Nel 2019 una nave della ONG spagnola Open Arms con a bordo 147 migranti, di cui 32 minorenni, non è potuta approdare sul suolo italiano per ordini di Matteo Salvini, l’allora Ministro dell’Interno.
Negli ultimi giorni la procura di Palermo ha richiesto 6 anni di reclusione per l’ex ministro con i capi di accusa di sequestro(aggravato, perché commesso da un pubblico ufficiale e nei confronti di minori) e rifiuto di atti d’ufficio.
Il contesto politico
Il fatto risale ad un contesto politico molto fragile:nel 2018 il governo era formato da una coalizione “Giallo-verde” ovvero Lega e Movimento cinque stelle, poi sfociata in una crisi aperta da Salvini per la richiesta dei “pieni poteri” dagli italiani e per poter diventare il nuovo presidente del Consiglio.
Salvini e i migranti come mezzo di propaganda
Questi sono gli anni in cui è stata inaugurata la politica dei “porti chiusi”, iniziativa che avrebbe dovuto contenere i flussi migratori, ma che è diventata mezzo di propaganda.
Si trattava infatti di una campagna volta a chiudere i porti per tutte le ONG che operavano nel Mediterraneo, con l’obiettivo cardine di fermare l’immigrazione illegale e il traffico di esseri umani e favorire la redistribuzione dei migranti nell’Unione europea.
Si tratta di una politica che è sempre stata altamente criticata, soprattutto dalle ONG e dalla Chiesa cattolica, accusando Salvini di star utilizzando la questione migratoria per fini politici violando molte convenzioni internazionali,tra cui quella di Ginevra.
Quella dei porti chiusi infatti è diventata una questione molto discussa ai vertici della politica, che però ha permesso al ministro di raccogliere il malcontento generale e convertirlo in voti per il suo partito.
La nave: il suo destino delle mani dei politici
A bordo della nave erano presenti un totale di 32 minori, motivo per cui il Tar del Lazio sospese il divieto di attracco imposto, Salvini però tentò di firmarne un secondo, che però non fu approvato dai ministri dei trasporti.
Da questo momento iniziano le pressioni sulla Guardia Costiera, affinché impedisse lo sbarco, scelta fortemente criticata anche dello stesso presidente Giuseppe Conte in una lettera aperta al Ministro in cui lo spronava ad “assicurare assistenza e tutela ai minori presenti nell’imbarcazione”.
La diatriba continua fino a quando il procuratore di Agrigento visita la nave e vedendo le pessime condizioni igienico sanitarie, ordina lo sbarco.
Ed è qui che arriviamo ad oggi, quando Salvini è accusato dalla procura di Palermo di sequestro di persona, con la richiesta di sei anni di reclusione
Il video: tentativo di comunicazione strategica e propaganda
Dopo le accuse ricevute, Matteo Salvini ha reso pubblico un video, gioiello di propaganda e regia, che rende il ministro martire italiano per “aver difeso i confini del paese” e accusato perché “la sinistra ha deciso che difendere i confini italiani è un reato”.
Durante il video l’ex ministro fa di un vanto l’aver abbassato il numero di sbarchi durante il suo mandato(quando ciò è avvenuto grazie ad accordi con la Libia) e aver impedito l’ingresso di, come da lui definiti “clandestini” e non persone.
Il video risposta di Salvini è da considerarsi ammirevole anche nella retorica, perché pur di tenere stretti a sé i suoi elettori,dà loro in pasto qualcosa contro cui sfogare la rabbia: un giorno la teoria gender, tutti i giorni i migranti e in passato i meridionali. A questo punto chi vota Salvini accetta che non ci siano obiettivi politici, ma capri espiatori.
I vertici Rai e Matteo Salvini
Il video, pubblicato online, è anche stato trasmesso dai canali Rai, che in seguito hanno pubblicato un comunicato in cui esprimevano l’estraneità rispetto alle dichiarazioni del ministro:
“Quasi quattro minuti di monologo sul processo Open arms presi dai social di Salvini, ancora una volta il nostro canale usato come megafono per le dichiarazioni di un membro di primo piano del governo. ancora una volta saltate le regole per un buon giornalismo e il lavoro di mediazione di un’intera redazione.”
Quella dei porti chiusi è stata davvero la soluzione?
I diversi elettori che Salvini è riuscito ad ottenere grazie alla tanto discussa questione migratoria ci hanno portato alla condizione di ghettizzazione in cui siamo oggi: la campagna dei “porti chiusi” infatti non ha garantito alcun tipo di politiche che potessero accogliere ed integrare i migranti, portandoci alla condizione di degrado attuale,, dove 1 milione e 600 mila residenti stranieri vivono in uno stato di povertà assoluta.
Le ultime notizie
é stato reso noto il 22 settembre che le parti coinvolte nella vicenda, ovvero naufraghi e associazioni umanitarie, abbiano fatto una richiesta complessiva di circa 1 milione di euro al ministro, in particolare un naufrago avrebbe richiesto 50 mila euro di risarcimento.
La richiesta però avviene in considerazione dei giorni di attesa in mare e delle pessime condizioni igieniche a cui sono stati costretti centinaia di naufraghi.
Serena Spirlì
