Che cos’è accaduto?
L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato vittima di un attentato durante un comizio in Pennsylvania il 13 luglio, quando un ragazzo di appena vent’anni gli ha sparato all’orecchio. L’attentatore ventenne Matthew Crooks ha usato un fucile Ar-15, molto famoso e utilizzato spesso per le stragi: si tratta di un’arma capace di sparare 46 colpi al minuto, raggiungendo un notevole volume di fuoco, ma insolita per un colpo di tale precisione.
Il controllo come messaggio politico
Durante un comizio, soprattutto se all’aperto, è molto difficile che la polizia riesca a controllare ogni individuo presente, vengono controllate di norma le persone dietro le spalle del politico e davanti a lui.
E’ necessario sottolineare che la scorta dipende anche dall’impressione che vuole dare il politico stesso: nel caso del comizio tenutosi in Pennsylvania, infatti, quello che Donald Trump voleva comunicare era un clima disteso, evitando quindi di circondarsi da agenti armati o indossare un giubbotto antiproiettile; è bene sottolineare che il sistema di protezione è sempre in dialettica con le scelte e con l’immagine che si vuole dare di sé.
Questa falla nel controllo però, ha comunque portato alla convocazione dei Servizi Segreti da parte del principale comitato investigativo della Camera dei rappresentanti
Che cosa sappiamo su Matthew Crooks?
Matthew Crooks era un ventenne diplomatosi nel 2022 e iscritto alle liste del partito Repubblicano, il ragazzo non possedeva precedenti penali, motivo per cui non sono state ancora identificate le ragioni dell’assalto: è stato ucciso poco dopo lo sparo.
Immediatamente si sono diffuse ipotesi sul suo non avere agito da solo, e su come questo possa avere avuto un impatto sull’azione: è possibile che l’attentatore sia stato inviato da un’altra persona, o da un’organizzazione, in un punto che non gli ha permesso di mettere a segno il tiro? si tratta di idee surreali, che non trovano fondamento nelle notizie diffuse finora, e molto difficili da interpretare: è bene sottolineare che l’arma utilizzata non sia una di quelle di solito usate dai cecchini, per cui se mai vi fosse stato un mandante per questo attentato, e avesse scelto l’arma e il luogo in cui inviare Crooks, potrebbe avere scelto che Donald Trump venisse ferito e non ucciso, come una sorta di avvertimento.
Come mai non è stata una strage?
Perché l’attentatore si è posizionato al lato destro di Trump, il più distante dall’ex presidente: guardando il video dell’attentato, infatti, è possibile notare come, una volta aver ricevuto il colpo, Donald Trump si sia istintivamente girato verso destra, facendo sì che il colpo successivo lo colpisse solo di striscio. Immediatamente dopo i primi colpi, che hanno ferito altre due persone oltre all’ex presidente e hanno ucciso Corey Comperatore, Crooks è stato colpito da un cecchino dei Servizi Segreti.
La foto che è già storia
La più famosa foto dell’attentato è della Associated Press ed è stata scattata da Evan Mucci: ritrae Donald Trump sollevare il pugno, con il volto macchiato di sangue e con la bandiera americana alle spalle.
Questo momento è stato da molti paragonato a quando Silvio Berlusconi fu colpito in faccia con una statuetta nel 2009 e prima di mettersi al riparo si sporse dall’auto per farsi vedere sanguinante dai presenti: si tratta di eventi comunicativamente molto importanti, dato che che anche in momenti simili i leader politici più scaltri riescono ad aizzare il popolo a proprio vantaggio.
Dopo l’attentato infatti, Donald Trump si è immediatamente alzato in piedi gridando “Lotta! Lotta!” fomentando ancora di più la folla.
L’attentato e la storia
La portata storica di questo attentato è sicuramente importante, considerando anche la vicinanza alle elezioni, che si terranno il 5 novembre. L’evento più simile nelle precedenti campagne di Trump è avvenuto nel 2021 con l’assalto al Campidoglio, quando l’ex presidente è stato accusato di aver promosso la violenza da parte dei suoi seguaci. Eppure, secondo alcuni commentatori è molto difficile che la vicenda del 13 luglio arrivi a trasformare in martire e quasi “ripulire” la figura di Trump.
