Gaza è il nuovo giocattolo di Trump

Donald Trump festeggia il suo successo diplomatico e viene acclamato dai media occidentali come l’uomo della pace.
Ma la sua pace per Gaza somiglia più a una mossa strategica, comunicativa, che a un gesto umanitario: un accordo imposto, pieno di ambiguità e interessi personali.
Nel suo nuovo articolo, Serena Savarese analizza il ruolo diplomatico di Trump, raccontando come – e perché – il tycoon abbia trasformato il conflitto in un affare di potere e immagine internazionale.

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Gaza, un piano di pace senza Palestina

Dopo due anni di guerra, Trump arriva con un piano di pace in 20 punti. Ma chi parla davvero in nome della Palestina?
Dietro la retorica della stabilità, un progetto che sembra più economico che umanitario.
In questo articolo Serena Savarese racconta la tregua in cui i grandi esclusi sono proprio i palestinesi.

@serenasaverese_

Il martirio inatteso di Charlie Kirk

Charlie Kirk non è morto per le sue idee, ma a causa di un sistema che da anni legittima la violenza e che lui stesso aveva lodato. Eppure, l’estrema destra ha scelto la via più semplice: trasformare la tragedia in propaganda politica. Gli Stati Uniti hanno un nuovo martire, mentre intanto il problema delle armi rimane intoccato e noi siamo qui ad interrogarci su cavilli morali in merito all’empatia per un suprematista bianco. Per saperne di più, leggi il nuovo articolo di Monica Poletti

Dazi: l’UE deve rivedere l’accordo con Washington

L’accordo tra UE e Trump, che riduce i dazi al 15% in cambio di 600 miliardi di investimenti europei, appare più simbolico che concreto. Von der Leyen ha ceduto troppo in fretta, replicando errori già visti nei negoziati Brexit. Ora l’Europa ha l’occasione di correggere la rotta e difendere i propri interessi strategici.
Ce ne parla Rayan Badr nel suo ultimo articolo.

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Dobbiamo parlare di Thiel

Peter Thiel è forse la figura più enigmatica del panorama politico mondiale ma è, allo stesso tempo, anche il più influente. Cofondatore di Paypal e mente dietro a Palantir, ha saputo unire tecnologia, finanza e ideologia in un progetto di lungo termine. Attraverso think tank conservatori, investimenti strategici e il sostegno a figure come JD Vance, ha ridisegnato l’agenda del Partito Repubblicano e rafforzato l’asse tra destra radicale e Silicon Valley. Scopri di più nell’articolo di Rayan Badr.

@ryannbadr

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Basta un poco di zucchero (di canna)

“Basta un poco di zucchero e la bibita va giù”, verrebbe da cantare di questi tempi. La Coca-Cola Company, a seguito delle dichiarazioni del Presidente Trump, ha deciso di introdurre sul mercato statunitense una nuova versione della celebre bevanda, non più edulcorata con lo sciroppo di glucosio-fruttosio ma con lo zucchero di canna. “Lo vedrete, è semplicemente più buona”, ha dichiarato Trump, che beve più Coca-Cola Light che acqua.

Quali sono le conseguenze di questa svolta per l’economia americana? Che cosa ne sarà dei tanti agricoltori di mais del Midwest? Scopritelo nel nuovo articolo della nostra caporedattrice Micol Cottino.

Usa: gli studenti stranieri dovranno rendere pubblici i social

L’amministrazione Trump riapre ai visti per studenti stranieri, ma con una nuova regola: chi vuole studiare negli USA dovrà rendere pubblici i propri social. L’obiettivo? Monitorare le idee politiche degli studenti. Una misura che si inserisce in un clima più ampio di repressione e guerra culturale contro le università. Ce ne parla Sara Stella nel suo nuovo articolo.

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Tecnofeudalesimo, la nuova evoluzione del capitalismo

Il capitalismo è cambiato ma in che cosa si è trasformato? Per Yanis Varoufakis, economista ed ex ministro delle Finanze greco, viviamo nell’era del “tecnofeudalismo”: un sistema dove le Big-Tech controllano le nostre scelte attraverso algoritmi che noi stessi alimentiamo. Scopri di più nell’articolo di Rayan Badr. #thepasswordunito #economia #capitalismo #varoufakis #elonmusk #tecnofeudalesimo

Trump contro Harvard: libertà accademica sotto attacco

L’Ordine Esecutivo 14188, firmato da Donald Trump, ha segnato un attacco diretto alla libertà accademica. Colpendo Harvard e migliaia di studenti internazionali, ha sospeso la certificazione SEVP, congelato fondi per la ricerca e avviando un controllo ideologico senza precedenti. Le proteste si sono moltiplicate, dagli atenei di New York a Cambridge. Anche in Italia, il DDL Sicurezza solleva timori simili. In gioco non c’è solo l’autonomia universitaria, ma il diritto stesso di pensare liberamente.

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Chris Wright: il Ministro dell’Energia che non crede alla crisi climatica 

“Drill, baby, drill!” È questo lo slogan con cui Chris Wright, noto imprenditore del settore petrolifero, ha fatto breccia nel cuore di Donald Trump, ottenendo la carica di Ministro dell’Energia.

Il ruolo da lui ricoperto è di grande rilevanza, poiché gli spetteranno tutte le riforme energetiche e quelle riguardanti la transazione ecologica.
Il suo nome su quella carica allarma molti ambientalisti, che temono un ritorno ai combustibili fossili e quindi un passo indietro per la lotta contro il cambiamento climatico.

Sarà davvero così?