Fondamenti di Strategic Litigation
La Stretegic Litigation (contenzioso strategico) è uno strumento oggi soggetto alle prime valutazioni perché da poco pensato come mezzo efficace per migliorare la giustizia. Non è quindi strano che tu, forse, non ne abbia mai sentito parlare.
Si tratta di una tecnica di matrice anglosassone, perfettamente integrata con i sistemi di common law e del principio del “precedente vincolante”. Consiste nel trovare un caso giudiziario di interesse di una minoranza e cercare di ottenere una sentenza in favore, in primis, del ricorrente (il cliente di cui l’avvocato si fa portavoce), in secundis, della collettività. Un’azione giudiziaria di questo tipo serve al riconoscimento di un diritto o al rafforzamento della sua tutela, qualora esso sia riconosciuto, ma in modo poco efficace nella pratica. L’avvocato può rivolgersi a giudici nazionali o sovranazionali; questi ultimi in particolare, avendo respiro più ampio e astratto, risultano più giovevoli sotto un aspetto procedurale.
Diffusione della Strategic Litigation: contaminazione tra sistemi giuridici
Il giudice è il “terzo potere” utile a supervisionare gli organi e la loro attività di carattere legislativo. Se si vuole migliorare una situazione, sottoporre l’analisi dello scenario a un giudice può essere il punto di partenza. Non a caso Marta Cartabia, ministro della Giustizia, nel 2018 in un discorso di fronte alla Corte Europea dei diritti dell’uomo ha sottolineato il ruolo di custodia dei giudici rispetto ai diritti umani.
È ciò a cui si ispira questa tecnica. Dapprima diffusasi in Germania, si istituisce nei Paesi di common law, in particolare negli Stati Uniti d’America. Una delle associazioni pioniere è la NAACP, sigla di National Association for the Advancement of Colored People. Il celebre caso Brown contro l’ufficio scolastico di Topeka, un caso di segregazione razziale nelle scuole, fu portato dall’associazione di fronte alla Corte Suprema degli Stati Uniti, mettendo in crisi la politica dei “separati ma uguali”.
Vi è stata, poi, una proliferazione nei Paesi di civil law, per via della sempre più frequente contaminazione tra sistemi giuridici. L’operatività della Stretegic Litigation in Italia ha portato a buoni risultati. Ciò si deve a realtà quali associazioni come l’ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione), alle cliniche legali (corsi universitari che prevedono insegnamento pratico del diritto), alle class action (azione di membri appartenenti alla medesima categoria) degli avvocati, alle consulenze (formazione specifica ad associazioni o attivisti che si occupano di determinate tematiche, affrontando le questioni sui diritti in maniera preventiva).
Gli obbiettivi della Strategic Litigation e le problematiche che cerca di risolvere
Gli obbiettivi sono di tre tipologie: mutare la legge, creare una giurisprudenza che incida sulla legge rivolgendosi ad alte corti nazionali o sovranazionali, ottenere delle buone prassi giudiziarie locali. I fattori che hanno portato allo sviluppo della Strategic Litigation, infatti, sono di varia natura. La crisi climatica, ad esempio, è oggi una “questione” impossibile da ignorare; programmi politici o campagne elettorali sono strumenti a breve termine, la Strategic Litigation potrebbe, attraverso l’influenza, seppur non vincolante, della giurisprudenza, inficiare in positivo sulla legislazione corrente, proponendo soluzioni a lungo termine. Il contenzioso strategico si rivela uno strumento altrettanto valido durante emergenze che comportano la compressione di diritti (ad esempio la gestione della pandemia e le polemiche sulla cosiddetta “dittatura sanitaria”) obbligando al mantenimento di un bilanciamento fra diritti e la loro privazione a causa di motivi di sicurezza pubblica. Un fronte nuovo su cui il sistema giuridico oggi si trova ancora in parte bloccato è la polarizzazione politica dei mass media: la riflessione sui diritti umani, incentivata da questa pratica strategica, ha portato alla crisi di principi forse non più condivisi con la nuova società. Ciò ha spinto la macchina giudiziaria a riflettere su sé stessa e a rinnovarsi per venire incontro ai nuovi bisogni dei suoi cittadini. Altre questioni che si pone la Strategic Litigation sono l’internazionalizzazione di molti agenti economici che hanno portato a prendere decisioni a livello sovranazionale, e la branca dei nuovi diritti posti dalle nuove tecnologie, la cui legislazione in materia deve rispondere ancora alle reali esigenze.
A Torino vi è un’associazione che si occupa di azione giuridica a tutela dei diritti umani. Si tratta di StraLi. Nato nel 2017, questo gruppo di persone provenienti dai più svariati campi professionali, molte delle quali attive come avvocati, investe le proprie energie, nel proprio tempo libero, alla pubblicizzazione di questa tecnica e al suo utilizzo. Seguiranno ulteriori approfondimenti che hanno lo scopo di far conoscere la Strategic Litigation e sottolinearne l’importanza, oggi più che mai, dato il labirinto burocratico e la non sempre facile accessibilità alla giustizia. Nel frattempo vi invitiamo a dare un’occhiata al sito di StraLi, che organizza frequentemente incontri, conferenze, workshop su temi e battaglie attuali come l’ambiente, l’intelligenza artificiale, le condizioni dei detenuti e dei migranti.
Nicole Zunino
