Conosci tante artiste donne? Sapresti dire il nome di almeno tre pittrici o scultrici?
Se la risposta è “No” o “poche” non preoccuparti, il problema non è solo tuo. Il fatto non è che le donne abbiano iniziato a produrre arte solo recentemente. Infatti, le donne artiste sono sempre esistite e nel corso dei secoli hanno prodotto tantissimo, ma, purtroppo, la cultura patriarcale nella quale siamo immersi ha creato canoni sprovvisti di figure artistiche femminili o presenti solo in pochissime eccezioni- basti pensare al canone della letteratura occidentale.
Questo breve articolo vuole portare quindi alla riscoperta proprio di una di queste artiste dimenticate dalla storia. Si tratta di una scultrice dotata di grandissime capacità e di una fortissima sensibilità artistica, ovvero Camille Claudel.
Camille Claudel, nata l’8 dicembre del 1864 a Montfavet, è stata una delle più grandi scultrici francesi dei suoi tempi: tra i 17 e i 49 anni di età realizzò innumerevoli opere, che ancora oggi trasmettono una forte emozionalità e umanità. La sua grande produzione artistica si dovette però interrompere quando venne rinchiusa nel manicomio della provincia di Montfavet nel 1913, luogo dove decise di non dedicarsi più alla scultura e nel quale rimase per 30 anni della sua vita, fino a che non si spense nel 1943.
Purtroppo, nonostante la sua bellissima produzione artistica, quando la figura di Camille viene citata, spesso viene ricordata semplicemente con titoli come “La sorella di…” (suo fratello era il famoso poeta Paul Claudel) oppure, come nella maggior parte dei casi, come “l’amante” del celebre scultore Auguste Rodin. La relazione con lo scultore fu molto tragica e ambigua. Spesso Camille viene ricordata come semplice assistente dello scultore, ma si presume che Claudel abbia partecipato alla realizzazione di ampie parti delle sculture di Rodin, se non addirittura alla realizzazione di intere opere.
Ma ricordare una grande artista come Camille solo per via di questi dati biografici sminuirebbe lei e le sue sculture, che invece andrebbero riscoperte e rivalutate al meglio. Questo atteggiamento intacca anche la sua arte, come nel caso di una delle sue opere più famose, “L’Âge mûr” (L’età matura). L’enorme composizione, lunga quasi due metri, viene spesso interpretata come racconto della sua relazione con Rodin, ormai giunta al termine, con un atteggiamento che sembra dimenticare che le opere artistiche non hanno un’interpretazione univoca. Nella bellissima scultura in bronzo possiamo osservare tre figure: una donna inginocchiata che tende le mani ad un’altra figura, un uomo in piedi voltato di spalle che sembra allontanarsi da essa. Affianco all’uomo troviamo un altro personaggio, una donna, che sembra quasi fluttuare attorno alla figura maschile. Oltre all’interpretazione che vedrebbe Camille come la donna inginocchiata e le altre due figure come Rodin e sua moglie, si potrebbe percepire l’opera come una grande metafora del tempo che passa, del destino che allontana le persone per sempre. Camille era molto legata a questa tematica del destino e del fato, come si può osservare in un’altra sua opera, “Clotho”, dedicata ad una delle tre moire greche.
Tornando a “L’Âge mûr”, possiamo osservare molte peculiarità a livello tecnico, come i forti elementi antiaccademici. Uno di essi, ad esempio, è la superficie dell’opera, che non è liscia e piana, ma comprende imperfezioni, come se le figure fossero modellate a mano, come se il bronzo in realtà fosse argilla. I corpi diventano perciò figure plastiche che si fondono con il terreno, nel loro contatto, nella loro unione, elemento che sottolinea in modo ancora più forte la distanza tra la figura femminile e maschile, che sembra incolmabile. Distanza che diventa elemento centrale sia a livello visivo che concettuale dell’intera opera.
L’unione dei corpi, il loro fondersi, e il loro dinamismo è visibile in tantissime altre opere di Camille come “La Valse ou les Valseurs” oppure “Sakuntala”, dove il contatto tra i due corpi sembra andare a creare una nuova e splendida figura.
In conclusione, dovrebbe essere proprio per queste ragioni, per queste sue capacità artistiche e per le sue meravigliose statue che Camille Claudel dovrebbe essere completamente riscoperta. Una riscoperta che dovrebbe riportare alla luce tutte le emozioni che possono scaturire dalla sua arte così materica e toccante. Una riscoperta, infine, che andrebbe portata avanti per moltissime artiste, che nel corso dei secoli hanno scolpito, scritto, dipinto e realizzato opere artistiche di imparagonabile bellezza, purtroppo cancellate e dimenticate dalla storia.

Crediti: Wikimedia Commons; https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Camille_Claudel_atelier.jpg

Crediti: Wikimedia Commons; https://commons.wikimedia.org/w/index.php?search=l%27age+mur&title=Special:MediaSearch&go=Go&type=image
Alessandro Santoni
Fonte immagine in evidenza: https://www.musee-rodin.fr/musee/collections/oeuvres/lage-mur
