Nel mondo delle bevande, poche possono vantare una storia e una tradizione così ricca e diversificata come il tè. Questa semplice infusione di foglie ha attraversato secoli e continenti, unendo e dividendo popoli, influenzando economie e plasmando culture. Tra le nazioni che più hanno legato la propria identità a questa bevanda, la Cina e l’Inghilterra emergono come protagoniste di un affascinante dialogo culturale.
L’origine del tè in Cina
La storia del tè inizia in Cina oltre 5000 anni fa. Secondo una leggenda, l’imperatore cinese Shen Nong scoprì il tè per caso, quando alcune foglie caddero nella sua tazza di acqua bollente. L’imperatore assaggiò questa bevanda e restò affascinato dal suo aroma e dalle sue proprietà rinvigorenti.
Da questo momento, il tè divenne parte integrante della cultura cinese, evolvendosi da una semplice infusione a una cerimonia complessa e spirituale. Infatti, in Cina, il tè non è solo una bevanda, ma un simbolo di filosofia, di equilibrio tra gli opposti e di rispetto per la natura. La preparazione del tè, in particolare durante la cerimonia Gongfu Cha, è un’arte che richiede precisione, pazienza e devozione. Ogni dettaglio, dalla temperatura dell’acqua alla qualità delle foglie, è curato con la massima attenzione per onorare non solo la bevanda, ma anche l’ospite.
L’arrivo del tè in Inghilterra: da elisir esotico a bevanda nazionale
Il tè arriva in Inghilterra nel XVII secolo, importato dalle Compagnie delle Indie Orientali. Inizialmente era ritenuta una bevanda curativa. Bisogna ringraziare Caterina di Braganza, principessa portoghese che andò in sposa a re Carlo II d’Inghilterra, per aver introdotto nel 1653 il tè a corte come mero piacere. Inizialmente, la bevanda era una curiosità esotica, riservata alle classi più abbienti, questo perché proveniva dalla Cina e, a causa delle tasse imposte dal governo, era molto costoso.
L’amore per il tè portò l’Inghilterra a chiederne sempre di più, ma alla Cina in quel periodo interessavano poco i prodotti che gli inglesi potevano offrire in cambio, così, per poter ripagare il tè, iniziarono a utilizzare l’oppio.
Il tè divenne particolarmente popolare tra l’aristocrazia inglese, grazie anche alla figura della duchessa di Bedford, Anna Maria Stanhope Russel, che introdusse l’usanza del “tea time” pomeridiano. Questo momento di pausa, accompagnato da biscotti e dolcetti, trasformò il tè da semplice bevanda a rituale sociale. Col tempo, l’abitudine si diffuse anche nelle classi meno abbienti, divenendo un pilastro della vita quotidiana britannica.
Alcune differenze culturali: tè verde e tè nero
Una delle differenze più evidenti tra le due culture è il tipo di tè prediletto. In Cina, il tè verde è il re indiscusso. Considerato puro e benefico, è apprezzato per il suo sapore delicato e le sue proprietà antiossidanti. Il tè verde è anche il protagonista della maggior parte delle cerimonie tradizionali, dove la sua preparazione diventa un’esperienza meditativa.
In Inghilterra, invece, il tè nero regna sovrano. Le foglie fermentate e il sapore deciso del tè nero si abbinano perfettamente al latte e allo zucchero, elementi che sono diventati parte integrante della tradizione britannica. La robustezza del tè nero ha reso questa bevanda ideale per i climi freddi dell’Inghilterra, e il rituale di quello pomeridiano si è evoluto in un vero e proprio pasto, con sandwich e torte che accompagnano la bevanda.
Il tè come simbolo di identità nazionale
Sia in Cina che nel Regno Unito, questa bevanda ha superato i confini della cucina per diventare un vero e proprio simbolo di identità nazionale. In Cina rappresenta l’armonia e il rispetto per la natura, un rito che celebra l’essenza stessa della vita.
In Inghilterra, invece, simboleggia tradizione e stabilità. L’usanza del tè delle cinque è un momento di pausa e riflessione, un’occasione per rallentare e godersi il tempo con amici e famiglia. È una tradizione che ha resistito al passare dei secoli, mantenendo viva l’essenza della cultura britannica.
Nonostante le differenze, il tè rappresenta un ponte culturale tra la Cina e l’Inghilterra. Il tè ha, infatti, fatto si che si stabilissero dei contatti sia culturali che economici tra Oriente e Occidente. Adesso quando assaporerete una tazza di tè saprete che non si tratta di una semplice bevanda ma di un simbolo di connessione e di continuità, un filo sottile che unisce il passato con il presente, e paesi che sono solo apparentemente lontani.
Chiara D’Amico
