
Lo spreco alimentare rappresenta una problematica globale che consiste nello scarto dalla catena di produzione o consumo agro-alimentare di prodotti commestibili, che risultano invece destinati ad essere smaltiti. Secondo il rapporto dell’Osservatorio Waste Watcher International, in Italia si tratta di un fenomeno in crescita: se nel 2023 lo spreco ammontava a 524,1 grammi a testa a settimana, nel 2024 sono saliti a 566,3 grammi di alimenti a settimana. Alimenti che quindi anziché essere consumati vengono gettati nella pattumiera.
Il “BCFN” (Barilla Centre for Food and Nutrition), uno degli enti privati italiani che compiono ricerche in merito, indica alcune delle cause che hanno determinato il progressivo aumento di spreco alimentare negli ultimi decenni: la crescente urbanizzazione, l’innalzarsi del reddito disponibile e l’estendersi della globalizzazione.
Le conseguenze che ne derivano sono di carattere sociale, ambientale ed economico: la mancata possibilità di soddisfare la domanda alimentare in tutte le aree del pianeta determina l’aggravarsi della fame nel mondo; inoltre, per produrre su larga scala, occorre utilizzare ingenti quantità di fertilizzanti e prodotti chimici che inquinano, analogamente alle emissioni di anidride carbonica e metano di derivazione industriale. L’ambiente ne risente anche per via dei rifiuti, i quali producono gas che incrementano l’effetto serra. Infine, si assiste ad una perdita economica e ad un inutile consumo energetico, che corrisponde alle risorse impiegate per la produzione alimentare.
Nel settembre del 2015, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, tra i cui obiettivi ha inserito il seguente: dimezzare lo spreco pro capite globale di rifiuti alimentari nella vendita al dettaglio e dei consumatori e ridurre le perdite di cibo lungo le filiere di produzione e fornitura, comprese le perdite post-raccolto entro il 2030.
Negli ultimi anni, l’Intelligenza Artificiale è stata applicata nelle diverse fasi di produzione, trasporto, distribuzione e consumo alimentare al fine di monitorare gli sprechi. Svariate aziende hanno proposto sistemi di sensori e algoritmi che prevedono la quantità di alimenti che le persone ordineranno in un dato momento, in modo tale che nell’ambito della ristorazione si possa evitare lo smaltimento dei prodotti eccedenti rispetto alla domanda della clientela.
La startup bergamasca “Orobix Life”, specializzata nell’ambito agritech, ha adattato alla filiera agricola un sistema di Machine Vision Inspection basato sull’AI, inizialmente progettato per il settore manifatturiero: il suo impiego ha contribuito all’ottimizzazione della cernita dell’uva, grazie ad un modello di Deep Learning in grado di riconoscerne le diverse qualità e consentire alle aziende di adeguare i propri prodotti alla competitività del mercato.
Le fasi di trasporto, conservazione e lavorazione dei prodotti alimentari sono caratterizzate da sprechi dovuti all’inefficienza delle infrastrutture o alle esigenze commerciali, tali per cui determinati prodotti qualitativamente validi vengono scartati per ragioni estetiche, dimensionali o perché non conformi agli standard convenzionali. Per risolvere questa problematica, risulta particolarmente funzionale la proposta dell’e-commerce “Bestbefore”, che si occupa della vendita di prodotti “imperfetti”, poiché per esempio prossimi alla scadenza, rivendendoli a prezzi scontati calcolati da algoritmi appositamente progettati.
Una delle soluzioni possibili per risolvere il problema dello spreco in fase di conservazione è l’utilizzo di pellicole con proprietà antimicrobiche che rilasciano oli essenziali e altre sostanze che consentono di estendere la scadenza di massimo tre settimane, per esempio contrastando l’ossigenazione e mantenendo l’umidità adeguata al fine di evitare il deterioramento del prodotto.
Inoltre, i consumatori gettano nella pattumiera alimenti ancora consumabili: vi sono tecnologie che individuano quelli andati a male attraverso la rilevazione di sostanze come radicali liberi e molecole ossidanti. Lo “Smart Packaging” si basa su sistemi che determinano il cambiamento di colore della confezione quando varia il pH dell’aria al suo interno. In Germania, i ricercatori dell’istituto “ENAS” hanno progettato un’applicazione collegata ad uno spettrometro a infrarossi che identifica lo spettro caratteristico di ogni campione alimentare assorbendo luce a diverse lunghezze d’onda: se il risultato non è analogo a quello atteso significa che l’alimento non è più nelle condizioni di quando è stato acquistato.
La startup italiana “Safer Smart Labels” ha introdotto etichette per la conservazione di carne e pesce che rivelano l’eventuale stato di alterazione del prodotto attraverso l’analisi dei marcatori di deterioramento volatile. Infine, una tecnologia sviluppata da “Windows Solutions” permette di ottenere immagini, direttamente dalla spazzatura di cucine di ristoranti e mense, successivamente elaborate dall’AI, che raccoglie i dati attraverso una bilancia digitale integrata. Gli alimenti scartati vengono pesati e classificati, in modo tale da individuare le categorie di prodotti maggiormente soggette allo spreco, il quale è definito quantitativamente.
L’aspettativa è che tra qualche anno sia possibile impiegare tali tecnologie su vasta scala per porre rimedio ad un problema che riguarda ciascun paese del mondo e che determina gravi perdite in termini di risorse naturali ed economiche.
Gaia Romano
Fonti: https://www.agrifood.tech/sostenibilita/tecnologie-e-soluzioni-contro-lo-spreco-alimentare/, https://www.lerosa.it/ambiente/economia-circolare/spreco-alimentare-cause-impatto-e-possibili-soluzioni/, https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/lintelligenza-artificiale-contro-sprechi-alimentari-e-ewaste-prospettive-e-applicazioni-pratiche/
Fonte immagine in evidenza: italiani.it

Argomento interessante! Bell’articolo! L’e-commerce “Bestbefore” mi ricorda tanto il nostro “Too Good To Go”. Soluzioni del genere sono essenziali per aumentare la nostra sostenibilità, oltre che renderci consapevoli di quanto ognuno di noi giornalmente sprechi tantissimo cibo!
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Sono d’accordo, grazie per la riflessione e per l’apprezzamento!
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