HEALING TIME ON EARTH: la lezione profonda di umanità ed ecologia di John Denver

Let the mountain speak, let the rivers run

As the world awakes to the rising sun

In each brand new day, in our own rebirth

In this healing time on our mother earth

Questi sono i versi di Healing Time On Earth di John Denver, cantautore e musicista folk statunitense che dedicò la sua vita non solo alla musica, ma anche all’attivismo politico ed ecologico. Un inno alla natura, alle sue montagne e ai suoi fiumi. Un inno alla Terra e alla sua rinascita, alla sua guarigione da una malattia che da troppo tempo la soffoca e indebolisce: l’uomo.

A metà degli anni ’70 John Denver era il cantante solista più di successo in America. Se Frank Sinatra fu il simbolo degli anni 40’ ed Elvis quello degli anni ’50, John Denver fu certamente il simbolo dell’America degli anni ’70. John Deutschendorf Jr., che diventerà ben presto John Denver nella scena musicale americana e mondiale, nasce nel 1943 a Roswell in New Mexico. Fin da piccolo dimostra di essere un chitarrista eccellente e così a 20 anni, lasciato il college, cerca di costruirsi una carriera da cantante. Comincia a farsi un nome quando prende parte al Chad Mitchell Trio, trio canoro che prende di mira e canzona personaggi di spicco politici o religiosi di quegli anni e ogni oppositore dei diritti civili, primo fra tutti il Ku Klux Klan. La satira politica del trio è solo l’inizio della carriera musicale di Denver che, successivamente da solista, prenderà sempre posizioni politiche molto forti contro la guerra in Vietnam e soprattutto a difesa dell’ambiente e della natura tanto amata e decantata nelle sue canzoni.

Already I’m so lonesome I could die

So kiss me and smile for me

Tell me that you’ll wait for me

Hold me like you’ll never let me go

‘Cause I’m leaving on a jet plane

Don’t know when I’ll be back again

John Denver partecipa a numerose manifestazioni contro la guerra in Vietnam e Leaving on a jet plane diventa un inno alla pace. Una canzone delicata ma malinconica, un canto di dolore e d’addio di figli, mariti, fratelli che non sanno se toneranno a casa dai loro cari. Qualche anno dopo Sunshine On My Shoulders rivela ancora più a fondo l’animo di Denver, quello di un ragazzo di campagna che celebra la vita, la natura, la bellezza del mondo in cui viviamo e le diverse sfaccettature dell’animo umano.

Dopo il suo successo con Take Me Home, Country Roads del 1971, si trasferisce in Colorado, ai piedi delle Rocky Mountains che ispireranno molte delle sue canzoni. Qui vive immerso nella natura e comincia ufficialmente il suo attivismo politico ed ecologista. Contribuisce a numerose campagne contro la caccia alle balene e lavora con il presidente americano Jimmy Carter per una commissione per combattere la fame in Africa (Presidential Commission on World and Domestic Hunger). Inoltre, nel 1976 contribuisce alla fondazione della Windstar Foundation, organizzazione no-profit, centro di ricerca ed educazione ambientale, nata in primo luogo per preservare 1000 acri di terra a Snowmass in Colorado. È sostenitore della National Wildlife Federation (la più grande organizzazione privata degli Stati Uniti, senza scopo di lucro, l’educazione alla conservazione e la difesa degli Stati Uniti) di Save the Children, della Friends of the Earth (una rete internazionale di organizzazioni ambientaliste in 73 paesi) e della Cousteau Society ( società che esplora l’oceano, educando il pubblico sull’importanza della conservazione degli oceani). Inoltre Denver crea Plant-It 2000, un piano per sollecitare le persone in tutto il mondo a piantare più alberi possibile entro l’anno 2000. Quasi 100.000 alberi furono piantati nel suo primo anno di funzionamento.

Nel 1990 riceve il World Ecology Award dall’International Center for Tropical Ecology e ancora oggi le sue canzoni vengono suonate e cantate durante le giornate dedicate alla Terra. La sua non era solo una celebrazione dell’amore e dell’uomo, ma anche una commemorazione al mondo naturale, un mondo da preservare e rispettare. Temi che ci appaiono scontati ora ma che non lo erano negli anni ’70 e che lo hanno reso uno dei primi ecologisti del nostro tempo.

Lorenza Re

Crediti immagine di copertina: https://pixabay.com

Lascia un commento