Sciroppo di Teatro

«Una medicina eccezionale per potersi emozionare. Una vera meraviglia cura tutta la famiglia.»

Il teatro è una medicina che non ha bisogno di miele per essere ingerita, ma che rappresenta essa stessa la dolcezza benefica della sua essenza. Che il teatro sia una fonte inesauribile di stimoli per l’immaginazione è chiaro a chiunque abbia assistito a uno spettacolo. Osservare una rappresentazione teatrale può provocare innumerevoli reazioni nello spettatore: i ricordi di una serata memorabile, le emozioni durante la performance, le critiche per apportare dei consigli costruttivi e gli applausi per testimoniare il proprio entusiasmo. Eppure, a volte accade che il teatro venga sottovalutato per i motivi più sterili, ad esempio perché è considerato un’attività poco produttiva, da chi vede nella produttività una definizione univoca di guadagno, e poco seria, da chi indossa le maschere per alimentare solo l’ipocrisia e non la fantasia.

Moltissime persone, tra cui i dottori, si sono accorte che il teatro ha un potenziale immenso, non solo artistico, ma anche educativo e terapeutico. Due realtà apparentemente inavvicinabili, quali sono l’arte della recitazione e la scienza medica, hanno trovato il modo di comunicare. Infatti, da qualche anno i pediatri hanno iniziato a prescrivere uno sciroppo tanto inusuale quanto speciale: lo Sciroppo di Teatro. Ai bambini che soffrono di “carenza di cultura” e che non hanno la possibilità di coltivare la propria creatività, viene consegnato un libretto con tre tagliandi, corrispondenti a tre biglietti dal valore simbolico di due euro, che sono utilizzabili per andare a teatro. Il libretto è decorato con delle illustrazioni di Matteo Pagani e contiene un foglietto illustrativo che spiega come assumere questa particolare medicina. All’apparenza simile al bugiardino di qualsiasi altro medicinale, che include controindicazioni, interazioni, effetti collaterali e data di scadenza, in realtà al suo interno leggiamo delle frasi alquanto insolite per descrivere un farmaco.

  • «Il prodotto non ha alcuna controindicazione nota, ma è stata descritta un’interazione negativa con un uso eccessivo di televisione e video digitali.»
  • «Può provocare emozioni varie, può produrre attacchi di riso incontrollabili, gli occhi e la bocca tendono a spalancarsi in un moto di meraviglia, si possono riscontrare fenomeni di imitazione.»
  • «Dal momento in cui si inizia a utilizzare il prodotto è possibile proseguirne l’uso per tutto l’arco della vita in maniera proporzionata all’età e all’entusiasmo posseduto.»

Quest’iniziativa è nata nel 2021 grazie alla collaborazione fra l’Associazione Teatrale Emilia-Romagna, che nel 2020 è diventata una Fondazione, gli assessorati alla Cultura, alla Sanità e al Welfare della Regione Emilia-Romagna e il Cultural Welfare Centre di Torino. La Fondazione ATER si occupa di promuovere lo spettacolo sul territorio regionale in tutte le sue declinazioni: danza, teatro, musica, cinema e circo. Tra i vari progetti portati avanti dalla Fondazione, tre anni fa è stato sviluppato quello dello “Sciroppo di Teatro”. Alcuni dati ci permettono di capire la rapida espansione che il progetto ha avuto nella sua Regione natale: 253 pediatri aderenti, 25 Comuni coinvolti e 73 spettacoli programmati. 

Durante la conferenza stampa di presentazione dello “Sciroppo di Teatro”, tenutasi a Bologna il 2 dicembre 2021, Orsola Patrizia Ghedini, ex Presidente della Fondazione ATER, ha ringraziato i suoi due principali collaboratori: Silvano Antonelli, attore e direttore della Compagnia Teatrale Stilema di Torino, e Alessandro Volta, pediatra e direttore del Programma Materno Infantile dell’AUSL di Reggio Emilia. La Presidente Ghedini ha spiegato che il progetto si articola su tre punti principali. Il primo punto è il welfare culturale e si ispira a due documenti, il rapporto dell’OMS del 2019 e l’Agenda ONU 2030: in entrambi i documenti si sottolineano le proprietà benefiche e la forza sociale dell’arte e della cultura. Il secondo punto è il teatro, che deve essere tutelato insieme a tutti coloro che vi lavorano, soprattutto a seguito delle difficoltà vissute nel periodo di chiusura durante la pandemia di Covid-19. Il terzo punto è l’infanzia ed evidenzia la necessità di investire nelle produzioni artistiche destinate a un pubblico giovanissimo, spesso considerate di minore importanza.

I bambini e i ragazzi “non sono i più colpiti da questa pandemia, ma rischiano di essere le sue più grandi vittime”, così recita il resoconto dell’ONU sull’impatto del Covid-19. Si devono proteggere i giovani e uno dei modi per farlo è proprio attraverso il teatro, per permettergli di socializzare, ridere, mettersi nei panni degli altri, dubitare, superare i limiti, emozionarsi, creare, parlare in pubblico, accrescere la cultura, sviluppare senso critico e diventare più sicuri di se stessi. Perché il teatro non è ancora stato inserito fra le materie scolastiche? È giunto il momento, insieme al teorema di Ruffini e ai gradi di subordinazione, di studiare anche dizione e improvvisazione.

Crediti: https://www.ater.emr.it/it/news/sciroppo-di-teatro-2024
Crediti: https://spettacolo.emiliaromagnacultura.it/it/news/teatro-la-ricetta-del-pediatra-ater-presenta-sciroppo-teatro/

Anna Baracco

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