Il mercante dei quadri perduti, in originale Pictures at an Exhibition, è il primo romanzo di Sara Houghteling. Edito in Italia da Neri Pozza Editori e appartenente alla collana I narratori delle tavole, questo libro racconta la storia di uno dei misteri ancora insoluti del Novecento: il furto di capolavori d’arte da parte dei nazisti.
Fin dalla prima pagina l’autrice ci fa immergere nella vita della famiglia ebrea dei Berenzon. Daniel Berenzon, il padre, ha dedicato tutta la sua esistenza all’arte: esperto mercante di opere, ha creato con le sue mani la Galleria Berenzon, tra le più rinomate di Parigi e punto di riferimento imprescindibile per artisti, collezionisti e appassionati d’arte. Anche il figlio Max, cresciuto nella galleria tra opere di Picasso e Manet, è affascinato da questo mondo: per lui i quadri della sua galleria sono come fratelli, compagni quotidiani nella vita di tutti i giorni.
La loro vita viene distrutta con l’inizio della guerra e soprattutto con la caduta della Francia. Quando gli aerei della Luftwasse compaiono nel cielo di Parigi, sono costretti alla fuga, lasciando la preziosa collezione nelle mani di Rose, assistente del padre. Rifugiatisi in campagna, ne 1944 Daniel e Max fanno ritorno a Parigi, dopo un’assenza durata più di quattro anni.
Al loro arrivo a Rue de la Boétie, dove si trovava la loro galleria, scoprono però che l’intera collezione è stata trafugata. Non è rimasto nulla: la Donna in bianco di Morisot, la Colazione di Bonnard, i disegni di Sisley, Mirò, Ernst e Monet. Tutto scomparso. A far pesare più di tutti la sua assenza sono Les amandes di Picasso, opera di cui Daniel non si era mai voluto separare pur avendo ricevuto nel corso degli anni offerte da capogiro. Anche Rose sembra sparita nel nulla, senza lasciare nessuna traccia dietro di sé.
“Con una sconfinata solitudine nel cuore, Daniel Berenzon si aggira nelle stanze vuote della galleria come un archeologo nel suo stesso sepolcro”.
Max invece sceglie di non arrendersi: ritrovare i quadri perduti e ricreare la galleria Berenzon diventa la sua unica ragione di vita. Inizia così una disperata ricerca che lo porta a perlustrare tutti gli angoli della città per ritrovare i quadri perduti e soprattutto Rose, di cui è sempre stato perdutamente innamorato.
Un romanzo avvincente e intimo, una storia di coraggio, amore e guerra. Basato su una storia vera, questo libro ci accompagna alla scoperta di uno degli aspetti meno conosciuti della Seconda Guerra Mondiale. E nella nota a fine romanzo l’autrice racconta nel dettaglio quali personaggi siano di fantasia e quali invece siano realmente esistiti, citando anche libri e fonti per chi avesse la curiosità di approfondire.
“La Francia fu la nazione più colpita d’Europa: più di un terzo delle collezioni private cadde nelle mani dei nazisti; complessivamente oltre 100.000 opere d’arte e diversi milioni di libri. Secondo il rapporto della Commissione Mattèoli reso pubblico dal governo francese nel 2000, dopo la guerra furono recuperate 61.233 opere d’arte, di cui 45.441 vennero restituite ai legittimi proprietari. Le duemila opere a cui non fu possibile attribuire un proprietario vennero sistemati nei musei francesi. Nel 1954 vennero veduti 13.500 pezzi di scarso valore, e per quasi quarant’anni si interruppe qualsiasi ricerca volta a rintracciare i legittimi proprietari. La collocazione di circa 40 mila oggetti d’arte è ancora ignota”.
Di questi 40 mila oggetti dal valore inestimabile ancora oggi non si sa nulla. Appartenevano a collezioni pubbliche e private e secondo l’opinione di molti potrebbero trovarsi nell’ex Unione Sovietica, dove sarebbero state confiscate una seconda volta dai soldati russi.
Un romanzo imperdibile per chi è affascinato da un mistero che rimane insoluto ancora oggi.
Irene Rolando
