Langhe-Roero e Monferrato, quando un luogo diventa un posto

Luogo e posto: sinonimi?

Dal punto di vista socio-geografico, c’è una differenza tra il termine luogo e posto. Per posto si intende un luogo che ha acquisito un particolare significato per una determinata persona. Possiamo pensare ai posti come a degli ambienti in cui si intrecciano aspetti diversi inerenti la vita delle persone e del luogo stesso. Ogni posto è soggetto a una continua trasformazione per via dell’economia, della società e di tutte le cose che si verificano in esso.

In Italia, molti luoghi sono diventati posti per i turisti che hanno avuto la possibilità di sperimentare la cultura, il cibo, la storia, la letteratura e il modo di vivere italiano. Questo tipo di turismo è denominato “turismo culturale” ed è altamente sviluppato in Italia, dove sono situati il 60-70% dei siti UNESCO.

Siti UNESCO situati sul territorio italiano. Cliccando QUI è possibile accedere alla mappa interattiva proposta da Rai Cultura

Il caso delle Langhe

Dal 2014, il “Paesaggio vitivinicolo del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato” è diventato patrimonio dell’UNESCO. Le Langhe sono un territorio collinare del basso Piemonte che si snoda tra la provincia di Alessandra, Asti e Cuneo. La caratteristica di questo territorio è la coesistenza del paesaggio, dei vigneti e dell’industria del cibo correlata alla produzione del vino. Il territorio è organizzato con forme geometriche che sono ripetute in ogni collina: la sfida principale diventa quindi quella di rendere unico ogni metro quadrato presente nel territorio.

In questo contesto, il paesaggio diventa una parte essenziale per lo sviluppo economico, grazie alle peculiarità che presenta dal punto di vista ambientale e agronomiche. La sfida, per questi territori e per coloro che vi lavorano, è la capacità di coadiuvare le nuove tecnologie con le tradizioni del passato. E’ bene infatti sottolineare che, oltre ad essere un polo turistico, le Langhe sono un territorio ricco di storia, valori e letteratura (basti pensare a Cesare Pavese e Beppe Fenoglio, di cui quest’anni ricorre il centenario dalla nascita). Il punto chiave del lavoro che va fatto nelle Langhe rimane lo stesso del passato: la continua reinterpretazione del potenziale del territorio.

Beppe Fenoglio nelle sue Langhe
Crediti: Slow Food

Un esempio di questa continua reinterpretazione è l’utilizzo di internet e dei social media come nuovi mezzi di comunicazione da parte delle aziende. Solo tredici aziende, però, hanno uno shop online attivo, ma quasi tutte hanno una sezione web che mostra i negozi dove è possibile trovare i loro prodotti. Non va dimenticato, sia nel mondo online che in quello offline, che l’importanza maggiore resta l’offerta, da parte delle industrie, di permettere ai turisti la visita ai territori e la contemplazione del paesaggio, al fine di rendere le Langhe un luogo indimenticabile.

Cedro del Libano, situato in un punto panoramico della Langa del Barolo
Crediti: Welcome Langhe Roero

I paesaggi che ogni turista osserva, non sono solo i posti dove la maggior parte delle attività si verificano, ma diventano, riprendendo le parole di Devecchi, l’espressione della “cultura in campo agronomico”.
Inoltre, possiamo concludere che, quando le persone decidono di visitare e conoscere l’Italia, diventano consumatori della cultura italiana stessa e parte di ciò che consumano. Il più grande cambiamento sociale, concentrandoci sulla transizione da luogo a posto, può verificarsi nell’esperienza che hanno le persone del mondo. E’ come se la presenza stessa dei turisti possa trasformare essa stessa i luoghi in posti, e dei semplici paesaggi in siti UNESCO. Il che è, fondamentalmente, quanto è successo con le Langhe.

Gaia Bertolino

Foto di copertina di Andrea Cairone da Unsplash

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