Le Tree Change Dolls: bambole al naturale di Sonia Singh

Quante volte nella vostra infanzia avrete comprato dei giocattoli di cui pensavate di non poter fare a meno per poi buttarli via appena finita l’eccitazione data dal “nuovo”? Forse, se aveste saputo che vi erano persone disposte a raccogliere i vostri giochi per trasformali in nuovi, ci avreste pensato due volte a cestinarli.
Sonia Singh è una donna australiana che nel 2014 ha iniziato un progetto particolare dopo aver perso il lavoro di ricercatrice scientifica al CSIRO.
Sonia ha girato i negozi dell’usato della Tasmania per recuperare bambole vecchie o rotte targate Bratz e Barbie per trasformarle in giocattoli nuovi, più simili a ciò che avrebbe voluto vedere lei stessa sul mercato.
Nascono così le Tree Change Dolls (tree change è un’espressione inglese usata per descrivere il trasferimento dalla città alla campagna), bambole dal look naturale ridipinte a mano, pettinate da Sonia stessa e rivestite dalla madre di Sonia, che cuce e lavora a maglia abiti su misura e accessori.

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Sonia Singh con una delle “nuove” bambole.

Appena un anno dopo, il progetto/hobby di Sonia Singh acquista grande notorietà grazie ai social media e si conquista lodi e approvazioni di molti genitori: agli occhi di un adulto le nuove bambole di oggi, soprattutto le super-truccate Bratz, danno più l’idea di giovani strippers dedite alla chirurgia estetica che non di ragazzine tra i 12 e i 14 anni, fascia di età a cui vengono indirizzate le bambole.
Le creazioni di Sonia Singh, con la loro sobrietà e naturalezza, sono bambole che rispecchiano un’infanzia -a detta di parecchi- ormai troppo breve; sono ispirate e realizzate a somiglianza dei bambini che ci giocheranno, o, come dice l’autrice stessa, “Tree Change Dolls consiste nel creare bambole che riflettono i bambini veri pronti ad esplorare il mondo!” .
“Io e mia sorella siamo cresciute giocando con bambole usate e giocattoli fatti a mano nel bellissimo paesaggio naturale della Tasmania” scrive Sonia sul suo Tumblr, “Adoro la soddisfazione che viene dal riparare e riusare oggetti scartati per dar loro una nuova prospettiva di vita”.

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Come si presentano le bambole al momento del confezionamento.

Lo scopo principale di Sonia Singh non è criticare l’industria dei giocattoli odierna, bensì un invito all’upcycling, il riciclo creativo: incoraggiare le persone a trasformare vecchie bambole in nuove invece di buttarle via, magari anche coinvolgendo i bambini stessi nella creazione dei propri giocattoli.
Per chi fosse interessato all’acquisto di queste uniche bambole, Sonia Singh ha aperto un negozio online su Etsy, sito dedicato all’e-commerce, in cui ogni mese vende un numero limitato di bambole; grazie alla pubblicità avuta su internet, le creazioni di Sonia vanno a ruba in pochissimo tempo e quando queste sono sold-out i sostenitori vengono incoraggiati ad acquistare delle greeting cards con le foto delle primissime Tree Change Dolls o a comprare modelli di maglieria per chi volesse realizzare la propria bambola. Questi giocattoli non hanno un prezzo fisso, ma variano da creazione a creazione, in quanto ogni bambola è unica e speciale; inoltre il 10% del ricavato della vendita viene dato in beneficenza a un ente a scelta di Sonia Singh.
Ogni bambola viene venduta con un set di vestiti cuciti a mano, una foto del prima e il dopo il riciclaggio e un certificato di autenticità con il numero di produzione della bambola firmato da Sonia Singh stessa.

Per maggiori informazioni visitate il Tumblr, lo shop e la pagina Facebook di Tree Change Dolls.

 

Federica Messina

2 commenti Aggiungi il tuo

  1. atouristabroad ha detto:

    Non ne avevo ancora sentito parlare, ma lo trovo un progetto fantastico! Nella società di oggi ce n’era bisogno🙂

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    1. federicamessina ha detto:

      Proprio vero! Siamo felici di averti fatto scoprire qualcosa di nuovo e utile!

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