Spesso si fa uso di fallacie nelle dispute verbali per rendere più efficaci le proprie argomentazioni e distogliere l’interlocutore dal tema principale. Le fallacie sono ragionamenti falsi che invalidano le argomentazioni impedendo a una discussione di progredire logicamente e di fatto la rendono inutile. Hanno come scopo quello di manipolare l’attenzione per ottenere consensi e sono assai frequenti nel dibattito politico. Esistono molti tipi di fallacie e rientrano nella categoria anche molti errori di ragionamento che a tutti capita di fare inconsapevolmente, discutendo in contesti pubblici o situazioni di vita quotidiana.
Imparare a riconoscere le più comuni può aiutarci a diventare cittadini più responsabili e consapevoli. Eccone alcune:
- L’ARGOMENTO FANTOCCIO consiste nella scorretta rappresentazione dell’argomento che si vuole contrastare, che può essere costruito in molti modi: con l’estremizzazione della tesi avversaria, fino al suo stravolgimento; con la citazione fuori contesto di singoli segmenti della tesi, slegati fra loro; con una esasperata semplificazione dell’argomento iniziale fino a renderlo assurdo; con l’evocazione di una persona fittizia cui si attribuiscono idee o convinzioni facilmente criticabili, lasciando intendere che l’avversario, sostenitore della tesi, condivide le opinioni della persona fittizia.
- La fallacia CUM HOC ERGO PROPTER HOC o del POST HOC ERGO PROPTER HOC consiste nel ridurre il rapporto temporale tra due avvenimenti (contemporanei o uno successivo l’uno all’altro) a un rapporto di causalità, per il quale invece non c’è alcuna prova. Infatti correlazione non vuol dire causalità.
- Quella DEL TERRENO SDRUCCIOLEVOLE o del PIANO INCLINATO consiste nello spostare la discussione da una determinata tesi alle sue conseguenze estreme e soprattutto meramente ipotetiche, trasformandole nell’oggetto del contendente.
- Nell’ARGUMENTUM AD HOMINEM l’interlocutore viene aggredito, minacciato, deriso, screditato, mentre il contenuto della sua posizione viene del tutto ignorato.
- La FALLACIA DEL FALSO DILEMMA si può sintetizzare in “o con noi o senza di noi”, consiste nel sostenere che di fronte a un problema ci siano solo due alternative, quando in realtà ce ne sarebbero di più.
- La FALLACIA DELL’APPELLO ALL’AUTORITÀ consiste nel sostenere la fondatezza di un’affermazione riferendo la posizione di un esperto (o presunto tale) senza fornire ulteriori argomenti e senza spiegare la base razionale su cui l’opinione poggerebbe, o addirittura facendo appello a una falsa autorità.
- Con la FALLACIA DELL’APPELLO ALLA NATURA la propria tesi non viene sostenuta con argomenti razionali ma affermando la conformità alla natura o al diritto naturale. Ciò la renderebbe automaticamente giusta e inoppugnabile.
- La FALLACIA DELL ANEDDOTICA consiste nel citare un caso isolato della propria esperienza personale per confutare tesi che derivano da dati scientifici.
- La FALLACIA DEL PISTOLERO sfrutta la casuale concentrazione di un certo dato per sostenere una tesi, ed è collegata all’attitudine cognitiva che ci induce a cercare e individuare modelli e principi di ordine anche quando essi non esistono.
Milena Toselli
