Ai mercatini delle pulci non manca mai la bancarella dei libri usati, piena di volumi vissuti, con le pagine ingiallite e il dorso rotto. Fermandoci a guardarli, qualche volta capita che qualcuno di questi attiri la nostra attenzione, fino a spingerci a prenderlo tra le mani e a leggere la trama scritta sulla copertina scolorita. A volte si possono trovare dei veri e propri gioiellini che probabilmente non avremmo mai scoperto.
Gli ultimi giorni di Pompei appartiene proprio a questa categoria: un romanzo vissuto da qualcun altro, con le pagine logore e qualcuna anche rovinata, trovato su una bancarella ma che si è rivelato una piacevolissima scoperta, oltre che una lettura appassionante e avvincente. L’autore è Edward Bulwer-Lytton, politico e nobile inglese grande appassionato di letteratura e autore di numerosi romanzi di generi e stili diversi. Gli ultimi giorni di Pompei appartiene al periodo in cui si dedicò al romanzo storico e vide la luce nel 1834. Tradotto in Italia già nell’anno successivo, l’opera di Bulwer ottenne da subito un enorme successo, il quale continua ancora oggi.
Così scrive Beatrice Boffito Serra nell’introduzione: “Gli ultimi giorni di Pompei conobbe un successo senza pari; e non a torto questo celebre romanzo ha sfidato il secolo e incatena ancor oggi il lettore, per l’immaginosa rievocazione dell’atmosfera scelta a soggetto, la vivida descrizione delle passioni, l’interesse dell’intreccio che, abilmente congegnato, si snoda con un crescendo di diletto e di commozione verso il tragico epilogo”.
Di cosa parli questo romanzo è facilmente intuibile già dal titolo: l’autore inglese decise di raccontare gli ultimi 10 giorni di Pompei, prima che nel 79 a.C. l’eruzione del Vesuvio la seppellisse sotto montagne di cenere e lapilli. La città venne riscoperta soltanto nel 1748, quando ci fu la prima esplorazione sistematica. Dunque, all’epoca in cui Bulwer componeva le sue opere, i lavori e le esplorazioni a Pompei erano in pieno fervore. L’autore stesso si recò diverse volte in visita a questa città, che pareva saltare fuori direttamente dalle pagine della storia completamente intatta, esattamente così come era stata sommersa tanti secoli prima.
Alla famosa eruzione che distrusse la città sono dedicate in realtà solo una manciata di pagine finali, emotivamente dense e pregne di descrizioni su come Pompei e i suoi abitanti vennero distrutti. Si tratta appunto però solo di una decina di pagine. La vera ricchezza di questo romanzo si trova infatti nei capitoli precedenti, che cercano di far risorgere e rivivere Pompei davanti agli occhi del lettore, sforzandosi di “rievocare, oltre alle case e ai templi, al Foro e all’Anfiteatro, anche la vita quotidiana che fra quelle mura si svolgeva o si supponesse che si svolgesse; l’eterna corrente della vita che, tutta intesa ai suoi piaceri o racchiusa nei suoi dolori, fluisce sempre uguale, dietro la marmora facciata della storia”.
Protagonista del romanzo è la vita a Pompei dei suoi abitanti, con il loro stile di vita e le loro abitudini. In particolare, la vicenda ruota attorno a quattro personaggi: Glauco e Jone, due giovani greci innamorati che dovranno combattere contro tutte le insidie che troveranno sul loro cammino per poter stare assieme, Nidia, piccola schiava cieca ma dai sentimenti feroci e violenti, e infine Arabace l’egiziano, l’antagonista per eccellenza, genio del male spietato, tanto grande quanto malvagio. Le storie di questi personaggi, le loro passioni, i loro desideri e i loro destini si intrecciano tra loro creando una storia avvincente e appassionante, davvero piacevole da leggere ancora oggi per il lettore moderno.
Piccolo avvertimento se volete buttarvi nel romanzo di Bulwer: l’inizio è lento e spesso l’autore si dedica a lunghe descrizioni didascaliche di ambientazioni o usanze per far meglio percepire l’atmosfera al lettore ma che potrebbero risultare pesanti e far perdere il filo della storia. Se avrete però la pazienza di superare questi ostacoli iniziali, la lettura sarà invece piacevole e avvincente e vi ritroverete a divorare questo romanzo per sapere cosa succederà ai protagonisti. Se siete quindi appassionati di romanzi storici o di storia romana, non potete assolutamente perdervelo.
Irene Rolando
Crediti immagine di copertina: https://www.kobo.com/it/it/ebook/gli-ultimi-giorni-di-pompei-4
