Beyoncé, il country e l’intersezionalità – parte prima: COWBOY CARTER

Nel 1939, John Avery Lomax parte con la moglie Ruby per una ricerca etnografica, con obiettivo registrare le varie espressioni musicali folk tipiche del sud degli Stati Uniti d’America. Più di ottant’anni dopo, la popstar Beyoncé Knowles Carter decide di dedicarsi al country pop per il suo ultimo album.

Spesso avente una brutta reputazione anche tra gli amanti più eclettici della musica, il genere country è stato spesso associato alla destra americana, ai Repubblicani e al sud degli States più conservatore. E’ una posizione abbastanza ironica visto che il genere è nato grazie ad immigrati nelle Americhe provenienti dall’Africa, dal Messico e dall’Inghilterra.

In questa prima parte di una mini-serie dedicata alla figura di Beyoncé e al suo attivismo, Gaia Sposari recensisce l’ultimo album della popstar: cosa significa per l’attivismo e l’intersezionalità quando una miliardaria si esprime usando un genere associato al proletariato?

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Il problema dei tre corpi – La nuova serie gemma di Netflix

200 milioni sono i dollari spesi per una delle ultime uscite Netflix, “Il problema dei tre corpi”, una serie tv in otto episodi uscita lo scorso 21 marzo e prodotta – fra gli altri – dagli stessi creatori del Trono di Spade. In Italia è una delle serie più viste delle ultime settimane, ma all’estero non sta riscuotendo il successo sperato. Infatti, la scelta tematica di un mondo distopico fantascientifico ha sollevato non poche critiche da parte di chi ritiene il tema ormai superato. Eppure, la serie tv è davvero così obsoleta? La nostra redattrice Marta Costa e numerosi fans da tutto il mondo ritengono di no. Leggi qui il suo articolo per saperne di più.

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«Green Border»

Il nuovo film di Agnieszka Holland, una delle registe più importanti del cinema polacco, è un pugno nello stomaco. Intrecciando le vite di una famiglia siriana, un gruppo di attivisti e un soldato, ci mostra la violenta realtà del confine tra Polonia e Bielorussia. La regista sferra un duro attacco alle autorità del suo Paese, che le ha risposto tentando di boicottare il film all’uscita al cinema. Il nostro redattore Fabrizio Mogni (@fabriziomogni_ph) analizza la pellicola, di estrema necessità e attualità, in sala dall’8 febbraio.

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Cinque film da guardare a vent’anni: quando il cinema racconta le insicurezze di una generazione

Il sentimento d’incertezza e di sconforto tipico dei vent’anni non è affatto qualcosa di nuovo, ma se fino al decennio scorso i media raccontavano quest’età con una vena di speranza, le cose stanno velocemente cambiando.
I fallimenti e le disillusioni dei ventenni moderni vengono rappresentati in maniera sarcastica, disincantata, ma anche delicata e comprensiva.
Cinque film, cinque storie di fallimenti, di disincanto, di paure e di verità scomode. Cinque film in cui ognuno può immedesimarsi. Ce li racconta in quest’articolo la nostra redattrice Rebecca Siri (__.erre.__).

“Al Paradiso delle Signore” di Zola: la nascita dei grandi magazzini moderni

Ne “Al Paradiso delle Signore” Zola ci racconta in modo estremamente lucido la nascita dei grandi magazzini, che pian piano soppianteranno il commercio a conduzione familiare. Seguendo le vicende di Denise, giovane ragazza che entrerà come commessa nel più famoso grande magazzino di Parigi, Zola ci porta alla scoperta di come Il Paradiso delle Signore sia riuscito a superare e uccidere il vecchio commercio.

Con una grande attenzione alle vetrine, alla pubblicità e soprattutto con una grandissima quantità di merca costantemente rinnovata venduta a prezzi stracciati, il Paradiso delle Signore conquisterà in breve tempo tutta Parigi.

Vi stupirete della grandissima modernità contenuta tra queste pagine, che ancora oggi sono attualissime.

Ce ne parla la nostra redattrice Irene Rolando (@irenerolando_ ).

Link in bio.

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Felici i felici: l’incomunicabilità nell’opera di Yasmina Reza

Si può essere felici anche se la nostra vita va in rovina? Anche se non è proprio come la desideravamo? “Felici i Felici” è un romanzo di Yasmina Reza che indaga, in chiave teatrale, la vita di più personaggi. Amici, familiari, amanti, pazienti, colleghi. Storie intrecciate l’una all’altra in modo da diventare difficile snodare le varie trame. Vite disordinate, vite sull’orlo del baratro. Tutte alla ricerca della felicità.

Alla fine della lettura la concezione di che cosa significhi essere felici sembra mutata, forse la felicità è il cammino che percorriamo per raggiungerla.

Ce ne parla la nostra redattrice Alexandra Onofreiasa (@oonofreiasa)

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Nuova Poesia Americana II: Poesia e Solitudine

Poesia e Solitudine: come può la poesia essere l’antidoto ad uno dei grandi problemi della società contemporanea? Il nostro viaggio in Nuova Poesia Americana continua oggi con poeti d’oltreoceano che si interrogano sulla solitudine e su come la poesia può farci sentire meno soli. Leggeremo alcuni sussurri segreti di questi poeti, che nascosti nel rumore della società, rimangono dimenticati. Che possano allora diventare una forte voce. Ce ne parla Matteo Bonino nel suo ultimo articolo.

FORSE ERA MEGLIO CHIAMARLO “INFERNO”

È la differenza d’età che, ancora, spaventa? Per quale motivo si diffondono messaggi di tradimento, di ritorno a relazioni tossiche e involutive? Cosa spaventa nel cambiamento? Per quale motivo illudere per così tanto tempo se poi l’epilogo è sempre quello controcorrente? È tanto difficile riuscire a dare un happy ending a coppie che meritano sul serio di brillare perché c’è chimica, comprensione, supporto, amore?
Queste, alcune delle domande che i fan della coppia #barberasmo si pongono per cercare di dare un senso alla scelta autoriale di distruggere una coppia per cui si è prodigata a costruire una storyline di ben due anni.
@hyggerika ha riportato la delusione e il rammarico del pubblico de Il Paradiso delle Signore nella recensione di oggi.

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La legge di Lidia Poët: le problematiche di una serie decontestualizzata

È di recente uscita una nuova serie prodotta da Netflix, “La legge di Lidia Poët”, ambientata a Torino e basata su una storia vera. Il prodotto ha già fatto discutere per le sue incongruenze, soprattutto riguardo alla fedeltà alla reale Lidia Poët e alla veridicità dei fatti narrati. I due redattori Riccardo Piazzo e Maria Vittoria Onnis ne propongono una recensione toccando diversi punti e sottolineando cosa non funziona.

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Babylon, tra splendore e dissoluzione

Babylon di Damien Chazelle è uno dei film più divisivi degli ultimi mesi: uscito in Italia il 19 gennaio, racconta gli sfarzi e gli eccessi della Hollywood degli anni Venti e delle vicissitudini dell’industria cinematografica e di coloro che ne facevano parte nell’epocale passaggio dal cinema muto al sonoro. La redattrice Sofia Racco ci racconta di più sulle ambizioni e le mancanze di Babylon in quest’ultimo articolo.

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