Basta un poco di zucchero (di canna)

In autunno, la Coca-Cola Company introdurrà sul mercato statunitense una nuova versione della sua storica bevanda gasata, non più dolcificata con lo sciroppo glucosio-fruttosio, ma con lo zucchero di canna. La conferma da parte della multinazionale è arrivata a una settimana dalle dichiarazioni di Donal Trump, che ha scritto sul social Truth: “Ho parlato con Coca-Cola dell’utilizzo del VERO zucchero di canna nella Coca-Cola negli Stati Uniti e loro hanno accettato il cambio di ricetta. Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno l’autorità decisionale in Coca-Cola. Questa sarà un’ottima mossa per loro. Lo vedrete. [La bibita, N.d.R.] E’ semplicemente più buona”.
Il portavoce di Coca-Cola, inizialmente cauto, ha replicato in una nota rilasciata per CNN: “Apprezziamo l’entusiasmo del Presidente Trump per il nostro iconico marchio Coca-Cola. Maggiori dettagli sulle nuove offerte innovative […] saranno condivisi presto”.

E così è stato. Più simile alla cola messicana, che è a base di zucchero di canna ed è venduta negli States a un prezzo maggiorato rispetto all’originale, la nuova versione non sostituirà la vecchia ricetta, che i consumatori americani continueranno a trovare sugli scaffali dei supermercati.

Crediti immagine: https://it.euronews.com/cultura/2025/07/17/donald-trump-sostiene-di-aver-fatto-modificare-la-ricetta-della-coca-cola

A pesare sulla decisione dell’azienda sono state le nuove politiche attuate dal segretario alla Salute Robert Francis Kennedy Jr., il quale ha lanciato l’iniziativa “Make America Healthy Again” (sul modello del più celebre “Make America Great Again”), per incentivare il settore agroalimentare a produrre cibi più salutari. L’amministrazione Trump ha così puntato il dito contro lo sciroppo di glucosio-fruttosio, un derivato dal mais, ritenuto tra i maggiori responsabili del problema dell’obesità tra i cittadini americani. Tra le varie iniziative, la deputata repubblicana Anna Paulina Luna ha presentato un disegno di legge per vietare completamente l’utilizzo del dolcificante in questione all’interno della filiera produttiva.

Restano però scettici gli studiosi: il ricercatore e biologo nutrizionale della University of California Kimber Stanhope, dopo aver confrontato in uno studio gli effetti negativi dei due edulcoranti (zucchero di canna e sciroppo di mais) sulla la salute umana, ha concluso che i danni provocati dalle due sostanze sono sostanzialmente equivalenti e che, quindi, non esistono prove scientifiche solide per sostenere l’una o l’altra produzione, in linea con quanto affermato dall’American Medical Association e dalla Food and Drug Administration.
Alcune ricerche, senza negare il dato generale, suggeriscono che lo sciroppo di glucosio-fruttosio sia comunque in grado di generare tassi più alti di infiammazione nel corpo, aumentando così il rischio patologico.

Sarebbe inoltre interessante, ai fini di un confronto serio, analizzare l’impatto ambientale delle due colture, ma è difficile immaginare un Robert F. Kennedy Jr. novello paladino della causa ambientalista. Non meno pelosa sembra essere questa battaglia all’ultimo sangue dichiarata contro lo sciroppo di mais, che il segretario alla Salute ha pubblicamente definito “veleno”: come evidenziato dagli esperti, il problema della Coca-Cola è in realtà la quantità di zucchero presente nella bevanda, un dato che va al di là delle considerazioni che si possono fare sulla scelta dell’edulcorante.

Crediti immagine: https://thehustle.co/originals/how-corn-syrup-took-over-america

Per comprendere le dure parole di Kennedy è necessario volgere lo sguardo verso il capelluto arancione, devoto consumatore di Coca-Cola Light (pare addirittura che, premendo su un tasto rosso, il Presidente possa convocare direttamente dallo Studio Ovale un cameriere tenuto a consegnare la bevanda).
Le relazioni tra Coca-Cola e Trump, un tempo tutto tranne che amicali, oggi sembrano essersi addolcite: se nel 2012 il tycoon dichiarava che, nonostante gli attriti, avrebbe continuato a bere “quella spazzatura”, a gennaio del 2025 l’amministratore delegato di Coca-Cola James Quincey ha donato a Trump, poco prima del suo secondo giuramento, una bottiglia inaugurale di Coca-Cola Light — un gesto simbolico, certo, ma di rilevanza non trascurabile in un’America dove buoni rapporti con il Presidente creano canali preferenziali nel mondo del business, con il beneplacito delle autorità di Washington.

