Nuovo Apple Vision Pro: iniziamo a parlare sul serio di Metaverso e mondi virtuali?

La presentazione del nuovo Apple Vision Pro al WWDC 2023 di Cupertino ha lasciato a dir poco sbalordite le centinaia di migliaia di persone che hanno seguito da tutto il mondo la conferenza in diretta.

Il nuovo prodotto presentato, Apple Vision Pro, promette di essere un nuovo modello di visore per la realtà aumentata e virtuale in grado di produrre un vero impatto significativo per il mercato. Una idea su cui Meta aveva già scommesso, ma che negli ultimi tempi ha un po’ deluso gli early adopters e i curiosi che non vedono l’ora di mettersi alla prova con nuove tecnologie.

Fonte: Apple (YouTube)

Il nuovo visore stupisce principalmente per il suo design: un display in vetro ad altissima risoluzione che assume l’aspetto di una maschera da sub, che al suo interno possiede una sofisticatissima tecnologia di eye tracking in grado di leggere in tempo reale il movimento oculare e di permettere all’utente di confermare e cliccare un pulsante con il semplice uso degli occhi. Un set di sensori a bassa latenza, inoltre, è piazzato sul dispositivo per ridurre al minimo i problemi di nausea, tipici dell’utilizzo prolungato di visori per la realtà virtuale come Meta Quest.

La principale caratteristica che lo distingue dai visori Meta è la possibilità di fruire liberamente di contenuti tramite il visore e allo stesso tempo percepire il mondo reale intorno, senza che una cosa escluda l’altra: ecco quindi come l’Extended Reality (XR) sembra trovare il miglior compromesso per permettere a sempre più persone, e non solo a piccole nicchie di pubblico, di utilizzare questi dispositivi.

Occorre fare un passo indietro e definire meglio cosa intendiamo per realtà virtuale, aumentata ed estesa. 

Definiamo Realtà Virtuale (VR) una simulazione della realtà, quindi un mondo non reale, in cui l’essere umano si ritrova immerso e con cui grazie all’utilizzo di appositi visori riesce a interagire. Ne sono un esempio alcuni eSports, come il calcio o il pugilato, che ci permettono di entrare in un mondo completamente diverso dal nostro salotto e di vivere un’esperienza immersiva e coinvolgente completamente lontana dalla realtà.

Per Realtà Aumentata (AR) si intende, invece, un’esperienza interattiva che potenzia il nostro mondo reale. Non lo sostituisce completamente ma lo popola di informazioni percettive generate da un computer che sovrappone queste immagini su ambienti e oggetti reali. Un grande esempio di realtà aumentata a nostra disposizione è il catalogo IKEA, che permette ai clienti di scegliere l’acquisto di qualsiasi prodotto di arredo e di vederlo posizionato all’interno della propria casa, modificando il colore e altre caratteristiche del prodotto in tempo reale.

Fonte: IKEA (YouTube)

L’Extended Realty è quindi l’unione di realtà virtuale e aumentata: all’interno del proprio salotto si potrà, quindi, giocare a un videogioco e immergersi completamente nella sua trama e nelle sue azioni ma allo stesso tempo accorgersi della presenza di altre persone, salutarle e interagire con loro. 

Tutto questo sarà presto possibile, a una cifra per ora inaccessibile alla maggior parte del pubblico (3500 dollari), ma si sta già parlando dell’arrivo di versioni più semplificate ed economiche. 

La presenza di Apple sul mercato mette in discussione Meta, che diventa a tutti gli effetti un competitor sullo stesso terreno. Se Meta è stata la prima azienda a parlare di metaverso e di mondi virtuali presto accessibili, sembra che questa idea non sia arrivata a una soluzione concreta e soddisfacente per il pubblico: un vuoto che Apple vuole andare a riempire compiendo una scelta che rischia di mettere a repentaglio la sua immagine e la sua reputazione. 

Su questo non sembra avere molti scrupoli Mark Zuckerberg (CEO di Meta) che non vede in Apple una minaccia al momento e che il nuovo Apple Vision Pro non porterebbe più innovazione di quanto non faccia già Oculus. 

Ma cosa succederebbe se Apple Vision Pro non rispettasse le promesse? Cosa dobbiamo aspettarci nel prossimo futuro? Lo scopriremo solo col tempo.

Erika Bruno

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