“Bambini lupo” di Vera Buck: quando l’orrore si nasconde tra le montagne

Se siete alla ricerca di una lettura coinvolgente e avvincente, che vi tenga incollati alle pagine ma che vi faccia anche rabbrividire mentre il caldo estivo si avvicina, Bambini lupo di Vera Buck fa proprio al caso vostro: un thriller dal ritmo serrato, dalle tinte dark e dalle atmosfere horror che vi terrà col fiato sospeso fino all’ultima pagina. Pubblicato da Giunti Editore a gennaio 2024, non solo è l’opera d’esordio thriller di questa autrice tedesca, ma in Germania ha già ottenuto un enorme successo di vendita e critica.

Il romanzo si apre con il punto di vista di Smilla, una ragazza ventiseienne che da ormai dieci anni deve fare i conti con un errore imperdonabile, un’idea che da adolescente sembrava divertente ma che è costata la vita alla sua amica Julie. Smilla però non è la protagonista di questo romanzo, o meglio, non è la sola: Bambini lupo è infatti un vero e proprio romanzo corale in cui i vari protagonisti, che sono soprattutto femminili, si alternano presentando al lettore la storia da vari punti di vista e raccontandola con la propria voce.

Alle voci femminili si affianca quella di Jesse, uno dei soli due personaggi maschili ad offrire il suo punto di vista. Jesse ha diciassette anni e abita a Jakobsleiter, un piccolo villaggio abbarbicato sulle montagne, isolato da tutto e da tutti, immerso totalmente nella natura selvaggia tra ghiacciai e boschi sconfinati. Jakobsleiter è un villaggio piccolo, popolato da soli uomini che vivono di allevamento e caccia assieme a tre donne: una è costantemente ubriaca, un’altra ha subito un trauma che l’ha ridotta a un vegetale e l’ultima è Rebekka, coetanea di Jesse. I due ragazzi tutti i giorni percorrono le tre ore di strada per arrivare al paese vicino, dove possono frequentare la scuola.

A Jakobsleiter si vive seguendo i ritmi della natura, delle stagioni e degli animali, rifiutando qualsiasi tipo di modernità. Niente elettricità, niente riscaldamento, niente acqua corrente, niente internet: il paese è una piccola comunità di anabattisti che vuole solo vivere in pace lontano dagli occhi del mondo. A Rebekka e Jesse è stato insegnato che tutto ciò che arriva dall’esterno, e in particolar modo dalla città, è malvagio. Jesse ne è fermamente convinto perché la sua famiglia sta ancora pagando le conseguenze disastrose della città, mentre Rebekka si lascia sedurre dall’idea di una vita diversa e improvvisamente scompare nel nulla.

Ma la sparizione di Rebekka non è che l’ultimo caso di tutta una serie di sparizioni misteriose avvenute tra queste montagne. Negli ultimi dieci anni infatti in quest’area che ospita boschi selvaggi, vette isolate e ghiacciai pericolosi sono sparite decine e decine di donne. Decisamente troppe per pensare che si tratti solo di una coincidenza. Anche la migliore amica di Smilla è scomparsa così, nel nulla, durante una notte trascorsa a campeggiare nel bosco. E se per questi territori dimenticati da Dio e dagli uomini si aggirasse un serial killer?

Questo pensa Smilla, e quando inizia ad indagare porta alla luce fatti inquietanti: non soltanto il numero di donne scomparse è spaventosamente alto, ma il villaggio di Jakobsleiter non è segnato su nessuna mappa. E anche i suoi abitanti, che si tengono ben lontani dalla modernità, sembrano non esistere: nessun social, nessun nome rintracciabile e solo sporadiche visite al villaggio vicino, l’unico baluardo di civiltà presente in tutta l’area circostante. Cosa si nasconde dietro alla facciata di tranquillo villaggio di montagna? I suoi abitanti sono davvero soltanto degli anabattisti molto schivi?

Oltre alle voci di Smilla, Jesse e Rebekka, c’è anche quella di Laura, la nuova insegnante della scuola di Jesse e Rebekka che per prima tenterà di scoprire i segreti di Jakobsleiter e per questo motivo pagherà un prezzo molto alto. E poi c’è la voce della Bambina Lupo: un personaggio che l’autrice ci svela a poco a poco, che vive in simbiosi con l’oscurità del bosco, con i suoi animali e soprattutto con la montagna vera e propria, di cui conosce ogni palmo, persino le profonde e intricate gallerie che si perdono nelle profondità della terra e sembrano portare direttamente all’inferno. Ma la Bambina Lupo conosce anche un misterioso luogo, una gola inaccessibile in cui crescono fiori bellissimi e sconosciuti grazie al cerchio della vita che continua perennemente a rinnovarsi…traendo il proprio nutrimento soprattutto dalla Morte.

Aprite questo libro e lo divorerete in pochissimi giorni: Vera Buck con uno stile coinvolgente e inquietante sarà in grado di tenervi incollati alle sue pagine e di trasportarvi fin da subito a Jakobsleiter, il regno dei lupi, delle foreste e delle montagne, delle gole a precipizio e soprattutto di oscure grotte e gallerie scavate nella roccia che hanno tanti oscuri segreti da raccontare.

Irene Rolando

Crediti immagine in evidenza: amazon.it

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