DCA e LEA: una svolta nel mondo dei Disturbi del Comportamento Alimentare

Palazzo Madama, Roma: la notte tra il 21 e il 22 dicembre ha sicuramente portato con sé buoni consigli. I membri del Senato hanno, infatti, approvato l’emendamento alla Manovra che sancisce l’annoveramento dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (meglio noti come DCA) tra i Livelli Essenziali di Assistenza, scindendoli dalla Salute Mentale e circoscrivendoli in una specifica area.

Si tratta di un esito rivoluzionario, in primis, per l’intero movimento lilla, che da anni lotta al riconoscimento della gravità di queste problematiche, spesso sottovalutate, e, secondariamente, per tutti coloro che hanno vissuto o che stanno lottando contro la silenziosa letalità di una piaga sanitaria socialmente impattante.

La scintilla di innescamento

La lotta ai Disturbi Alimentari è iniziata da qualche anno, ma ultimamente i passi compiuti verso questa direzione sono stati innumerevoli e lungimiranti. La fioritura, più o meno recente, di associazioni no-profit, come il Filo Lilla, Mi nutro di Vita di Stefano Tavilla o Animenta, e la loro assidua attività hanno aumentato la sensibilizzazione alla tematica e stabilito un’ottima rete d’informazione.

L’8 Ottobre 2021, in particolare, ha rappresentato la superficie di partenza dell’immersione che lo Stato italiano, con il Sistema Sanitario Nazionale, sta effettuando nel mondo delle patologie della nutrizione. In quell’occasione, l’ondata del Movimento Lilla ha manifestato in Piazza Castellani, a Roma, di fronte al Ministero della Salute affinché i DCA venissero riconosciuti, prevenuti e trattati tempestivamente, coerentemente ai dati sconcertanti che stanno oggigiorno affiorando.

Un nuovo inizio

La voce di coloro che sono scesi in piazza ha rimbombato nelle orecchie di molti legislatori, che si sono adoperati nell’immediato per concretizzare le richieste dei manifestanti.

Il Sottosegretario allo Stato Pierpaolo Sileri ha prodotto, a partire da quell’8 dicembre, una lettera d’emendamento a tale scopo. In seguito, il documento è stato riformulato e reindirizzato, con l’appoggio dell’Onorevole Laura Castelli, Viceministro dell’economia e delle finanze, verso un’ottica più pragmatica, che includesse i LEA e un intervento economico. L’emendamento, approvato dal Senato tra il 21 e il 22 Dicembre 2021, ha così reso possibile l’identificazione dei DCA tra i Livelli Essenziali di Assistenza.

Bocconcini di approfondimento: DCA e LEA

Per meglio comprendere l’importanza dell’approvazione dell’emendamento sopracitato, è bene approfondire il significato delle sue tematiche centrali: DCA e LEA.

I Disturbi del Comportamento Alimentare, tecnicamente noti come Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione, vengono definiti all’interno del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5), redatto dall’APA (American Psychiatric Association).

All’interno del documento, essi vengono suddivisi in sei categorie specifiche e due residue. Queste ultime corrispondono a disturbi della nutrizione e dell’alimentazione specificati, quali condotte di eliminazione del cibo introdotto o l’abitudine a mangiare di notte, e quelli non specificati. Tra le sezioni peculiari, d’altro canto, oltre all’anoressia nervosa, alla bulimia ed al disturbo da alimentazione incontrollata (il binge eating disorder), risultano il pica, ossia l’ingestione di sostanze non alimentari, il disturbo alimentare restrittivo (tramite la selezione di alimenti, dovuta a cause plurime) e il mericismo, pratica consueta di chi rigurgita il bolo di cibo per deglutirlo o espellerlo nuovamente.

Le attuali stime epidemiologiche rivelano che a soffrire maggiormente di tali patologie sono individui di sesso femminile, con un’età media d’insorgenza pari a 17 anni. Ciononostante, sono in aumento i casi di ammalati maschi e di ricoveri infantili e pre-adolescenziali.

In Italia, si contano intorno ai 4 mila morti ogni anno, circa 10 al giorno: un vera e propria situazione emergenziale.

I Livelli Essenziali di Assistenza, introdotti dal DPCM del 29/11/2001 e modificati il 12/01/2017, stabiliscono, d’altro canto, le prestazioni socio-sanitarie e assistenziali da attuare sul territorio nazionale, in termini di profilassi e di cura. In essi, appaiono la nomenclatura specialistica ambulatoriale e l’elenco delle malattie rare, croniche e invalidanti per le quali è prevista l’esenzione dal ticket sanitario. Ecco perché l’enumerazione dei DCA al loro interno rappresenta un importante punto di svolta.

Aspettative vs Realtà

Ora che l’emendamento è stato promulgato, non resta che attenderne l’attuazione.

L’iter procedurale richiederà del tempo, dedicato sia a comprendere le modalità di parcellizzazione dei 25 milioni di euro stanziati per la causa, sia i criteri impiegati dallo Stato per adoperarsi in merito. Indubbiamente lo sguardo del Legislatore volgerà ad un futuro costituito da reparti appositamente predisposti per siffatte patologie in ogni Regione e dall’introduzione di metodi diagnostici maggiormente improntati su dati psicopatologici, piuttosto che fisici (pensando a BMI e al peso corporeo).

Rimangono comunque molte incognite circa la messa in opera di un progetto tanto ambizioso quanto potenzialmente fittizio: sarà doveroso vigilare sull’operato, affinché la scintilla di speranza che si è accesa in tutti noi, coinvolti in questo mondo lilla, non si tinga di un amaro nero petrolio. Nell’augurio che ciò non accada, è indispensabile continuare a battersi per questa causa con le armi dell’informazione e dell’amore, tutti insieme.

Alessia Congiu

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