Il Giubileo 2025 e i dubbi sulla sua gestione

Il Giubileo Universale è una delle celebrazioni più importanti della Chiesa Cattolica: per l’intero Anno Giubilare, ogni fedele che si rechi a Roma in pellegrinaggio può ottenere l’indulgenza plenaria, ossia la remissione di tutti i peccati. Fu Papa Bonifacio VIII a introdurre l’Anno Santo, nel 1300: da allora sono passati oltre sette secoli e ben 73 papi si sono succeduti alla cattedra di San Pietro, eppure, oggi come allora, il Giubileo continua a far discutere. Questa volta, le polemiche riguardano l’impatto considerevole che avrà (e che sta già avendo) sulla città di Roma e sui suoi abitanti, ma non solo: c’è anche l’ambiente, di mezzo.

Papa Francesco chiude la Porta Santa al termine del Giubileo Straordinario del 2015. Cortesia di Avvenire.
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Quello del 2025 è un Giubileo ordinario, convocato da Papa Francesco già nel 2021, eppure Roma sembra impreparata ad accogliere gli almeno 35 milioni di pellegrini previsti. Fa discutere, a tal proposito, il problema del boom di servizi di B&B e affitti lampo, che Filippo Celata, docente di geografia economica alla Sapienza definisce «tsunami demografico». Quartieri come il Pigneto, Centocelle, il Forte Prenestino e tanti altri stanno venendo desertificati e questo perché, sottolinea ancora il professor Celata, l’Italia e la Grecia sono gli unici Paesi UE a non avere regolamentazioni in materia. Gli affitti brevi sono aumentati del 200% in dieci anni (dati ANSA), in tutta Italia, e nella sola Roma sono passati da 24’500 circa a oltre 27’000 in appena un anno. Le tensioni nella Capitale hanno portato, un paio di settimane fa, a una protesta simbolica da parte dei cosiddetti “Robin Hood dei B&B”; gli odiati smart lock per il check-in a distanza sono stati rimossi dalle residenze messe in affitto in zona Circo Massimo e sostituiti con berretti verdi piumati, simboli dell’eroe inglese, e da cartelli che dicono: «Aiutateci, sabotiamo il Giubileo dei ricchi. Sabotiamo la speculazione per difendere il diritto alla casa». I provvedimenti del governo, insomma, non stanno riuscendo ad arrestare la speculazione, che col Giubileo sta aumentando a dismisura.

Il berretto verde piumato e il comunicato dei “Robin Hood dei B&B”. Cortesia di Repubblica.
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Un’altra parte consistente delle polemiche riguarda i problemi infrastrutturali: Roma si è infatti trasformata (più del solito) in un cantiere a cielo aperto e i video di travel blogger stranieri su TikTok e Instagram che sfottono questa situazione hanno messo notevolmente in imbarazzo il Campidoglio. In particolare, ha destato singolare ironia la piscinetta davanti alla Fontana di Trevi che permette ai turisti di continuare a lanciare le monetine, come da tradizione. Le associazioni di salvaguardia del patrimonio artistico, inoltre, denunciano che la passerella provvisoria rovinerebbe i travertini della fontana. C’è poi l’accusa del sindacato USB, che fa notare come la regione Lazio abbia predisposto solo contratti precari per le assunzioni straordinarie di infermieri legate al Giubileo, disattendendo le promesse fatte nel maggio scorso. Se però l’opinione pubblica è grossomodo abituata a malagestione edilizia e sanitaria, l’ambiente rappresenta un tema scottante ormai imprescindibile. Il comune di Roma, infatti, promette asfalto green e un inceneritore di rifiuti di ultima generazione (che il sindaco Gualtieri ha già però dichiarato non sarà pronto prima del 2027), tuttavia il mondo dell’attivismo ecologico solleva forti preoccupazioni sulla crescita dell’inquinamento acustico e luminoso, ma soprattutto automobilistico, dati i frequenti disservizi del sistema di trasporto pubblico della Capitale. Ci si chiede se i 4 miliardi di euro stanziati per la riqualificazione di Roma basteranno, soprattutto col poco tempo rimasto a disposizione.

La “piscina di Trevi”. Cortesia del Corriere del Ticino.
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In conclusione, tra cantieri infiniti, carenza delle strutture assistenziali, aumento esponenziale di affitti brevi e dei livelli di inquinamento, sono in molti a chiedersi se Roma possa davvero reggere i livelli di turismo di una grande città di standard europeo. Papa Francesco ribadisce l’importanza dell’Anno Giubilare e la Santa Sede prova anche un’operazione simpatia con la mascotte Luce, una pellegrina in stile chibi, ma né il Vaticano né Palazzo Chigi sembrano riuscire a dare risposte convincenti alle tante domande che mettono in dubbio l’effettiva preparazione della Città Eterna (e di tutto il Paese) all’evento.

Vincenzo Ferreri Mastrocinque

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