OpenStreetMap: il mondo, open source

Oggi come oggi, è possibile accedere a mappature di ogni parte del globo con appena qualche click. Non solo; affidarsi ad applicazioni di navigazione, prima fra tutte Google Maps, è diventata prassi per una moltitudine di viaggiatori — in particolare negli Stati Uniti, secondo uno studio di MarketWatch.com.

Raramente s’indaga l’origine delle informazioni su cui si fa affidamento. Avere una replica digitale e precisa della terra sembra diventato un fatto scontato; ovviamente non è così.

Crediti immagine: fredzone.org https://www.fredzone.org/openstreetmap-20-ans-alternative-open-source-google-maps/

OpenStreetMap è un progetto open source che punta a “creare e fornire gratuitamente dati geografici come le mappe stradali a chiunque le desideri. Si tratta di una collaborazione online di massa, con centinaia di migliaia di utenti registrati in tutto il mondo”. (openstreetmap.org)

L’iniziativa intende rimanere totalmente libera e accessibile a tutti; alle spalle del progetto sta la OpenStreetMap Foundation, con sedi in Inghilterra e nel Galles, la quale ha “l’obiettivo di sostenere ma non di controllare il progetto. OpenStreetMap […] è stata costituita per rendere possibili aspetti del progetto non facilmente realizzabili dai singoli mappatori. Ad esempio, la OpenStreetMap Foundation è proprietaria dei server OpenStreetMap e detiene i fondi di sponsorizzazione dei donatori”. (openstreetmap.org)

Nata nel 2006, la fondazione è cresciuta progressivamente nel corso degli anni. Tuttavia, l’avvento della Brexit è stato infausto: in un’email del Giugno 2021 inviata ai membri dell’organizzazione, il tesoriere Guillaume Rischard ha dichiarato:

“Non c’è un solo motivo per spostarsi, ma una moltitudine di piccoli fastidi, la maggior parte dei quali sono stati innescati o amplificati dalla Brexit”. (Guardian)

In particolare: difficoltà incontrate nell’ottenere lo status di ente di beneficenza per la fondazione, nell’utilizzo di PayPal e delle operazioni bancarie nel Regno Unito, e complicazioni legali relative allo stoccaggio dei dati.

Crediti immagine: openstreetmap.org https://www.openstreetmap.org/#map=16/45.06599/7.68498

Le mappe, in quanto semplice rappresentazione del mondo, non sono coperte dal diritto d’autore “classico”, ma fino alla Brexit erano coperte da un accordo a livello europeo che proteggeva le banche dati (delle mappe) in caso vi fosse stato “un investimento sostanziale nell’ottenere, verificare o presentare i dati”. Dopo la Brexit, però, qualsiasi banca dati realizzata nel Regno Unito a partire dal 1° gennaio 2021 non è più protetta nell’UE e viceversa. (Guardian)

I candidati attualmente considerati sono Belgio e Lussemburgo, ma manca ancora una conferma. La rilocazione è “in cima alla lista delle priorità, poiché la mancanza di una decisione in merito blocca ulteriori sviluppi”. (osmfoundation.org)

Trattandosi di un database, di per sé OpenStreeMap non fornisce servizi specifici per quanto riguarda l’utilizzo dei dati che contiene; tale ruolo è, invece, svolto da applicazioni singole, come Here We Go, Mapy.cz e Magic Earth, in concorrenza con Google Maps e Apple Maps.

Crediti immagine: Reddit https://www.reddit.com/r/BuyFromEU/comments/1k901jk/european_map_services_mapycom_herewego_and/

Questo modello garantisce l’assenza di un monopolio sui dati raccolti e una grande varietà di servizi offerti: ci sono app per lo sport, per la navigazione, altre che presentano informazioni storiche su città e luoghi d’interesse, alcune che realizzano render in tre dimensioni degli ambienti…
La wiki di OpenStreetMap offre una lista parecchio lunga.

Semplificando una procedura che altrimenti dovrebbe avvenire direttamente sul sito secondo modalità dalla comprensione non immediata, alcune applicazioni permettono agli utenti di inserire nuovi dati nel database tramite dispositivi mobili. Ad esempio:

OrganicMaps permette di aggiungere sulla mappa attività di ogni tipo: supermercati, uffici aziendali, parrucchieri, bar, pizzerie…

StreetComplete sfrutta la gamification per porre ai propri utenti alcune domande sul territorio in cui abitano, come la presenza o meno di corsie nelle strade, la presenza di segnali tattili per attraversamenti pedonali o di isole del traffico negli incroci, semplificando così la raccolta di queste informazioni generalmente ritenute “trascurabili”.

Crediti immagine: learnosm.org https://learnosm.org/en/mobile-mapping/streetcomplete/

Di grande importanza sociale è il lavoro dell’Humanitarian OpenStreetMap Team, organizzazione no-profit statunitense con l’obiettivo di “applicare i principi dell’open source e della condivisione di dati aperti per la risposta umanitaria e lo sviluppo economico”. (wiki.openstreetmap.org)

Tale scopo venne realizzato per la prima volta in seguito al terremoto di Haiti del 2010, quando la community si attivò per raccogliere e caricare rapidamente informazioni sui luoghi in cui si sarebbe dovuto intervenire, permettendo ai soccorritori, muniti di OpenStreetMap, di coordinare le operazioni di soccorso con maggior precisione. (blog.okfn.org)

In ultimo, le funzioni “Diari degli utenti” e “Comunità permettono di leggere storie e conoscere iniziative e organizzazioni promosse dagli utenti attivi sul sito, come la Community italiana di Wikimedia, con sede milanese, che contribuisce a siti come Wikipedia e OpenStreetMap.

Emanuele Pilan

Fonti:

https://www.marketwatch.com/guides/insurance-services/u-s-speeding-trends-penalties-and-avoiding-traps/
https://blog.openstreetmap.org/faq/
https://en.wikipedia.org/wiki/OpenStreetMap_Foundation
https://www.theguardian.com/politics/2021/jun/30/openstreetmap-looks-to-relocate-to-eu-due-to-brexit-limitations
https://osmfoundation.org/wiki/Board/Minutes/2024-02
https://wiki.openstreetmap.org/wiki/List_of_OSM-based_services#General
https://wiki.openstreetmap.org/wiki/Humanitarian_OSM_Team#HOT_Mission_and_Objectives
https://blog.okfn.org/2010/01/15/open-street-map-community-responds-to-haiti-crisis/

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