Il nuovo approccio italiano al patrimonio artistico non europeo: la rete MIPAM

Nel giugno 2025 è stata ufficializzata la rete MIPAM, Musei Italiani con PAtrimonio dal Mondo. Ne fanno parte 28 musei Italiani, tra cui i maggiori sono il MAO di Torino, il MUCIV di Roma e il MUDEC di Milano. L’obiettivo è quello di creare una struttura tra i musei che hanno nelle collezioni oggetti d’arte non europei, attraverso nuove pratiche museologiche e la condivisione di expertise e saperi. La ricerca tende verso una nuova etica del collezionare, che si occupi della provenienza dell’opera, ricostruendone la storia prima della musealizzazione. Per questo motivo, alcuni musei stanno ripensando a un riallestimento delle collezioni, esplicitando al visitatore problematiche legate a depredazioni coloniali o appropriazioni illegali delle opere.

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L’arte africana e il retaggio della politica coloniale: le origini di una questione aperta

Il rapporto controverso dell’Europa con l’arte africana nasce in relazione al colonialismo degli Imperi di fine Ottocento, conformandosi come un vero e proprio atto predatorio.
Fin dagli anni Sessanta, i movimenti panafricani richiedono esplicitamente il ritorno in patria delle numerosissime opere disperse nel mondo. Tuttavia, le azioni dei musei e dei governi restano scarse e limitate.
Quante sono davvero le opere d’arte africane in Europa? Quando inizieremo a fare davvero i conti con questo argomento scabroso?

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