Tutti nel corso della propria vita hanno sentito parlare di qualche grande invenzione o qualche scoperta del passato che ha rivoluzionato la vita di tutti i giorni, spesso queste scoperte rivoluzionarie vengono legate a uomini che hanno avuto intuizioni incredibili e che attraverso la loro arguzia hanno saputo sviluppare meccanismi complessi che hanno sconvolto la quotidianità di molte persone nei secoli a venire. Un esempio è sicuramente James Watt che capì come sfruttare la pressione del vapore per far muovere le parti meccaniche all’interno di una macchina, questo permise un grande sviluppo degli apparati industriali e presero vita anche le prime automobili e locomotive con motori a vapore. Un’altra invenzione che ha stravolto la vita di molti è l’invenzione dell’aereo. Quest’ultima si deve ai fratelli Orville e Wilbur Wright che nel 1903 riuscirono a risolvere i problemi di aerodinamica che rendevano difficile il controllo del volo e riuscirono a pilotare il primo aereo a motore (con una struttura molto simile a quella di un aliante), durò solo pochi secondi, però fu il punto di partenza per un’incredibile rivoluzione nell’ambito dell’aviazione. Ma davvero sono tutte menti maschili quelle dietro a queste sconvolgenti scoperte?
Ci sono molte donne che sono considerate pioniere della scienza, ma che non sempre sono altrettanto famose. Una di queste è Ada Lovelace, nata nel 1815 e figlia del famoso poeta inglese Lord Byron. Fu cresciuta e istruita dalla madre Anne Isabelle Milbanke, una grande appassionata di matematica e astronomia. Ada in età adolescenziale conobbe il matematico Charles Babbage che aveva costruito un calcolatore meccanico, ovvero una sorta di calcolatrice, e aveva anche progettato una macchina analitica con programmi per la tabulazione e la computazione: l’idea alla base di questa macchina si potrebbe ricondurre a quella di un computer. Ada si interessò al progetto di Babbage e pubblicò un articolo con un acronimo, per celare la sua identità in quanto donna, dove presentava le sue teorie sul funzionamento del progetto del matematico. Fu Ada Lovelace a proporre l’idea che una macchina si potesse programmare e riprogrammare per eseguire diverse funzioni e con i suoi appunti abbozzò quello che potrebbe essere definito il primo programma informatico della storia. L’algoritmo sviluppato dalla donna però non venne applicato poiché a causa della morte prematura di Babbage la sua macchina analitica non venne mai costruita, ma questa fu probabilmente la scintilla d’inizio per l’invenzione del computer e di un innovativo linguaggio informatico.
Si può citare poi Katherine Johnson, una matematica, fisica e informatica afroamericana che nel 1953 riuscì ad ottenere un incarico alla National Advisory Committee for Aeronautics, ovvero quella che poi diventerà la NASA. Sul posto di lavoro venne fortemente discriminata in quanto donna e per il colore della sua pelle: insieme ad altre colleghe afroamericane fu costretta a lavorare, pranzare e usare servizi igienici separati da quelli degli altri colleghi. Nonostante questo riuscì a distinguersi per la sua precisione nei calcoli e la diligenza nello svolgere il suo lavoro. Nel 1959 calcolò la traiettoria per il primo volo spaziale con equipaggio e tracciò i diagrammi di backup di navigazione per gli astronauti in caso di guasto. Calcolò anche la traiettoria per la missione sulla Luna dell’Apollo 11 del 1969 e il suo lavoro sui grafici e sull’archiviazione dei dati aiutò gli astronauti dell’Apollo 13 a rientrare sulla Terra sani e salvi. L’impatto culturale che ha lasciato dietro di sé è tutt’ora visibile, non solo grazie alla sua incredibile intelligenza che ha largamente contribuito nel rende possibili le prime missioni nello spazio, ma anche per la sua caparbietà nello svolgere al meglio il suo lavoro nonostante l’ambiente ostile.
Queste sono solo due delle donne che hanno fatto la storia con la loro mente geniale, ma ci sono molti esempi di pioniere che hanno cambiato il corso dell’umanità, come Hedy Lamarr, un’attrice ricordata nel mondo del cinema per aver recitato la prima scena di nudo integrale della storia, si trovò costretta a sposare un magnate dell’industria delle armi che era in affari con Hitler. Pochi sanno che Hedy aveva studiato ingegneria e allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale riuscì a scappare negli Stati Uniti dove rivelò alle forze militari americane informazioni riservate che aveva appreso dal marito. Le fu allora offerto un posto nel dipartimento di tecnologia militare e lì sviluppò un sistema per intercettare le comunicazioni e il controllo dei siluri. Ancora oggi si utilizza questa scoperta per i sistemi di localizzazione via satellite, come il GPS. Degna di nota è Rita Levi Montalcini, scienziata e neurobiologa italiana che ha dovuto costruire la sua vita e la sua carriera in un ambiente di odio e persecuzioni in quanto ebrea. Ricevette il premio Nobel per la medicina nel 1986 per aver scoperto l’NGF (Nerve Growth Factor), il fattore di accrescimento della fibra nervosa. Gli studi in merito risultarono fondamentali per la comprensione di alcuni tipi di tumori, oltre che per l’Alzheimer e il Parkinson. Insomma, ci sono molte donne che hanno saputo lottare con le proprie forze e il proprio intelletto per poter avere il diritto di contribuire allo sviluppo umano, dimostrando non solo la loro intelligenza, ma anche l’importanza delle pari opportunità.
Alice Chiara Nesta
Fonti:
Scoperte degli uomini:
Storia di Ada Lovelace:
Storia Katherine Johnson:
Scoperte delle donne:
