Il 26 novembre l’università di Torino ha avuto modo di accogliere i professori Mastrogregori e Barbero, per presentare la riedizione di “Apologia della storia” di Marc Bloch, un testo che difende la storia ma mostra anche le bizzarrie e le curiosità del lavoro dello storico
Chi è era Marc Bloch?
Marc Bloch era uno storico francese fondatore della scuola delle Annales. Durante la Seconda guerra mondiale scrive “Apologia della storia o Mestiere di storico”. Questo testo, pubblicato postumo nel 1949, non è soltanto una riflessione sulla storia in quanto disciplina, ma anche sul suo uso in quanto scienza: infatti, nonostante il tono molto analitico del testo, è possibile capire il messaggio, ovvero comprendere il passato per affrontare meglio il presente.
Perché l’apologia della storia è un testo importante?
“L’apologia della storia” proprio come dice il nome, è un testo che difende la storia. Ma da chi?
Il professor Mastrogregori risponde a questa domanda spiegando che la professione dello storico era nata da poco, nell’Ottocento, e Bloch nel suo testo non vuole difendere la storia per mostrarne le potenzialità, ma per far vedere la sua azione rivoluzionaria.
Non è chiaro il ruolo politico di questo tipo di storia, dato che Bloch non partecipava alla lotta politica perché non c’era un vero capo di Stato che lo potesse rappresentare, ma ciononostante guardava con ammirazione le lotte dei proletari contro la borghesia, in particolare l’1 maggio, come citato dal professor Barbero, e cresce negli anni salienti dell’affare Dreyfus e vive appieno gli anni di antisemitismo francese, diventandone una delle vittime.
L’apologia è un testo importante non solo perché difende il ruolo dello storico, che non è un “topo da biblioteca” come normalmente lo si raffigura in società, ma ne cattura il ruolo di inquisitore della storia.
Che cos’è la storia?
Bloch definisce la storia come “scienza degli uomini nel tempo” sottolineando che lo studio del passato non può essere separato dalla sua dimensione umana, distaccandosi dall’approccio avuto con la storia nei secoli precedenti, ossia una narrazione di eventi politici e militari. Questo approccio antropologico è uno dei motivi per cui l’autore crede nell’interdisciplinarità della storia: nello studiare un fenomeno è necessario infatti consultarsi con sociologi, antropologi e geografi, non soltanto per capire la portata di un dato fatto, ma anche per capire l’impatto che ha avuto sulla società.
La ricostruzione del testo a partire dai suoi frammenti
Quello di Marc Bloch è un libro la cui ricostruzione non è stata semplice, raccontano i professori, al cui interno erano stati ritrovati alla Biblioteca di Parigi frammenti preparatori alla prima edizione e alla seconda edizione e parti della prima edizione, dunque si tratta di un testo che all’inizio non aveva nemmeno le sembianze di un libro e la cui ricostruzione è stata difficile quanto “spericolata” .
In che modo il testo di Bloch rimane fondamentale per gli storici di oggi?
Tutti i libri invecchiano e più un libro è ambizioso e più tenta di risolvere un problema difficile, eppure ci sono dei libri che continuiamo a leggere anche se molte cose sono ormai superate, e lo si fa proprio perché sono dei grandi libri di storia.
Secondo Bloch infatti è importante che un libro “faccia venir fame” per non invecchiare mai e aggiunge che “non bisogna scrivere in modo arido e se scriviamo qualcosa, questo deve aggiungere colore al testo”.
Potremmo definire un metodo storico?
Secondo Bloch, per poter studiare il passato è necessario osservare il passato e il presente e raccogliere dati nel confronto tra essi, da lì è necessario distinguere le tracce di storia volontarie e involontarie e adottare uno sguardo diverso in base alla traccia che abbiamo davanti.
Un metodo, per poter essere definito tale, deve identificare come un’informazione è giunta fino a noi, se è stata trasmessa apposta oppure per sbaglio ecc..
Bloch non si limita a riprodurre regole codificate e a identificare che cosa è autentico e che cosa non lo è, ma cerca anche di capire da che momento ci si è posti da esaminatori rispetto ad un documento.
Rapporto di Bloch con la lingua
Quello della lingua è un aspetto centrale per Bloch, che ritiene sia fondamentale nello studio di uno storico approfondire la questione della lingua, soprattutto attraverso corsi di linguistica generale e storica.
Attraverso l’apologia, Bloch non si limita a guardare la storia come un elenco di battaglie e date, ma come una disciplina viva e indispensabile per comprendere l’animo umano.
Serena Spirlì
