Cattivi si diventa? L’Effetto Lucifero

Nell’ultimo periodo si è sentito spesso parlare di documentari e podcast di True Crime dove si affrontano storie di indagini spesso al limite dell’assurdo, storie di serial killer pluriomicidi, di persone scomparse nel nulla senza che il caso venisse risolto o di lunghi processi in tribunale dove i sospettati principali vengono messi all’angolo per riuscire a scoprire la verità. I colpevoli potrebbero essere definiti come gli antagonisti di queste narrazioni, i personaggi malvagi che hanno interrotto la vita non solo della loro vittima, bensì anche dei familiari e degli amici che soffrono e richiedono giustizia. Ma si può diventare cattivi?

Questa domanda non ha una risposta semplice, esistono molte tipologie di antagonisti nelle storie di cronaca nera e ognuno di essi sembra avere caratteristiche specifiche e motivazioni differenti per commettere gesti estremi come quelli di rapire o uccidere un altro essere umano. Domandarsi se si possa diventare cattivi è dunque una questione spinosa, ma ci sono delle situazioni e delle circostanze che possono influire sulla psiche di una persona e che possono dunque contribuire al compimento di atti tremendi come quelli trattati nelle storie di True Crime.  

A questo proposito, nel 1971, il professore di psicologia Philip Zimbardo diede vita ad un esperimento per verificare se l’ambiente in cui una persona vive può effettivamente influenzare il suo comportamento. All’interno dell’università di Stanford, negli Stati Uniti, ricreò l’ambiente di una prigione e i volontari che aderirono a questo progetto si suddivisero in guardie carcerarie e detenuti. Tra tutti i candidati vennero selezionate persone che avevano una buona salute e che non arrivassero da contesti di delinquenza o povertà. L’esperimento venne eseguito con grande attenzione, vennero distribuite delle uniformi ad entrambi i gruppi e venne detto a coloro che sarebbero stati incarcerati che non avrebbero avuto alcun tipo di privacy e che sarebbero stati sotto stretta sorveglianza. I risultati furono particolarmente drammatici poiché, dopo pochi giorni, iniziarono a verificarsi episodi di violenza e il legame di solidarietà che si era creato tra tutti  i volontari all’inizio del progetto si perse del tutto.

La conclusione portò lo psicologo statunitense a comprendere che la prigione creata, per chi partecipava all’esperimento, si era trasformata in una prigione vera causando considerevoli problematiche emotive e psicologiche sia sulle guardie, che avevano assunto un ruolo istituzionale da dover far rispettare a tutti i costi, sia sui detenuti, che sentivano la necessità di far valere con ogni mezzo i loro diritti. Il termine utilizzato da Zimbardo per definire il cambiamento avvenuto nel comportamento dei soggetti fu Effetto Lucifero: chiunque può trasformarsi a seconda del contesto in cui si trova poiché quest’ultimo può causare drastici cambiamenti nell’atteggiamento.

L’esperimento ha fatto sorgere diversi dubbi, poiché tutti i volontari erano a conoscenza di cosa il dottor Zimbardo volesse dimostrare e dunque erano in parte influenzati da questa consapevolezza: il gruppo dei carcerieri sapeva di poter imporre il proprio potere sui carcerati e i secondi sapevano di essere in una situazione di svantaggio rispetto ai primi. Si può dire che è molto difficile cogliere le molte sfumature di questo esperimento poiché il motivo per il quale si è scatenata la violenza può essere legato al fatto che i detenuti si sentivano deumanizzati nella loro palese posizione di inferiorità rispetto alle guardie, mentre entrambi i gruppi si sentivano in dovere di ottenere approvazione sociale nel nuovo contesto in cui erano stati inseriti.

Sembra però quasi indiscutibile che in alcuni casi l’ambiente che ci circonda possa influenzare le credenze e la condotta di un individuo,  le persone possono effettivamente rinunciare ai propri ideali e alla propria morale pur di integrarsi in un gruppo o in un contesto nuovo, anche se questo vuol dire compiere azioni impensabili.  Quindi sì, secondo questa teoria si può diventare cattivi, ma non è certo che tutti coloro che crescono o vivono in contesti difficili diventino criminali poiché non è una regola infallibile o irreversibile. L’ambiente sociale può essere però uno degli ingredienti che crea la ricetta del malvagio antagonista che si insinua nelle righe delle storie di cronaca nera.

Alice Chiara Nesta

Bibliografia: Unobravo

https://www.unobravo.com/post/effetto-lucifero

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