“Le strane storie di Fukiage” di B. Yoshimoto: alla ricerca di sé tra mondo reale e fantastico

Banana Yoshimoto è un’autrice giapponese molto conosciuta in Italia grazie al suo romanzo Kitchen, ma ci sono molti suoi titoli che vale la pena leggere. Uno di questi è proprio Le strane storie di Fukiage, un romanzo dal sapore onirico che mescola elementi reali e fantastici, in un mondo in cui i personaggi non si fanno troppe domande ma accettano la realtà così com’è, per quanto incredibile possa essere, cercando semplicemente di restare se stessi e non perdersi nel marasma abitudinario della quotidianità.

Protagonista del romanzo è Mimi, ragazza giapponese di 25 anni, che ha una sorella gemella eterozigote, Kodachi. Le due sono molto diverse, non solo nell’aspetto fisico ma anche nel carattere: tanto solare e intraprendente Kodachi, quando schiva, ansiosa e riflessiva Mimi. Entrambe sono nate e cresciute a Fukiage, una piccola isola immersa nella natura e circondata dal mare e dalle montagne, in cui si respira una strana aria e in cui si dice si nasconda il passaggio per un altro mondo.

Le due gemelle hanno trascorso la loro infanzia qui, fino a quando la loro vita è cambiata per sempre: in un giorno terribile infatti i genitori sono stati coinvolti in un incidente d’auto. Il padre è morto sul colpo, mentre la madre è entrata in coma, un sonno profondo da cui si è risvegliata una volta sola e dal quel suo risveglio sono ormai passati anni. Mimi e Kodachi sono state affidate al fratello della madre, lo zio Kodama, ma l’incidente dei genitori rendeva l’aria di Fukiage irrespirabile per loro. Così, terminata la scuola e su forte pressione di Mimi, decidono di trasferirsi a Tokyo, dove Mimi studia lettere e Kodachi moda.

Le ragazze riescono a costruirsi una piccola quotidianità, e periodicamente tornano a Fukiage per trovare gli zii e la madre in coma. Ma anche questo scampolo di serenità viene presto sconvolto: Kodachi si reca un weekend a Fukiage e poi sparisce nel nulla. Dopo aver perso anche i genitori, Mimi non può immaginarsi un mondo senza sua sorella. Corre così a Fukiage, dove pian piano inizierà a seguire gli indizi lasciati dalla gemella per far luce sulla sua scomparsa.

Kodachi sembra però scomparsa nel nulla, e a Mimi non resta che rivolgersi a due strane sorelle, anch’esse gemelle, che abitano a Fukiage e che sono delle indovine. Il romanzo si apre proprio con il colloquio tra Mimi e le due sorelle, un colloquio che lascerà Mimi molto stranita. Le strane storie su Fukiage sembrano essere vere e sua sorella si è lanciata nell’impresa più pericolosa di tutte: tentare di riportare indietro la loro mamma.

Mimi non può fare altro che aspettarla, cercando intanto di modificare il proprio comportamento. Da quando ha perso i genitori infatti Mimi si è cristallizzata, trovandosi bloccata in un eterno presente, in fuga dal suo passato e con la paura perenne di perdere anche la sorella. Ora che Kodachi è effettivamente scomparsa, a Mimi non rimane che una cosa da fare: ripartire da se stessa e ricominciare a vivere, guardando Fukiage, i suoi strani abitanti e le leggende bizzarre e inquietanti che riguardano lei e la sua famiglia come non aveva mai fatto prima.

Banana Yoshimoto ci guida all’interno dell’universo di Fukiage, un mondo in cui nulla è come sembra, in cui un passato antichissimo e le sue creature continuano ad avanzare pretese sul presente, rendendo questo luogo diverso da qualsiasi altro presente sulla faccia della terra. E mentre questa città onirica e fantastica fa da contorno, l’autrice ci racconta il percorso interiore di Mimi, un percorso di crescita personale che la porterà a rivalutare tutto il suo passato e soprattutto a gettare le basi del suo futuro, guardando con occhi nuovi tutto quello che le sembrava di conoscere. Una bellissima riflessione sui sentimenti e sulla potenza del cambiamento per poter diventare la versione migliore di noi stessi.

Irene Rolando

Crediti immagine di copertina: https://www.amazon.it/strane-storie-Fukiage-Banana-Yoshimoto/dp/8807035170

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