A godere del favore del Presidente è anche il settore produttivo dello zucchero di canna che, sotto l’amministrazione Trump, ha conosciuto un importante rafforzamento, dovuto alle pesanti restrizioni stabilite sulle importazioni (che bloccano la concorrenza straniera) e all’aumento delle garanzie sul prezzo, due misure previste dalla legge di bilancio (la “Big Beautiful Bill”), pubblicata il 4 luglio scorso. Certo, il prezzo dello zucchero negli USA resta ancora molto alto e i problemi legati alla produzione interna, geograficamente limitata ai territori della Florida, della Louisiana e del Texas, persistono; sono tuttavia innegabili i segnali positivi lanciati dal mercato: Ramon Laguarta, CEO di PepsiCO, ha recentemente affermato: “[…] Stiamo seguendo il consumatore. Se il consumatore ci dice che preferisce prodotti che hanno zucchero e ingredienti naturali, daremo ai consumatori prodotti che hanno zucchero e ingredienti naturali.

Crediti immagine: https://thehustle.co/originals/how-corn-syrup-took-over-america

Mentre i colossi del “mondo soda” si interrogano sulle preferenze gustative dei loro acquirenti, le grandi company del mais, da sempre molto influenti a livello politico negli USA, vedono nero. La Corn Refiners Association (CRA), la quale rappresenta a livello nazionale i produttori di sciroppo di glucosio-fruttosio, ha criticato aspramente la svolta di Coca-Cola, che mette a repentaglio migliaia di posti di lavoro, principalmente nelle campagne del Midwest; nello Stato dell’Illinois, ad esempio, un allontanamento dallo sciroppo di mais ad alto tasso di fruttosio farebbe registrare perdite da 797 milioni di dollari nel breve periodo. Un agricoltore di mais dell’Iowa, Bob Hemesath, ha commentato ai microfoni della BBC: “Allontanarsi dallo sciroppo di glucosio ad alto fruttosio danneggerà, qui, i posti di lavoro e gli agricoltori. Questo va contro tutto ciò che il Presidente e la sua amministrazione stanno cercando di fare”.
Inoltre, il CEO della CRA, John Brode, ha sottolineato quanto un’eventuale sostituzione dello sciroppo di mais con lo zucchero di canna espanderebbe il deficit commerciale, a causa delle ingenti importazioni necessarie per soddisfare la domanda.

Perché dunque avventurarsi lungo una via così in salita? La chiave del mistero è nelle mani di Vincent Smith, direttore degli Studi di politica agricola presso l’American Enterprise Institute: la Sugar Alliance, l’associazione commerciale dell’industria dello zucchero statunitense, pur rappresentando un gruppo di imprenditori piuttosto ristretto, ha donato più contributi politici tra il 2018 e il 2022 di qualunque altra lobby agricola e la famiglia Fanjul, titano dello zucchero floridano, risulta tra i principali finanziatori della campagna elettorale di Trump.

Basta un poco di zucchero, insomma.

Micol Cottino

Fonti

https://lasvegassun.com/news/2025/jul/24/coca-cola-dropping-corn-syrup-could-affect-economy/

https://www.ilpost.it/2025/07/22/coca-cola-ricetta-zucchero-canna-glucosio-nuova-linea/

https://thehustle.co/originals/how-corn-syrup-took-over-america

https://edition.cnn.com/2025/07/17/business/coca-cola-cane-sugar-change-trump-intl-hnk

https://thehill.com/business/5408726-coke-sweetener-switch-threatens-us-jobs-corn-refiners-say/

https://www.bbc.com/news/articles/cp8263jn20zo

https://www.theguardian.com/business/2025/jul/22/coke-cane-sugar-trump

https://chicago.suntimes.com/money/2025/07/22/coca-cola-cane-sugar-version-us-this-fall

https://www.wallstreetitalia.com/trump-rilancia-la-riforma-fiscale-che-cosa-e-il-big-beautiful-bill-approvato-dalla-camera/

https://www.newsweek.com/pepsi-weighs-sugar-cane-coca-cola-trump-2100480

Lascia un commento