La reazione della destra in tutto il mondo
E’ quasi ilare constatare la portata che questo evento sta avendo per i partiti di destra in tutto il mondo, che hanno manifestato un grande vittimismo condiviso. Matteo Salvini ha commentato la vicenda sul suo account Twitter dicendo
“che questo insegni a qualcuno a non prendersela con fascisti e razzisti per non aizzare l’odio”
mentre Marie Le Pen si è espressa sui suoi canali social affermando che nessuno è veramente al sicuro da questa ondata di violenza, come se la sinistra mondiale si fosse organizzata per sparare sui leader di destra.
Italiani: soliti burloni
Quando la notizia dell’attentato è stata resa nota, su Twitter in molti hanno dato la colpa dell’attentato a Marco Violi, giornalista responsabile di diversi siti di calcio: lo scherzo è cresciuto così tanto da finire su telegiornali e giornali, portando il giornalista a sporgere denuncia contro chi aveva diffuso questa notizia falsa. Questo evento fa riflettere ulteriormente sulle fake news e su come twitter e gli altri social siano usati come fonti dai giornalisti.
E se Donald Trump fosse morto?
Ipotizzando che il colpo fosse andato a segno, che cosa avrebbe significato la morte di uno degli ex presidenti più feroci e violenti degli Stati Uniti? Se l’attentato fosse andato a segno, avrebbe rappresentato la morte del sistema democratico, che muore davanti alla violenza e alla morte, secondo il presidente Joe Biden, che si è dimostrato vicino a Trump in seguito all’attentato.
Serena Spirlì
Fonte immagine in evidenza: https://www.vanityfair.it/article/donald-trump-attentato

Buongiorno! Innanzitutto la ringrazio per il suo commento inerente il mio articolo, ma ci terrei a fare alcune precisazioni.
L’obiettivo dell’articolo non era quello di identificare i partiti di destra in partiti fascisti, quanto di narrare il fatto accaduto e le sue conseguenze a livello mediatico. Chiarito ciò, presupporre che le sinistre mondiali stiano confabulando alle spalle degli altri partiti per mantenere il potere, non è soltanto fantascientifico e “orwelliano”, ma errato se ci ricordiamo che lo stesso governo italiano è formato da esponenti della destra. Che le vere “mandrie beote” siano quelle che gridano al complotto davanti a partiti che a malapena superano la soglia di sbarramento?
L’ideologia fascista, che lei ritiene morta e “sventolata come minaccia emergente” è in realtà molto attuale, soprattutto in un governo in cui la Presidente del Consiglio attua misure di censura nei confronti del giornalismo, pratica ricorrente soprattutto durante il Ventennio. Non si tratta di gridare ad un imminente ritorno del fascismo, ma nell’attenzionare alle pratiche attuate dai governi, che spesso limitano le libertà civili.
In conclusione, la ringrazio ulteriormente per il suo commento e le auguro una buona giornata.
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🎀 Al di la’ del fatto specifico, ben narrato, e’ palese agli osservatori indipendenti, nel mondo, la regolare e noiosa demonizzazione della destra, identificata col fascismo, morto decenni addietro e sventolato come minaccia emergente (???) ~ Ed e’ altresi palese agli osservatori indipendenti, la coesione faziosa di tutte le Sinistre per mantenere il Potere ~ Tutto cio’ corre sulle teste dei popoli distratti, ma la realta’ non si puo’ nascondere ad libitum ~ Se i contenuti politici restano i meri rimpalli tra fascismo (?!) e antifascismo, (roba davvero obsoleta, ovvero anacronistica, logora e logorante, una noia terrificante ci sommergera’ tutti ~ Mentre i Potentati praticano il secolare “Divide et impera”, sarebbe utile attenzionare l’orizzonte e vedere dove veniamo condotti al pari di mandrie beote ~ Mancano contenuti autentici ~ Imperversa una brutta e bassa lotta di potere.
Buona giornata!
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