Fake news e la paura di fare la cosa giusta – parte 1

Qual è il prezzo della verità? Si può arrivare a mettere in pericolo il proprio posto di lavoro e la propria incolumità per sostenere gli ideali in cui si crede?
Nella vita abbiamo tutti la possibilità di scegliere, ma ci vuole coraggio, perché raccontare la verità e stare dalla parte giusta sono decisioni che comportano dei rischi. Non tutti sono disposti a vedere le cose per come stanno, proprio per questo le storie del coraggio di certe persone dovrebbero rimanere un punto di riferimento per la società. Ed è di queste storie che ci parla la nostra redattrice Francesca Salvai nella prima parte del suo nuovo articolo.

@francy.salvai

Palestina-Oman: a metà tra calcio e geopolitica

Il calcio è un gioco, ma spesso non è soltanto questo: può essere valvola di sfogo per tensioni sociali, fonte di speranza in periodi bui e specchio della società in cui viviamo. In questo caso, un mezzo per portare avanti un decennale conflitto etnico.
Il nostro redattore Samuele Bonino ci porta alla scoperta della storia di Ahmed Taha, un ragazzo che con le sue scelte, dentro e fuori dal campo, è diventato nemico pubblico di Israele e vettore dei sogni calcistici della Palestina.

@lordbonnybonnyofficial

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Un cambio di rotta per la Corte Penale Internazionale?

Qualche giorno fa la Corte Penale Internazionale ha emesso un mandato d’arresto per il premier israeliano Benjamin Netanyahu e l’ex ministro Yoav Gallant, accusati di aver commesso crimini contro l’umanità nella Striscia di Gaza. La decisione, per la sua rilevanza e, in un certo senso, per la sua eccezionalità, ha da subito scatenato un intenso dibattito politico.

Quella della Corte può definirsi una svolta per la giustizia internazionale? Ce ne parla la nostra redattrice Sara Stella.

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Sangue Loro – Il ragazzo mandato a uccidere

“Sangue Loro – Il ragazzo mandato a uccidere” è il nuovo podcast di Pablo Trincia e Luca Lancise su una questione ancora troppo poco conosciuta, eppure fondamentale per la comprensione della storia attuale: gli attacchi terroristici palestinesi in Italia e in Europa negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso.

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Sami al-Ajrami è l’unico a informare la stampa italiana dall’interno della Striscia

In una guerra gli individui in forza non sono solo distruttivi, ci sono anche coloro capaci di creare con la propria forza. Informano,
portano chiarezza e consapevolezza nelle vite delle persone, tracciano ponti per mettere in contatto le
nazioni. Sono pochi i giornalisti presenti nella Striscia di Gaza e ogni giorno rischiano di essere censurati, arrestati o uccisi. L’unico a trasmettere materiale di prima mano ai giornali italiani è il palestinese Sami al-Ajrami, 55
anni, giornalista nel sud della Striscia per raccontare gli sfollamenti di massa dal nord. Ma come lavora un corrispondente da un territorio in cui il fronte si staglia sull’intera visuale?

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Caso Sanremo: fra servizio pubblico e interessi privati

Vi siete persi il dibattito in corso su Sanremo? In questo articolo, i nostri redattori @oonofreiasa e @ale_santoni hanno cercato di mettere ordine alle controversie scaturite da Sanremo e Domenica In, raccontandoci anche delle proteste avvenute sotto le principali sedi Rai italiane. L’articolo sottolinea la polarizzazione del dibattito, che si è spostato da un confronto costruttivo a uno scontro tra fazioni.

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La striscia di Gaza: una “prigione a cielo aperto”

Il conflitto israelo-palestinese, che prosegue ormai da settant’anni ed è riesploso venerdì 7 ottobre con un attacco missilistico del gruppo terroristico Hamas contro Israele, ha oggi come epicentro un territorio molto piccolo, con una densità di popolazione tra le più alte al mondo (circa quattromila persone per chilometro quadrato), che costituisce un’exclave della Palestina: la striscia di Gaza, definita lo scorso anno da Human Rights Watch una “prigione a cielo aperto”.
La nostra redattrice Anna Gribaudo (@annagriby) parla in questo articolo di alcuni aggiornamenti in merito alla crisi.

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Cosa sta succedendo in Israele?

Per la prima volta la Palestina attacca in modo diretto Israele. La cosiddetta Operazione Tempesta Al-Aqsa, che ha visto il lancio di più di 150 missili, potrebbe divenire l’antecedente di una vera e propria guerra di scala internazionale, tanto che le potenze mondiali paventano una massiccia escalation e invocano la moderazione.
Cos’è realmente successo, quindi, tra sabato 7 e domenica 8 ottobre in Medioriente?

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Tre libri per parlare di Medio Oriente

I modi per parlare di Medio Oriente sono molteplici, uno di questi è farlo attraverso le parole di chi ha intrapreso un viaggio.

In questo articolo, Gaia Bertolino, ci parla di tre libri che affrontano il tema del viaggio scritti da autori e autrici provenienti da Iran, Afghanistan e Israele.

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Perché l’Occidente sceglie il Ruanda

Il 14 aprile 2022 il segretario di stato britannico, Priti Patel, e il ministro degli affari esteri ruandese, Vincent Biruta, hanno siglato un accordo di partenariato sulle migrazioni.

Lo scopo britannico è quello di trasferire in Ruanda i richiedenti asilo. Ma il Regno Unito non è il solo paese a siglare accordi con il Ruanda: Danimarca e Israele l’hanno preceduta.

Se volete saperne di più, dunque, non vi resta che leggere il nuovo articolo del nostro redattore, Manuele Avilloni.

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