Maledetta Primavera…tra i Libri

Per qualche ragione la Primavera ha sempre avuto uno stretto legame con l’arte letteraria; da Saffo a Virginia Woolf, sono stati molti gli autori e le autrici che hanno usato la Primavera come metafora del cambiamento e del risveglio da un sonno che intorpidisce l’animo e il corpo. Ecco a voi un piccolo viaggio letterario, composto da quattro romanzi con cui possiamo aspettare insieme l’inizio dell’evento letterario torinese più atteso: il Salone del Libro.

  1. Onde, Virginia Woolf

Il primo tra i libri proposti non poteva che essere questo: un ‘monologo corale’ in cui le riflessioni di sei amici si alternano, si intrecciano e si amalgamano in un’unica voce. Le onde, che ritroviamo nel titolo, sono la struttura su cui si fonda la narrazione: il flusso del tempo, la confusione e la luce, la gioventù e la complessità sono gli ingredienti fondamentali di questo capolavoro letterario. Così l’autrice fa riferimento alla primavera come incarnazione di un risveglio: «Un altro giorno; un altro venerdì; un altro venti di marzo, di gennaio, o di settembre. Un altro risveglio generale… Sì, questo è l’eterno rinnovamento, l’incessante sorgere e ricadere, e cadere e risorgere»

  1. Libera. Diventare grandi alla fine della storia, Lea Ypi

Attraverso l’Albania degli Anni Ottanta, l’autrice Lea Ypi ci racconta la storia di Lea e della sua crescita. Tra le pagine di questo racconto, drammatico e disilluso, possiamo leggere alcune delle promesse del socialismo di stato che permettono a questa bambina di credere in un futuro pieno di certezze. Tutto crolla nel momento in cui le proteste iniziano e Lea vede distrutto il mondo in cui ha sempre vissuto; gli scontri e la decapitazione della statua di Stalin non sono solo un crollo delle certezze con cui la protagonista aveva fino ad allora convissuto, ma anche una faticosa liberazione; una liberazione da quel regime nel quale è cresciuta, che l’ha educata e contemporaneamente tradita. Al tempo stesso però, le proteste sono solo l’inizio di quello che si rivelerà essere uno scontro sanguinario, tanto quanto la dittatura che lo ha preceduto. Ma, se il progetto di una società che doveva essere giusta e dare a tutti le stesse opportunità si è trasformato in una dittatura, come si può arrivare davvero alla libertà?

  1. Cecità, José Saramago

Questo breve romanzo si apre con la popolazione che viene colpita da un’improvvisa cecità, la cui origine non viene rivelata. La reazione dei protagonisti senza nome si concretizza in una devastante esplosione di paura le cui conseguenze sulla convivenza sociale sono drammatiche. I primi colpiti dalla cecità vengono rinchiusi in un sanatorium per paura del contagio, mentre coloro che li circondano si dimostrano insensibili alla sofferenza umana. È proprio qui che davvero l’autore è in grado di ritrarre gli orrori dell’esistenza umana; in questa storia fantastica, Saramago dipinge la grande metafora di un’umanità feroce e spietata, che non è cieca solo per via dell’impossibilità di vedere, ma anche e soprattutto per la mancanza di empatia verso l’altro.

  1. La Biblioteca di Mezzanotte, Matt Haig

Nora, la protagonista del romanzo, ha 35 anni e una vita che non desidera più vivere; alcune scelte sbagliate l’hanno portata a essere sola, disillusa e insoddisfatta. Quando il suicidio le sembra l’unica via di fuga si ritrova però in una biblioteca, un limbo tra la vita e la morte, che le permette di tornare indietro e rimediare agli errori che pensa di aver commesso. La biblioteca di mezzanotte è proprio il luogo da cui Nora decide di salpare per il suo viaggio a ritroso, per ripensare la sua esistenza ed evitare gli errori del passato. Molto presto, però, Nora capisce che non è sempre possibile rimediare e che rimane il vero quesito: “Come si può vivere al meglio la propria vita?”. Ciò che ci insegna il libro, e su cui  potremmo decidere di riflettere in questi mesi di risveglio, è proprio il fatto che la vita non è solo un insieme di scelte giuste e sbagliate, ma anche un continuo adattarsi al cambiamento, senza perdere la possibilità di perdonarsi e ripensarsi.

Jessica Pons

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