Il 12 marzo è uscito nelle sale il film “Cenerentola”, con la regia di Kenneth Branagh. La nuova versione in chiave realistica del cartone animato più famoso di tutti i tempi.
Cenerentola, con la sua storia romantica e appassionante, ha fatto sognare migliaia di bambine in tutto il mondo da oltre 60 anni. E voi direte…”che palle!”
Lo pensavo anche io, credendo che sarebbe stata la solita storiella melensa e banale della principessa sventurata che trova la libertà e l’amore. Invece, spinta dalla curiosità, sono andata a vederlo e sono rimasta incollata allo schermo per tutto il tempo.
Una trama fedele alla storia Disney, una colonna sonora d’incanto, i costumi meravigliosi (siamo rimasti tutti incantati dal vestito azzurro di Cenerentola al ballo) e la buona interpretazione dei personaggi rendono questo film piacevole e addirittura avvincente, sebbene tutti sappiano come va a finire, dal primo all’ultimo minuto.
Eppure mi hanno sorpresa la cura dei dettagli, gli effetti speciali, la musica coinvolgente che accompagna in ogni scena lo spettatore ed aumenta l’effetto suspance.

“Non c’è nulla di meglio che andare al cinema scettici ed uscirne felici e lacrimanti”: questo il mio commento alla fine della proiezione. Sì, perché non si può negare una lacrimuccia quando muore la madre (Hayley Atwell) della giovane Ella, interpretata da Lily James, o il momento dell’addio del principe (Richard Madden), al capezzale di suo padre, il Re.
Interessante l’interpretazione della matrigna cattiva, di Cate Blanchett, che con stile e austerità rende perfettamente l’idea di malvagità e crudeltà che le si addice, ma allo stesso tempo lascia trasparire una motivazione di frustrazione e abbandono dietro il suo comportamento aggressivo verso Ella, nel risvolto psicologico di un personaggio troppo spesso trascurato e biasimato.
Nota fondamentale, le musiche, dirette da Patrick Doyle. La storia originale ci ha incantati con le canzoni di Cenerentola e i suoi amici topolini, tra il ballo con il principe e i sogni che diventano realtà. Il film non è da meno: già dalla colonna sonora del trailer, Cenerentola inizia a farci sognare con Aeon di Nick Murray. Arisa interpreta la canzone “Liberi” che fa da filo conduttore della vicenda, mentre al ballo la coppia nascente danza il valzer più romantico della storia del cinema sulle note di “La Valse de L’Amour”. Per non parlare di “Strong” di Sonna Rele, che ci trascina nel mondo incantato della fanciulla più fortunata del mondo delle fiabe. Ma la vera chicca è Lavander Blu, anche in italiano, che la madre canta a Cenerentola da piccola. E qui, ogni ragazza/donna/mamma/figlia si scioglie e scoppia in lacrime.
“Sii gentile e abbi coraggio” è la frase che sua madre disse a Ella prima di morire e che la giovane si ripete ogni giorno, per far fronte alla cattiveria delle sorellastre e della matrigna, ed è anche la morale della storia e l’insegnamento che non possiamo non accogliere e cercare di portare con noi, all’uscita dalla sala.
Una storia senza tempo, un viaggio nel passato, nei ricordi della nostra infanzia, vicina o lontana che sia, un film che tocca il cuore e ci insegna a tornare a sognare, almeno un pò. Persino i ragazzi se ne innamoreranno…forse.

di Giulia Bobba
Pubblicato da giuliabobba
Intraprendente, estroversa, divertente, permalosa, solare, grintosa, ambiziosa, disordinata, impulsiva, emotiva, perfezionista, autoritaria, incostante, vanitosa, drammatica, sognatrice, romantica. Questi sono solo alcuni aggettivi che possono descrivermi. Sono una persona complicata ed eccentrica. Sono la pigrizia in persona ma amo avere mille cose da fare segnate sull’agenda (si, l’agenda, quella di carta. Non me ne separo mai). Sono tutto e il contrario di tutto, una contraddizione in termini ambulante.
Mi ritengono matura per i miei 20 anni, ma io, più che altro, mi reputo diversa. Sono stata educata “all’antica” ed ho avuto la possibilità di capire ed apprezzare molte cose (a differenza di altri miei coetanei) grazie a questo indirizzo formativo familiare, ma anche grazie alle esperienze che ho vissuto. Penso di poter vantare uno spiccato spirito critico ed una grande forza d’animo. Ho la brutta abitudine di contare su me stessa in tutto e per tutto e trovo difficile fare affidamento sugl’altri proprio a causa della mia indole autoritaria ed un tantino egocentrica. Mi piace fare il capo, data la mia attitudine alla leadership, ma preferisco essere un capo democratico, perché non sopporterei un “ammutinamento”.
La mia voglia di indipendenza mi ha portata ad affrontare una lunga esperienza negli Stati Uniti, tra i 17 e i 19 anni, durante i quali mi sono diplomata in Illinois ed ho frequentato un bimestre nell’Università di Edwardsville, Illinois, studiando lingue.
