Prince: la Bibbia Funk che per poco non vide la luce

Questa è la storia di un LP rarissimo, un Sacro Graal tra i collezionisti di dischi. Un album venduto a cifre record, uno degli album più piratati della storia, forse il più piratato di sempre.
È la storia di un album radicalmente funk. Integralmente funk. Biblicamente funk. Un disco che, per volere del suo creatore, non avrebbe mai dovuto vedere la luce: il più misterioso album di Prince, il fantomatico Black Album. Scopri di più in questo articolo del nostro Giovanni Musso.

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Da X Factor al metal: “Scemi e Contenti” di Etta

Un fulmine a ciel sereno. È difficile definire diversamente “Scemi e Contenti” di Etta. Sonorità che spaziano dal grunge al nu metal, featuring con mostri sacri della musica alternativa italiana (Bennato, Bunna degli Africa Unite), testi graffianti, intimi, autentici, il tutto condito da un’eccellente produzione. Questo “Scemi e Contenti” di Etta è un album ricco, interessante, giovane, fresco, che porta ai fan dell’heard&heavy qualcosa di concreto dopo i vari esperimenti degli anni scorsi.
Ne parla Vincenzo Mastrocinque nel nuovo articolo.

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MAYA, l’ultimo album di Mace

MAYA, l’ultimo album di Mace

Secondo un diffuso luogo comune, le canzoni appartengono ai cantanti. Ma siamo così sicuri che nel 2024 questo stereotipo sia ancora valido? MAYA il nuovo album del producer Mace, oltre a dimostrare di essere una delle uscite più ricche e interessanti dell’ultimo periodo, provoca delle riflessioni sulla musica odierna e sulla questione della paternità artistica dei pezzi. Nell’articolo seguente, la redattrice Giulia Calvi recensisce il disco di Mace, con un focus particolare sui sound attuali della popular music italiana e sull’intertestualità del progetto.

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THIS IS FUN, TRA LA LEGGEREZZA E LA PROFONDITÀ DEI PLASTIC PALMS

L’articolo di oggi (scritto a quattro mani da @hyggerika e @marta_fornacini) tratta dell’intervista di Clarissa Ghelli, cantante, chitarrista e compositrice della band torinese Plastic Palms. Bilingue, metà italiana e metà americana, Clarissa scrive e canta in inglese. Ha più volte, con gioia e orgoglio, affermato che tutto quello che fa lo fa perché si diverte, le piace, si trova a suo agio con se stessa. In tre anni, dal 2020 fino a oggi, la band ha composto due album, sono così diversi? E loro, come band, sono tanto cambiati rispetto agli inizi? Cos’ha tolto e invece donato la pandemia? Scopriamolo con “‘This is fun’, tra la leggerezza e la profondità dei Plastic Palms”
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