Nella versione disneiana de “Il Gobbo di Notre-Dame” Clopin, il narratore/burattinaio, pone un quesito: chi è il vero mostro? “Chi è brutto dentro o chi è brutto a veder?”.
Nel libro di Frankenstein, Mary Shelley compie un’azione simile, sebbene più sfaccettata e complessa: quanto c’è di umano nel mostro e quanto di mostro nell’umano?
Leggete l’articolo della nostra redattrice Alessandra Tiesi per scoprirlo.
