LA COPPIA CONTRO IL MONDO: un viaggio nella letteratura, nel teatro, nel cinema e nell’era digitale. Suggestioni di Massimo Fusillo (pt.I)

La parola eroismo è spesso legata alla sfera pubblica, al concetto di “patria” o “guerra” sia in senso lato che più letterale. L’amore è un qualcosa di personale, un sentimento intimo che si ricollega soprattutto all’immaginario privato. Esistono, tuttavia, degli eroi dell’amore: coloro che per coltivare un affetto sincero sono costretti ad andare contro il mondo, chi combatte contro un sentimento non corrisposto destinato a consumarlo, chi ancora vive la sfumatura più sensuale e inebriante dell’amore, la seduzione, cercando di capirne la reale potenza.

Massimo Fusillo nel suo saggio critico Gli eroi dell’amore. Storie di coppie seduzioni e follie, ripercorre i personaggi, o sarebbe meglio dire gli eroi e le eroine, protagonisti della letteratura, dell’arte e del cinema. La prima categoria di amanti riguarda quella della coppia contro il mondo: si tratta di quelle coppie che sfidano le istituzioni quali la famiglia, la religione, la morale.

Le primissime forme di romanzo risalgono ai romanzi greci. E a proposito Fusillo scrive: “Secondo alcuni critici l’Odissea sarebbe non solo l’archetipo di tutti i romanzi, ma addirittura il primo romanzo della storia“. Ed è proprio a partire dai romanzi greci che la coppia di amanti vive una serie di peripezie che testano la fedeltà e la castità della coppia andando a influire su una serie di motivi fortunati che diventeranno ricorrenti: naufragi, tempeste, incomprensioni, prigionia, schiavitù, processi, morti apparenti, rivali perfidi e potenti. Una versione parodica di questi amori è rappresentata sicuramente dal Satyricon di Petronio al cui centro vi è una coppia omosessuale. Dalla narrazione più cinematografica sono le Etiopiche di Eliodoro, la cui eroina condivide le stesse caratteristiche del brillante Odisseo -intelligenza, astuzia, abilità retorica- che le servono per il suo viaggio dalla Grecia all’Etiopia alla ricerca delle proprie origini.

Gli adolescenti perseguitati sono un classico della coppia contro il mondo. Non si può non citare Romeo e Giulietta di Shakespeare. Nell’opera teatrale emergono la giovane età, il conflitto con la famiglia, la simmetria della coppia che condivide il medesimo coinvolgimento emotivo e alla quale basta un primo sguardo per un’esperienza totalizzante. La separazione è vissuta come immagine di morte, contribuendo alla fortunata dicotomia amore-morte (ne hanno attinto ad esempio gli autori del romanzo gotico e fantastico). Con tanto di rifacimenti noti quali Capuleti e Montecchi di Bellini, Romeo e Juliette di Charles Gounod, Romeo + Juliet di Baz Luhrmann (1996) con Leonardo DiCaprio nei panni di Romeo. Caratteristiche che rivediamo in parte nei recenti protagonisti Carmine Di Salvo (Massimiliano Caiazzo) e Rosa Ricci (Maria Esposito) nella fortunata serie tv, targata Rai, Mare fuori.

Influenzato dallo slancio del Romanticismo in Europa occidentale è il romanzo Cime tempestose di Emily Brontë, genere letterario che nel frattempo ha assunto l’egemonia. Se nella prima parte dominano il gotico e il fantastico, nella seconda si afferma il romanzo realistico incentrato sulla famiglia. “Qui l’amore è una forza antisociale, legata alla natura, all’infanzia e al desiderio che tende verso una fusione assoluta degli esseri e si incrocia coi temi del doppio e dell’androgino” scrive Fusillo. Ritroviamo il nesso secolare amore-morte con un Heathcliff e la sua completa cancellazione dell’io: ascolta l’amata Catherine dire che non potrebbe mai sposarlo per motivi di rango sociale, scappa e sparisce per alcuni anni, ritorna ricco e possidente deciso a vendicarsi, il cui amore infine si trasforma in necrofilia dopo aver saputo della morte di lei. I rifacimenti hanno superato i generi artistici e i confini nazionali: la bella canzone di Kate Bush, il film di William Wyler (1939), quello messicano di Buñuel (1954), la nouvelle vague giapponese Onimaru di Yoshida (1988).

È sempre una coppia contro il mondo quella messa in scena nei teatri ne La Traviata (1853) di Verdi e Tristano e Isotta (1865) di Wagner. Se nel primo il fulcro dell’azione che vede lo scontro con la morale borghese è rappresentato da Germont, padre di Alfredo, che chiede a Violetta di lasciare il figlio in modo che la figlia possa sposarsi, nel secondo il massimo grado di eroicizzazione raggiunto trova spazio nel desiderio: “secondo Wagner, Tristano e Isotta non sono tanto eroi dell’amore, quanto eroi del desiderio, un desiderio amoroso che si identifica da subito nel suo opposto, quello di morte” scrive Fusillo.

Nicole Zunino

Fonte:M. Fusillo, Eroi dell’amore. Storie di coppie, seduzioni e follie, il Mulino, 2021, Bologna.

Crediti immagine di copertina: https://it.wikipedia.org/wiki/Il_bacio_(Hayez)#/media/File:El_Beso_(Pinacoteca_de_Brera,_Mil%C3%A1n,_1859).jpg

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