Anche quest’anno si è concluso il Festival di Sanremo che, nato come festival della canzone, per una platea più attenta ai brani che ai cantanti, si è trasformato sempre di più in una vetrina per cercare di conquistare l’ampio e generale pubblico che lo segue ogni anno. Per questo la moda ricopre un ruolo così importante: nei pochi minuti di esibizione, i cantanti devono raccontare una storia e creare un personaggio riconoscibile e memorabile. Da qualche anno, infatti, si è imposta la figura professionale dello stylist che, come ha spiegato Mahmood, ha l’incarico di preparare gli outfit mesi prima dell’inizio della kermesse.
Per questa edizione, l’unico a non averne assunto uno è stato Lucio Corsi, rivelazione di questo Festival, quindi cominciamo da lui. La sua estetica è del tutto coerente con la canzone e con il personaggio, che ha scelto di portare con orgoglio le proprie fragilità. La giacca indossata la prima sera è stata realizzata a mano e l’artista, per arrangiarsi, ha imbottito le spalline di sacchetti di patatine; la seconda sera ha indossato invece una t-shirt con il gatto Silvestro e ha anche dimostrato grande eleganza nella scelta dell’abito bianco per la serata delle cover. Lucio, quello che ha dichiarato di essere indifferente alla moda, ha portato la vera moda sul palco di Sanremo, quella che nasce da un’esigenza di espressione di sé e del proprio mondo.



Peraltro Corsi è stato scelto da Alessandro Michele, all’epoca direttore creativo di Gucci, per la sfilata Cruise 2018. E sono stati realizzati proprio da Michele, da un anno passato a Valentino, gli abiti indossati dai Coma Cose. Il duo si è fatto notare per gli outfit coordinati, eleganti e ironici. Notevole la scelta di Fausto di indossare una doppia collana di perle sopra la cravatta e il cappello a falde larghissime di California, di colore rosso acceso, abbinato ai fiocchi alle caviglie. Dobbiamo ringraziarlo anche solo per avere portato un po’ di colore in un Sanremo che da anni vede scelte poco coraggiose e tanto nero, forse troppo.



Restando sulle stesse note, Damiano David (non più Damiano dei Maneskin), è tornato sul palco dell’Ariston con il suo progetto da solista, separato dalla sua band ma non dal suo stilista di riferimento, anche in questo caso Alessandro Michele. Il cantante ha trasformato la sua estetica da quella glam-rock della vittoria a Sanremo a una più legata all’eleganza vintage italiana, più pulita e lineare, ma sempre originale e androgina. Bellissimi i guanti di pizzo nero della prima esibizione e, della seconda, il collier di Bulgari, brand del quale è nuovo Global PR Ambassador.


Bianca Balti ha dichiarato di volere partecipare a questo Festival per divertirsi e l’ha dimostrato anche con le proprie scelte di moda, un mondo che la modella conosce benissimo e da vicino, come solo può fare chi l’alta moda la indossa per lavoro, da vera protagonista. Questa esperienza si è vista tutta sul palco, dove ha sfoggiato, nel corso della seconda serata, quattro abiti leggeri, scintillanti ed eleganti come lei. Il primo ormai potrete facilmente indovinare di chi è… Esatto, sempre di Alessandro Michele, per Valentino. Per il finale di serata la modella si è presentata con un vestito di Roberto Cavalli, che lascia in vista la cicatrice sulla pancia dovuta a un’operazione per la rimozione del tumore alle ovaie, malattia che la Balti sta raccontando sui social con la sua solita energia e positività. Non ci sono informazioni riguardo alla stola di pelliccia che completa il look, possiamo quindi illuderci che sia sintetica e andare avanti.


Mahmood, co-conduttore per la quarta serata, è abituato a outfit originali e d’impatto. Come dimenticarsi le sue gonne indossate nell’anno in cui ha cantato con Blanco, i pantaloni oro perfetti per la sua Tuta gold dell’anno scorso, quando ha stupito il pubblico con la sua apparizione sul green carpet con un corsetto bordeaux di Maison Margiela con la direzione di John Galliano, stilista unico e visionario. Per questa edizione l’artista si è esibito sul palco con un medley in cui ha dimostrato che le sue abilità non si fermano all’ambito sonoro, ma sfociano anche nella danza contemporanea. L’esibizione è stata accompagnata da un corpo di ballo e da un outfit da vera star: ampi pantaloni rossi costellati da 150 mila brillanti Swarovski. L’ultimo abito della serata è da vero modaiolo: un completo di Maison Margiela con imbastitura in vista e foulard bianco e verde, per un tocco di colore.


Questi sono stati i look che hanno colpito di più la nostra redazione. Ti aspettiamo nei commenti per farci sapere la tua opinione!
Giulia Menzio
Crediti immagine copertina: Rolling Stone
