Bob Dylan: spontaneamente sé stesso

La musica di Bob Dylan è senza tempo. Artista spontaneo, eterogeneo e polimorfo, nella sua carriera ha saputo rimanere sempre fedele a sé stesso.

Inizia a fare musica quando è ancora giovanissimo e fin da subito esplora i generi e i temi più disparati, senza mai fossilizzarsi.

Dal folk rock al blues, fino al country, passando per testi politicamente impegnati, poesie che strizzano l’occhio alla beat generation e ballate romantiche.
Originale e ineguagliabile, ancora oggi lascia la sua impronta.

Questo e molto altro nel nuovo articolo della nostra redattrice Alice Aschieri.

@alice.in.boh

Beyoncé, il country e l’intersezionalità – parte prima: COWBOY CARTER

Nel 1939, John Avery Lomax parte con la moglie Ruby per una ricerca etnografica, con obiettivo registrare le varie espressioni musicali folk tipiche del sud degli Stati Uniti d’America. Più di ottant’anni dopo, la popstar Beyoncé Knowles Carter decide di dedicarsi al country pop per il suo ultimo album.

Spesso avente una brutta reputazione anche tra gli amanti più eclettici della musica, il genere country è stato spesso associato alla destra americana, ai Repubblicani e al sud degli States più conservatore. E’ una posizione abbastanza ironica visto che il genere è nato grazie ad immigrati nelle Americhe provenienti dall’Africa, dal Messico e dall’Inghilterra.

In questa prima parte di una mini-serie dedicata alla figura di Beyoncé e al suo attivismo, Gaia Sposari recensisce l’ultimo album della popstar: cosa significa per l’attivismo e l’intersezionalità quando una miliardaria si esprime usando un genere associato al proletariato?

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