I miei anni in America sono stati per me, fino ad ora, i più importanti e formativi sia in campo scolastico ma, per lo più, in ambito personale e devo dire grazie ai miei genitori per questa opportunità, ma soprattutto, come sempre, a me stessa, per essere stata in grado di affrontarli al massimo delle mie capacità, nonostante varie difficoltà ed ostacoli. I miei ricordi più cari sono tuttora legati a quel periodo.
Dopo il mio ritorno in patria ho terminato nei tempi canonici il liceo linguistico, (diplomandomi alla faccia di chi diceva che non ce l’avrei mai fatta),e nel 2013 ho iniziato a frequentare il corso di laurea in mediazione linguistica presso l’Università di Torino. Non vado pazza per gli studi che ho scelto, anche a causa di problematiche legate alla gestione dell’Univeristà e al fatto che detesto studiare argomenti che non mi interessano. Inoltre ho una soglia dell’attenzione molto bassa e mi annoio troppo facilmente, tanto da addormentarmi a lezione (motivo per cui non frequento quasi nessun corso).
Per ora mi accontento di laurearmi il prima possibile e continuare per la mia strada, che spero mi porterà molto lontano, possibilmente all’estero, e chissà, sta volta, in quali vesti.
Sono molto flessibile in ambito professionale. Le mie aspirazioni sono ampie e la mia ambizione è in continua crescita, per questo ho difficoltà a prefissarmi un traguardo unico e non riesco a decidere cosa voglio fare “da grande”. Però il mio sogno (uno dei tanti, ma questo è quello più lungamente cogitato) è di diventare wedding planner ed event manager, aprire una mia agenzia in una grande città ed organizzare eventi e matrimoni di alto livello.
Certo è che, guardando al futuro, mi vedo innanzi tutto come una donna in carriera, ma non a scapito della vita privata.
Nonostante tutto, sono una sognatrice compulsiva, spesso con la testa fra le nuvole, distratta e incostante. Amo l’amore, ma penso che lui non ami me. Se mi chiedessero che favola Disney potrei essere, risponderei dicendo Cenerentola, anche se sarei una Cenerentola che, al principe, la scarpetta l’ha tirata in fronte.
Ho la passione per il lusso, lo shopping, la moda e tutto ciò che riguarda le dolci frivolezze femminili, ma spesso passo le mie giornate in pigiama, coi capelli sfatti e il viso segnato dalle occhiaie.
Sono una di quelle che “sì, l’aspetto conta e la prima impressione è fondamentale; ma ancora di più lo è ciò che siamo dentro.”
Amo leggere, scrivere, disegnare, cantare, ballare, guardare film di ogni genere; amo i negozi di arredamento e la creatività manuale, l’arte mi affascina ma sono troppo pigra per seguirla o andare in giro per musei. Adoro il cioccolato e la cucina è uno dei miei (innumerevoli e ingestibili) hobby. I cani sono i miei animali preferiti, senza distinzioni tra razze; sono animalista e ambientalista al punto giusto. Odio gli sprechi e le persone vuote, vittimiste e pessimiste. L’ottimismo è uno dei miei pregi migliori. Mi piace parlare e stare a contatto con la gente. Ho adorato il periodo in cui facevo la barista in un pub della mia città, proprio perché mi dava modo di farlo continuamente.
Senza dubbio viaggiare è la cosa che più mi appaga e mi rende felice al mondo. Credo che ogni viaggio, lungo o breve, e per qualsiasi motivazione, sia l’esperienza che maggiormente arricchisce la mente umana e ci faccia capire quanto c’è da scoprire intorno a noi. Ci fa sentire grandi, parti di qualcosa, ma, allo stesso tempo, troppo piccoli e insignificanti per avere qualsiasi importanza in un disegno più ampio.
Attualmente faccio parte del Leo Club, un’associazione internazionale di beneficenza, e ne vado fiera. Nel tempo libero faccio l’insegnate privata di inglese e materie umanistiche, e i “miei bambini” mi danno le più grandi soddisfazioni.
Sono una dei “veterani” di The Password e sono orgogliosa di fare parte di questo progetto e dei suoi sviluppi. Ho sempre voluto avere la possibilità di scrivere e pubblicare ciò che penso e farlo all’interno di un progetto così ambizioso, gestito da giovani, direi che è una grande opportunità.
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Since I feel like English is almost my mother tongue in some ways... I add another version of the above self presentation, in English.
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About me...
...there would be a lot to say... but...in synthesis
I live in Piedomont, Italy, I love reading books, music, cinema, art, and I have a passionate admiration for weddings. I want to become a wedding planner and event manager.
I have lived in Illinois, USA, for over a year and I remember that as the most important and life-changing experience of my life.
I love tattoos, Christmas and every american festivity, I am a fashion fan and I like everything connected to beauty and style.
I study languages at Univeristy of Turin and I write for "The Password", an online blog/news paper about culture and arts. I teach English and I am member of the Leo Club Interational of Santhià.
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