Se il periodo di Natale vi è sembrato trascorrere troppo velocemente e vi ha lasciato addosso la malinconia, questa stupenda raccolta di racconti potrebbe fare al caso vostro. Il grande libro dei fantasmi di Natale è infatti una magnifica antologia che raccoglie le migliori ghost stories natalizie dell’Ottocento e del Novecento. Edito da Mondadori nel 2021 e curato da Massimo Scorsone, questo libro è un piccolo gioiello per tutti gli amanti delle storie di fantasmi.
La racconta contiene oltre 60 racconti nati dalle penne di scrittori e scrittrici che si sono cimentati nel genere gotico, uno dei più amati e proficui dell’Ottocento. Ecco quindi che tra tanti scrittori gotici molto noti, come Montague Rhodes James, H.P. Lovecraft e Algernon Blackwood, spuntano tanti nomi noti che vi stupiranno, come James Joyce, Louise May Alcott, J. M. Barrie, Walter Scott e Arthur Conan Doyle.
Tutti i racconti sono legati tra loro da un fil rouge molto speciale, ovvero il periodo delle festività natalizie. Tutti i fantasmi di questo libro appaiono alla Vigilia di Natale, scelta come notte ideale per il ritorno nel mondo dei vivi.
Perché proprio il periodo natalizio? Perché le ghost stories possono servire da antidoto per questa stagione, non solo gioiosa, luminosa e dominata dall’altruismo, ma anche ricca di ombre.
“I riti – domestici, religiosi, laici, ma sempre fin troppo familiari – delle solennità di stagione, di quelle che un tempo venivan dette “feste obbligate”, ritornano a ogni annuale giro del sole, seppur favorendo così altri ritorni (se non erriamo, ci pare di udir già all’uscio di casa il bussare sommesso del rimosso…). Tentiamo dunque di farcene una ragione e, se proprio non ci riusciamo, adoperiamo il miglior antidoto al clima frastornante di serenità artificiosa – anzi, mai come oggi ipocrita e menzognera, potremmo dire – che le luci ghirlande festoni ci intessono puntualmente attorno: un revulsivo salutare e tradizionale quanto ogni rimedio della nonna”.
Inoltre, tra i fantasmi e le festività scorre da sempre un legame speciale. Sarà la fine imminente dell’anno che spinge a fare bilanci (e chi meglio di uno spettro può aiutare in questo compito?), sarà la grande festa di Natale, saranno l’abbondanza del cibo e i regali, che spingono a una sorta di memento mori, sarà il ricordo tenero che va a chi non c’è più… Come scrive Jerome K. Jerome nel suo racconto Raccontati dopo cena:
“La vigilia di Natale è la grande serata di gala degli spettri. Alla vigilia di Natale, celebrano la loro festa annuale. La viglia di Natale nel Paese dei Fantasmi, tutti colori che sono qualcuno – o meglio, parlando di fantasmi, suppongo si debba dire tutti coloro che non sono nessuno – escono per far mostra di se stessi e di se stesse, per vedere ed essere visti, per andarsene a passeggio sfoggiando funeree lenzuola e abiti sepolcrali, per criticarsi a vicenda in fatto di stile e deridere l’incarnato altrui”.
Il racconto di Jerome K. Jerome è molto ironico e sarcastico, con personaggi, fantasmi e non, cordiali e che non si stupiscono troppo delle apparizioni soprannaturali, ma se siete amanti di racconti più classici, pieni di terrore, paura e pazzia, non preoccupatevi: in questa raccolta di racconti tutti i vostri gusti saranno soddisfatti.
Ogni cento pagine ci sono poi poesie, ballate e racconti in versi per spezzare il ritmo della narrazione e non far annoiare il lettore, accompagnate da splendide illustrazioni in bianco e nero che aprono poi il racconto successivo.
Questa antologia è adatta a voi anche se siete collezionisti di edizioni particolari: si tratta infatti di un Oscar Draghi, con una copertina riccamente decorata e curata nei minimi dettagli (date un’occhiata a come sono segnate le pagine e capirete subito perché non potete proprio lasciarvela sfuggire).
Insomma, se avete voglia di tremare di paura e di non lasciarvi alle spalle il clima gioioso delle feste, questo libro fa proprio al caso vostro. Ma attenzione: meglio leggerlo a lume di candela, davanti a un bel caminetto scoppiettante… Vi consiglio, però, di accendere bene le luci per tornare poi in camera da letto. E soprattutto di assicurarvi di avere chiuso bene la porta…
Irene Rolando
