Vestire Roma: il tributo sartoriale di Dolce & Gabbana alla città eterna

Per la prima volta nella storia del Grand Tour dell’Alta Moda (iniziato nel 2012), Dolce & Gabbana hanno scelto Roma come palcoscenico centrale del loro evento couture. Un trionfo di bellezza e di artigianalità italiana articolato in tre giorni, tra Alta Gioielleria, Alta Moda e Alta Sartoria, nelle sedi simboliche della Città Eterna: via Veneto, Villa Adriana, il Foro Romano e Castel Sant’Angelo.

La collezione femminile Alta Moda, presentata il 14 luglio lungo la via Sacra nel cuore dei Fori Imperiali, ha incarnato un dialogo tra la grandiosità degli antichi imperi e il fascino dorato della Roma degli anni Cinquanta e Sessanta, l’età dell’oro del cinema. Un racconto couture che fonde mito e memoria, tra abiti drappeggiati, corsetti scultorei, veli vaporosi che evocano le stole, le vestali e silhouette anni Cinquanta scolpite come icone cinematografiche.

Tra i pezzi più iconici, figurano abiti dalla linea toga, scollature che richiamano il Colosseo, gonne voluminose decorate con stampe monumentali di Piazza di Spagna e Trevi: veri e propri “vestiti‑cartolina” che indossano la storia della capitale. I tessuti, velluti cardinalizi, chiffon drappeggiati, intarsi che imitano la pietra, creano un contrasto tra monumentalità e leggerezza. Gioielli incrostati, pizzo nero, trasparenze e applicazioni dorate completano un’estetica di opulenza e memoria classica.

Il défilé è stato affidato al tramonto: statue vive (cesarini, musici, vestali) hanno incorniciato la passerella come in un teatro romano, rendendo la sfilata un’esperienza immersiva tra mito e haute couture.

L’omaggio a Roma nell’Alta Sartoria maschile ha avuto luogo il 15 luglio su Ponte Sant’Angelo, davanti a Castel Sant’Angelo, sotto le arcate degli angeli berniniani. Una collezione dedicata al codice formale ecclesiastico rivisitato in chiave couture: surplici di lino in bianco luminoso, doppiopetto ornati da croci gioiello, cappe in stile pontificale ricamate, e capi che sembrano reliquie sartoriali. Ogni pezzo era un esercizio di costruzione minuziosa, firmato Fatto A Mano e progettato come omaggio liturgico alla maestria italiana.

Il contrasto tra l’impero romano e il panorama ecclesiastico moderna, tra pietra antica e manti vaticani, ha creato una narrazione visiva sorprendente: un ponte tra sacro e profano, tra architetture secolari e silhoutte sacre reinterpretate come statement couture.

Roma come musa viva: la città non è stata solo sfondo scenografico, ma protagonista narrativa della collezione. Dolce & Gabbana l’hanno celebrata nella sua stratificazione storica, mescolando citazioni antiche (toghe, colonne, marmi) con glam cinematografico post‑bellico e vestigia religiose reinterpretate in chiave contemporanea.

A fianco della sfilata, l’avvincente mostra “Dal Cuore alle Mani” al Palazzo delle Esposizioni ha raccontato il percorso creativo del brand e la sua attenzione al saper fare, creando un dialogo sinestetico con le sfilate e con la città stessa a partire da metà maggio fino al 13 agosto.

In chiusura, lo spettacolo a Castel Sant’Angelo è culminato in un suggestivo display pirotecnico sul Tevere, che ha valorizzato l’atmosfera cinematografica dell’intera serata.

Dolce & Gabbana hanno offerto un tributo alla Roma eterna: un percorso estetico che trasforma ogni abito in un atto d’amore verso la città. Le collezioni Alta Moda e Alta Sartoria sovrappongono simboli imperiali, sacri e glammosi, producendo un risultato estetico potente e stratificato: un’opera che indossa Roma. Un sogno di bellezza che oggi ha trovato la sua scenografia più perfetta nella città che lo ha ispirato.

Chiara D’Amico

Crediti immagine in evidenza: https://runwaymagazines.com/dolce-gabbana-alta-moda-2025-roma/

Lascia un commento