I segreti dell’inconscio: la neuroscienza svela il mondo dei sogni

Chiudi gli occhi. Il mondo svanisce. E un altro nasce, vibrante, liquido, tuo. Un sogno.
E se ti dicessero che oggi la scienza sta imparando a nuotarci dentro?

Fino a pochi anni fa, il sogno era un mistero sacro, un territorio privato dove la logica cedeva il passo al simbolo, alla memoria, alla paura. Oggi, quel regno onirico inizia a cedere i suoi segreti: neuroscienziati, ingegneri, filosofi e pionieri digitali stanno imparando a osservarlo, esplorarlo, perfino a dialogarci.

Secondo quanto racconta The Guardian, il nostro cervello non vede la realtà: la prevede. Ogni gesto, ogni pensiero nasce da un gioco continuo di ipotesi e correzioni. Quando sogniamo, quel meccanismo continua a lavorare, ma senza input esterni. Il risultato? Una narrazione interiore, costruita su ricordi, desideri, paure. E a volte, una consapevolezza improvvisa: “Sto sognando”. In quel fragile istante nasce il sogno lucido. Un momento raro, in cui la mente si risveglia e il sognatore capisce di trovarsi dentro un sogno e, talvolta, può cambiarlo. Secondo Focus, si può imparare a riconoscere questi momenti con esercizi, diari, e tecniche che allenano il cervello a distinguere l’irreale: con l’aiuto di psicologia e neuroscienza, questo può aiutare a curare terrori notturni e incubi, superare i limiti della creatività e affrontare le proprie paure.

Nel frattempo, ricercatori citati da The Guardian e Futuroprossimo stanno sperimentando un’idea audace: usare la realtà virtuale per influenzare i sogni. Le esperienze fatte durante la veglia in contesti digitali vengono poi rievocate durante il sonno, attivando meccanismi simili a un replay onirico. Immagina: prima cammini in una foresta virtuale, poi, sognando, ti ritrovi nello stesso luogo e sei in grado di decidere il sentiero da seguire. C’è di più: in studi descritti da La Repubblica e Today, alcuni scienziati sono riusciti a parlare con chi dorme. Letteralmente. Infatti, durante la fase REM, alcuni soggetti hanno risposto a domande semplici usando movimenti oculari o muscoli del viso. È una comunicazione minima, fragile, quasi impercettibile, eppure reale. Un sussurro lanciato nell’oceano del sonno eppure raccolto.

Progetti come REMspace stanno andando oltre: suoni, musiche, stimoli sensoriali vengono inseriti nei sogni lucidi per modificarne il corso. Non è ancora una regia del sogno, ma è un primo passo verso una nuova forma di consapevolezza notturna. La scienza inizia a bussare alla porta di quel mondo segreto dove la coscienza si ritira.

E se potessimo rivedere ciò che sogniamo? Ben cinque anni fa, tra le pagine della rivista National Geographic, compariva uno studio che mostrava i primi tentativi concreti di usare intelligenza artificiale e imaging cerebrale per fare proprio questo: decodificare i sogni. Con l’uso della risonanza magnetica e delle reti neurali, gli scienziati riuscivano a ricostruire immagini vaghe, sfocate, ma riconoscibili: un volto, un paesaggio, un oggetto. Con il più recente articolo del 12 febbraio 2025, La Repubblica informa i lettori che le intelligenze artificiali stanno imparando a decifrare la mente umana associando determinate immagini a schemi di attività cerebrale corrispondenti. Poi, quando il cervello sogna, provano a indovinare cosa stia vedendo, basandosi su quegli stessi schemi. Al momento, si tratta di sagome, atmosfere. Ma il passo è compiuto: il sogno non è più invisibile.

Ogni nuova soglia solleva domande. Fino a che punto possiamo spingerci? È lecito entrare nei sogni altrui? Il pensiero che una macchina possa penetrare nell’intimità della nostra mente nel momento di massima vulnerabilità solleva interrogativi inquietanti sulla natura della coscienza e della privacy. Eppure, questa esplorazione non è solo un’invasione. È anche una possibilità. Quella di curare disturbi, di scoprire traumi nascosti, di allenare la mente come mai prima. Il sogno, oggi, non è più solo un simbolo. È un territorio. E la scienza ci invita a esplorarlo, con delicatezza e stupore.

Nelle notti che verranno, potremmo imparare a navigare i sogni come velieri in un mare silenzioso. Potremmo allenarci mentre dormiamo, amare meglio, ricordare ciò che avevamo dimenticato. Potremmo, forse, parlare a chi ci manca. O solo ascoltare, finalmente, ciò che il nostro inconscio ha da dirci. Perché ogni sogno è una storia. E oggi, quella storia, possiamo iniziare a scriverla insieme alla scienza.

Sara Gadda

Tag: #ThePasswordUniTo #SaraGadda #neuroscienza #intelligenzaartificiale #inconscio

Fonti: theguardian.comfuturoprossimo.it, repubblica.itnationalgeographic.comtoday.itfocus.it.
https://www.theguardian.com/books/2025/feb/10/the-big-idea-how-do-our-brains-know-whats-real
https://www.theguardian.com/science/article/2024/aug/18/linking-two-realms-efforts-to-tap-real-life-potential-of-lucid-dreams-advance?
https://www.futuroprossimo.it/2024/08/svolta-nei-sogni-lucidi-scienziati-collegano-sonno-e-realta-virtuale/
https://www.repubblica.it/salute/2025/02/12/news/intelligenza_artificiale_legge_sogni-423996027/
https://www.repubblica.it/scienze/2021/02/22/news/cosi_e_possibile_parlare_con_chi_dorme-288698744/
https://www.nationalgeographic.com/magazine/article/explore-dream-mapping
https://www.today.it/scienze/comunicare-nei-sogni-come-inception.html
https://www.today.it/speciale/game-changer/sogni-lucidi-e-comunicazione-esperimento-di-remspace.html
https://www.focus.it/comportamento/psicologia/sogni-lucidi-tecnica

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