Nell’immaginario comune, tra mito e fantasia, esiste un anziano personaggio, saggio e solitario, che dalla riva del mare scruta l’orizzonte oltre l’immensa distesa d’acqua cristallina o che osserva con preoccupazione un oceano in tempesta. Si tratta del vecchio del mare, una figura carica di significato che, a tratti, compare nella letteratura. Il suo carattere enigmatico e la sua astuzia fanno capolino tra le pagine dei libri fin dall’Odissea, passando per le avventure di Sinbad e arrivando fino a Hernest Hemingway.
Proteo. Il vecchio dio marino
Nel IV libro dell’Odissea, all’interno della Telemachia, il figlio di Odisseo, Telemaco, si reca a Sparta presso la corte di Menelao per cercare informazioni sul padre ormai scomparso da molti anni. Chiedendo informazioni a Menelao, Telemaco viene a sapere che il signore di Sparta, prima di fare di ritorno in patria in seguito alla sconfitta della città di Troia, è rimasto prigioniero per più di venti giorni presso l’isola di Faro davanti alle coste dell’Egitto. Proprio in questo punto del poema, attraverso il flashback di Menelao, incontriamo il vecchio del mare: Proteo, un anziano dio marino capace di predire il futuro e trasformarsi in tutto ciò che desidera.
La sofferenza, la nostalgia e i morsi della fame che attagliano il re spartano e i suoi compagni impietosiscono Eidotea, figlia del vecchio Proteo, la quale allora rivela a Menelao che a tenerli in scacco sull’isola è proprio l’anziano padre. Solo attraverso l’inganno gli eroi riescono a ottenere le informazioni che cercano per sfuggire dall’isola. Quindi, su suggerimento di Eidotea stessa, Menelao e tre dei suoi più valorosi guerrieri si mascherano da foche e attendono che Proteo riemerga dal mare per contare gli armenti di Poseidone e poi riposarsi nelle spelonche dell’isola. Una volta sdraiatosi, Proteo è inerme e Menealo e i suoi si avventano su di lui e lo legano, mentre questi, per scappare, si trasforma in leone, in serpente, in pantera, in cinghiale, in acqua e, infine, in un albero, ma invano. Ritornato alla sua forma originaria, il dio viene slegato dagli eroi, che allora ottengono la libertà.
Il crudele Vecchio del mare nelle avventure di Sinbad
Durante il suo quinto viaggio per mare, Sinbad il marinaio — protagonista della leggendaria storia di ambientazione persiana che racconta di viaggi ai confini del mondo, della fantasia e della magia — incontra un crudele e scaltro anziano il quale, secondo appunto il mito, gli domanda aiuto per attraversare un fiumiciattolo.
Allora, impietosito, Sinbad se lo carica sulle spalle, ma il vecchio lo imprigiona con una presa fortissima e lo costringe per giorni a fare tutto quello che vuole, fino a quando l’eroe non riesce a liberarsi con l’inganno facendo ubriacare l’anziano, togliendoselo di dosso e schiacciandogli la testa con un sasso.
Santiago, vecchio lupo di mare di Ernest Hemingway
Con le dovute accortezze, si può leggere qualcosa di Omero anche ne Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway, opera, insieme alle altre, di grandissimo successo, che ha sicuramente cementificato l’immagine dell’anziano e solitario lupo di mare. Santiago è un vecchio pescatore tormentato dalla cattiva sorte. Tutto di lui dimostra il segno del passaggio del tempo: le mani e il volto pieni di cicatrici e segnate dal sole e dalla salsedine, il peso dell’età e la solitudine. Unica eccezione sono gli occhi, dello stesso colore del mare, suo elemento naturale.
Il vecchio canuto deve affrontare un grande pesce, il marlin, per riscattarsi, ma il mare e il tempo lo mettono a dura prova fino a sconfiggerlo. Durante lo scontro tra l’uomo e la natura, tra l’umano e lo scorrere del tempo, Santiago ha però modo di riflettere sulla vita, sulla solitudine, sul suo giovane amico e sulla moglie da tempo scomparsa, costruendo il proprio personaggio di uomo di mare che, nonostante le correnti avverse, è difficile da scalfire.
Sarebbero tanti altri i riferimenti alla figura del vecchio lupo di mare, minori e non, però in queste figure si possono leggere i caratteri fondamentali di questo topos letterario che, di tanto in tanto, fa capolino nella letteratura. Da una parte, l’età avanzata, il legame con il mare e la saggezza sono il filo conduttore che li lega tutti e tre; dall’altra Proteo è un dio che, solo per una volta, viene ingannato dall’uomo, Santiago è, al contrario, un anziano schiacciato dagli anni e dalla forza della natura e, infine, il vecchio di cui si legge nelle avventure di Sinbad è un uomo infido che finalmente viene punito.
Nicola Gautero
