Gotico americano è il primo romanzo di Arianna Farinelli. Edito nel 2020 da Bompiani, appartiene alla collana Munizioni diretta da Roberto Saviano. Protagonista della storia è Bruna, donna matura che si sta avvicinando ai quarant’anni. Bruna è italiana, ma si è trasferita negli Stati Uniti per sposare Tom, medico conosciuto a Roma. Anche lui ha origini italiane, i suoi bisnonni hanno lasciato l’Italia il secolo prima per far fortuna in America.
Il matrimonio di Tom e Bruna però non è mai stato felice a causa dei genitori di Tom, presenze ingombranti che non hanno accettato la scelta del figlio. Per loro Bruna è semplicemente troppo: sono troppo le sue idee e il suo stile di vita di donna indipendente. Il marito è totalmente succube dei suoi genitori, a cui sa solo dire di sì per accontentarli e Bruna si ritrova costantemente sola a far valere e difendere le proprie decisioni. I genitori di Tom sono inoltre radicalmente conservatori e perbenisti, si preoccupano molto della loro immagine e di quello che gli altri possano pensare di loro. Per questo non riescono a comprendere Mario, il secondogenito di Bruna e Tom, che fin da piccolo non si riconosce come maschio e vorrebbe invece essere come sua sorella Minerva.
Bruna è una professoressa e tiene due corsi alla facoltà di scienze politiche dell’università. Proprio qui incontrerà James Brown, soprannominato Yunus, giovane studente afroamericano che si innamora di lei e con cui inizierà una relazione. L’incontro con Yunus sarà fondamentale nella vita di Bruna, uno di quegli appuntamenti con il destino da cui non si torna più indietro.
“È l’amore incondizionato che cerchiamo per tutta la vita. A volte lo troviamo ma non riusciamo a riconoscerlo. Altre volte non possiamo o non sappiamo riceverlo. Quasi mai riusciamo a donarlo. Io lo volevo da te. Tu da tuo marito. Tuo marito da sua madre. Io ho scelto di darlo a te”.
Yunus ha la mentalità aperta e indipendente di Bruna ma è legato a Mohammad, con cui è cresciuto e che considera suo fratello. Mohammad, da sempre molto fedele alla sua religione, intraprenderà però la strada dell’estremismo religioso, decidendo di recarsi in Iraq per diventare uno dei combattenti di Allah e trascinando Yunus con sé.
Arianna Farinelli ci guida dentro la vita di Bruna, alternando capitoli al presente e capitoli al passato. Vediamo com’è la sua esistenza adesso e come pian piano si è arrivati alla fatidica notte delle elezioni, la notte in cui vinse Trump, mai citato esplicitatamene, in cui l’America mostrò votando le sue ansie e paure più profonde. La stessa notte in cui la vita di Bruna cambierà completamente.
“Se la storia fosse andata diversamente, forse io non sarei venuto a morire in Iraq per una causa in cui non credo, per uno stato che non riconosco, per un Dio il cui nome è stato usato per uccidere e trucidare. Se Mohammad potesse trovarmi ora, se potesse salvarmi e portarmi via da qui, se potessimo andar in un altro posto insieme per ricominciare, se avessi almeno la certezza di rincontrarlo in Paradiso. Se Allahu Akbar fosse ancora un’espressione di fede e non di morte. […]. Se almeno l’America di oggi non somigliasse ancora così tanto al quadro di Grant Wood, American Gothic, facce bianche di vecchi impauriti che pensano di proteggere il loro mondo con un forcone, ma il loro mondo non esiste già più. […]. Se la Novantaseiesima strada non fosse ancora il confine tra ricchezza e povertà, se il capitalismo fosse davvero una marea che solleva tutte le barche, se i neri fossero almeno usciti dai ghetti per non tornaci mai più, se non avessimo costantemente bisogno di crearci dei nemici”.
Tra le luminose e abbaglianti luci dei quartieri di New York, tutti i protagonisti del romanzo sono soli e sono alla disperata ricerca della propria identità. Una ricerca che non si estingue mai, neppure ai quarant’anni di Bruna e di Tom, e che si realizza attraverso l’avvicinamento e l’incontro con l’Altro e il Diverso. Un incontro da cui ormai non ci si può più sottrarre fingendo di vivere isolati nel proprio angolino e ignorando tutto ciò che arriva da fuori, ma che diventa invece la lente per misurare il nuovo e moderno mondo in cui i personaggi vivono. Un mondo che ormai si è trasformato, ma i cui abitanti somigliano ancora a quelli ritratti da Grant Wood.
Irene Rolando
Fonte immagine in evidenza: https://lavocedinewyork.com/arts/libri/2020/06/03/gotico-americano-arianna-farinelli-dentro-la-pancia-dellamerica-con-e-senza-trump/
