All’origine dei mercatini di Natale

E i più famosi, in Germania e all’estero

Le strade sono pervase dall’odore di dolci e di spezie, le vie cittadine si illuminano di decorazioni sempre nuove ogni anno e la prima neve inizia a posarsi sulla cime delle montagne: tutti segnali che indicano che il periodo natalizio è finalmente arrivato! Il centro di molte città europee si anima quindi di bancarelle e stand che accompagneranno cittadini e turisti lungo i freddi giorni di dicembre: sono i mercatini di Natale. Conosciuti all’inizio come mercatini di San Nicola, la loro tradizione è molto antica, e va fatta risalire allo spazio geografico tedesco.

Un po’ di storia

La loro storia è ben riassunta in un articolo del sito mercatini-natale.com, che è ripreso qui di seguito. Le fiere medievali del XIV secolo, diffuse nell’Europa centrale, in particolare tra Germania, Austria e Alsazia, possono essere considerate come i predecessori dei mercatini di Natale di oggi: queste fiere si svolgevano sulla piazza del mercato nel periodo dell’Avvento, ed erano un’occasione per i pasticceri e gli artigiani- tra cui fabbricanti di giocattoli e cestai- di allestire bancarelle per vendere prodotti creati appositamente per il periodo natalizio. I prodotti esposti erano rigorosamente fatti a mano e piuttosto costosi, per cui i clienti provenivano essenzialmente dalla borghesia benestante.

Il mercatino di Natale più antico al mondo è considerato quello che si tenne a Vienna nel 1296, il Dezembermarkt (mercato di dicembre): in quell’occasione l’imperatore Albrecht I permise ai negozianti di allestire un mercato per uno o due giorni all’inizio dell’inverno, in modo che i cittadini potessero mettere da parte provviste per la stagione fredda. In seguito a quello di Vienna nacquero anche i mercatini di Monaco (1310) e Francoforte (1393), per poi diffondersi in tutta Europa. La prima attestazione scritta di un mercatino di Natale è del 1434 e cita il Dresdner Striezelmarkt, che si svolge ancora oggi ogni anno a Dresda.

Il mercatino di Dresda ;viaggiamo.it;
https://www.viaggiamo.it/dresda-mercatini-di-natale/

I mercatini di un tempo non hanno però nulla a che fare con quelli di oggi. Un tempo il loro scopo era, come detto sopra, quello di permettere agli abitanti della città di procurarsi cibo e oggetti di uso comune per l’imminente inverno e il Natale. All’inizio vendevano solo carne, ma col tempo le bancarelle si riempirono di cesti, giocattoli e sculture in legno. Già allora erano diffuse gli stand di caldarroste, noci e mandorle caramellate, e spesso il tutto era accompagnato da canti e balli popolari.

I primi mercatini erano conosciuti come mercatini di San Nicola, in quanto organizzati intorno al 6 dicembre, in onore del santo. Un passo decisivo nella loro storia fu segnato dalla Riforma Luterana (1517): Lutero suggerì di festeggiare e scambiarsi i regali in occasione della nascita di Gesù Cristo, e non in onore di un santo (il culto dei santi venne infatti abbandonato). Il mercatino da lì in avanti assunse quindi il nome di Christkindlmarkt, mercatino del Bambin Gesù, o semplicemente di Weihnachtsmarkt, Mercatino di Natale. La maggior parte dei mercatini termina infatti il 24 dicembre, anche se alcuni rimangono aperti fino al 6 gennaio.

Un altro momento decisivo fu l’avvento della Rivoluzione Industriale alla fine del XIX secolo, quando i mercatini di Natale crebbero insieme al tenore di vita della classe media, che iniziò a frequentarli più spesso. Tuttavia i proprietari dei grandi magazzini, per evitare la concorrenza. fecero in modo che questi fossero spostati nelle zone più periferiche delle città, dove rimasero a lungo, almeno fino alla salita al potere del partito nazista. Hitler trasformò infatti la festa natalizia in una festa nazionalista, per celebrare il patrimonio tedesco. La guerra segnò ovviamente un periodo di stenti, durante il quale i mercatini non si tennero, e una vera e propria ripresa si ebbe solo col boom economico degli anni in ’60 e ’70 e la diffusione del consumismo.

Tazza di Natale di Heidelberg (2020); https://www.rnz.de/region/heidelberg_artikel,-geschenksets-so-bekommen-sie-den-heidelberger-weihnachtsmarkt-zum-mitnehmen-_arid,576489.html

Un tipico villaggio natalizio

Un classico mercatino di Natale è composto da decine di casette di legno, stand e bancarelle disposti lungo le strade principali e i centri cittadini, spesso con luminarie e musiche natalizie in sottofondo, piste di pattinaggio e giostre per i bambini. Tra i banchi si possono trovare dolci natalizi e specialità regionali: in Germania soprattutto i Lebkuchen (biscotti di pan di zenzero), i Berliner Pfannkuchen (quelli che chiamiamo comunemente krapfen), ma anche il Flammlachs (salmone arrosto), il Bratwurst (salsiccia affumicata), il Flammkuchen (una sorta di pizza molto sottile, diffusa soprattutto nelle zone vicino all’Alsazia). Vengono servite anche bevande calde, come il Glühwein (vin brûlé), tipicamente offerto in tazze personalizzate con il nome della città (che si possono restituire come vuoto a rendere o tenere con sé). In un mercatino di Natale ci sono poi anche bancarelle di articoli natalizi o decorazioni per l’albero di Natale, come palline di vetro, stelle dell’Avvento, ma anche stand che offrono saponi fatti a mano, té, vasi in ceramica, pellicce- insomma, tanta ispirazione per i regali.

In Germania, in Italia e nel resto del mondo

Soltanto in Germania si contano tra i 1500 e i 3000 mercatini di Natale, la cui durata può variare da un giorno fino a molte settimane. I più famosi sono quello di Berlino, Stoccarda, Monaco, Francoforte, ma una menzione particolare va a quello di Norimberga (Nürnberger Christkindlesmarkt), che conta circa 180 bancarelle e due milioni di visitatori l’anno, e a quello di Tübingen, che nello stesso periodo ospita ChocolART, festival assimilabile al Cioccolatò torinese. Da non di mendicare poi il mercatino di Strasburgo, considerato da molti come il più bello d’Europa, e quelli delle altre capitali europee, tra cui Parigi, Vienna, Praga, Copenaghen, Budapest. Nei paesi dello spazio linguistico inglese tradizionalmente non c’erano questi mercatini, ma negli ultimi tempi il concetto è stato ripreso in alcuni luoghi, col nome di German Christmas Market o Holiday Market, come a Chicago, New York, Denver, Bristol. Il più grosso e autentico mercatino al di fuori della Germania è quello di Birmingham, città gemellata con Francoforte.

Nel nostro paese i mercatini di Natale risalgono a tempi molto più recenti: il più antico è quello fondato a Bolzano nel 1990, che è ancora oggi il più visitato in Italia. Sull’esempio del Sud Tirolo ne nacquero in seguito lungo tutto l’arco alpino, e anche in altre regioni. Torino già da fine ottobre ha iniziato a illuminarsi grazie al a ventiseiesima edizione di Luci d’Artista, che ogni anno trasforma le vie della città in un museo a cielo aperto: i mercatini principali sono quelli in Piazza Solferino e via Garibaldi, e il calendario dell’avvento vicino al duomo, in piazza San Giovanni, accompagna la città in questo periodo di festa.

Anna Gribaudo

Crediti immagine in evidenza: https://pixabay.com/it/photos/mercatino-di-natale-natale-gioco-1864241/

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