Un anno di Kendrick vs Drake: arriva una causa legale

Ormai poco più di un anno fa, di preciso il 4 maggio 2024, lo statunitense Kendrick Lamar ha rilasciato la hit in stile west coast Not Like Us, il colpo di grazia finale dopo mesi di dissing tra la star del rap e il suo collega – per molti solo in ambito, non in talento – canadese Aubrey Graham, in arte Drake. Il brano nel 2025 non solo ha raggiunto più di un miliardo di stream su Spotify, diventando la più veloce traccia rap ad arrivare a questo risultato, ma ha vinto anche tutte e cinque le categorie in cui è stato nominato ai Grammy Awards, tra cui Miglior Canzone Rap, Miglior Video Musicale e Canzone dell’Anno. 

Not Like Us è stata la celebrazione finale di una vittoria dettata non solo dalla reputazione iniziale dei due nel mondo del rap, ma da tante piccole e calcolate mosse da parte di Kendrick, che lo hanno aiutato a vincere in tutto e per tutto. La beef è lunga, complicata e con radici profonde nelle storie e carriere personali dei due protagonisti. Potete trovare un recap iniziale in questo nostro articolo, sapendo però che i momenti salienti sono arrivati dopo: Drake aveva toccato un tasto dolente con il brano Family Matters, dove aveva accusato Kendrick di violenza domestica – questione che Lamar aveva esplorato, insieme alla paura di cadere nel ciclo del trauma generazionale, nel suo penultimo album Mister Morale & The Big Steppers. In risposta, Lamar aveva pubblicato solo 20 minuti dopo (!) Meet The Grahams, una lettera aperta alla famiglia e al figlio di Drake, dove Kendrick lo accusava di pedofilia e misoginia. Insomma, Drake era caduto nella trappola, e il contenuto di Meet The Grahams aveva scioccato subito la comunità di Hip-Hop Heads per il modo crudo in cui Kendrick aveva messo le spalle di Aubrey al muro. C’è anche da dire che le accuse verso Drake, basandosi su quello che conosciamo pubblicamente dei due, sembrano più veritiere rispetto a quelle verso Lamar: il primo ha una lunga e documentata storia di relazioni con ragazze molto più giovani di lui e di avvicinamenti in privato a star della musica e del cinema mai sopra i 19 anni, come (ai tempi) Hailey Baldwin-Beiber e, più celebre, Millie Bobby Brown per – a detta di Drake – “farle da mentore”. Se è vero che l’amicizia non ha età, questo pattern però potrebbe seriamente nascondere dei gravi casi di grooming, da sempre sospettati da vari netizens.

Queste accuse di pedofilia sono tornate recentemente rilevanti in seguito all’esebizione di Kendrick Lamar per l’intervallo del Super Bowl 2025 a Febbraio, dove il rapper ha riproposto non solo Not Like Us, ma anche un’altra hit rilasciata durante la diss, Euphoria. Lo spezzone di Not Like Us, in particolare, ha colpito gli spettatori per come Kendrick sia riuscito a rompere la quarta parete, guardando direttamente nella telecamera e cantando: “say Drake, I hear you like ‘em young!”. Il messaggio è stato evidentemente recepito da Aubrey, che ha deciso, nell’aprile di quest’anno, di aprire una causa legale non contro Kendrick, ma la sua etichetta Universal Music Group, per diffamazione e per, a detta sua, aver artificialmente gonfiato il numero di ascolti e di passaggi in radio della canzone. UMG ha recentemente presentato una mozione di archiviazione in risposta, definendo il testo musicale come “opinione non perseguibile e iperbole retorica”. Hanno inoltre aggiunto: “gli avvocati di Drake ritengono che quando Drake partecipa volontariamente a una battaglia rap di musica e poesia, che lui possa essere “diffamato” anche se partecipa esattamente allo stesso tipo di espressione creativa”. La decisione di Drake non ha aiutato la sua reputazione nel mondo del rap e dei suoi fan, in quanto è generalmente stata presa come l’equivalente di un cane che corre via con la coda tra le gambe dopo essere stato sgridato.

Le diss tra artisti sono sempre state parte della cultura rap e hip-hop fin dalla loro genesi: parlare – o meglio, rappare – della propria autenticità e della propria crew diventò presto una tradizione basata sul rispetto reciproco e su rivalità amichevoli, che con l’espandersi del genere tra le grandi etichette musicali iniziò poi ad essere sempre di più una pratica consolidata per rimanere al top del mercato, screditando i propri rivali. Il caso di Kendrick, però, è stato interessante anche perché è sembrato basarsi più su una considerazione di Drake e della sua musica su un piano sia culturale che personale: non solo penso che tu sia una cattiva persona, ma la tua musica è cattiva per la cultura hip-hop. Il fatto che si parli tuttora di questa storia tra gli Hip-Hop Heads è uno dei segni di come la beef sia ancora rilevante nel panorama musicale – oltre alle informazioni sulla causa legale; i numeri di Not Like Us sono perennemente in aumento, anche con l’ultimo album di Lamar, GNX, uscito lo scorso novembre; le retrospettive e le analisi varie. Insomma, se Drake voleva che l’accaduto cadesse nel dimenticatoio, rendere pubblica la causa legale non avrebbe fatto, purtroppo per lui, tanta differenza.

Gaia Sposari

Fonte immagine di copertina: https://www.atipicishop.com/blogs/news/la-civil-war-del-rap-americano-kendrick-lamar-vs-drake

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