Torino Fashion Week 2024: 3 designer Made in Italy

Con la sua nona edizione, torna a gran voce la Torino Fashion Week, evento annuale del capoluogo piemontese che offre visibilità a brand emergenti, giovani stilisti e piccole e medie imprese della moda, sostenuto sin dalla prima edizione dalla Camera di Commercio insieme a CNA Torino (la confederazione nazionale dell’artigianato) e dal 2017 da Banca di Cherasco. Le ultime edizioni hanno visto il connubio tra moda locale e internazionale, binomio riproposto anche nell’edizione di questo giugno 2024. Accanto agli stilisti Made in Italy del territorio piemontese e non, le passerelle hanno ospitato talenti provenienti, ad esempio, dalla Spagna, da Cuba o dalla Lituania. Nel discorso delle sfilate di quest’anno spicca il tema della sostenibilità. Come ogni anno, i designer che sfilano con le loro creazioni progettano e producono ogni capo e accessorio nel rispetto dell’ambiente e dei lavoratori. Quest’anno, però, si è voluto accentuare questo aspetto anche grazie alla cornice scelta per le sfilate: Green Pea, il centro commerciale ecosostenibile della città di Torino. 

A proposito di sostenibilità e territorio, la prima giornata di sfilate si è aperta con la delegazione CNA Federmoda: prima con i talenti delle scuole di moda torinesi e poi, alla sera, con designer rappresentanti del Made in Italy e del fatto a mano. Abiti da giorno, da sera, da lavoro, accessori e molto altro ancora: le collezioni che hanno sfilato rappresentano la moda donna (ma anche una percentuale uomo) a 360°. Tra queste eccellenze, tre si sono distinte per l’originalità delle loro creazioni: il riutilizzo creativo di Soho Upcycling, gli abiti da sposa di Taty Infinity, i foulard in seta e gli oggetti di design di Marzia Boaglio story art designer. Ve ne parliamo in questo articolo.

Sostenibilità non significa solo avere un occhio di riguardo per i materiali utilizzati e per i lavoratori, ma anche non sprecare ed essere in grado di dare una seconda vita ai capi. È proprio questo ciò che fa Daniela Bosco con il suo brand Soho Upcycling: per creare i suoi abiti, Daniela utilizza scarti di tessuti e vestiti d’epoca con dei difetti, dando loro una seconda chance. Il suo marchio è registrato da due anni, ma è nel 2003 che la designer inizia la sua avventura con “Soho”, negozio di vintage a Torino. Appassionata di moda sin da piccola, Daniela è una creativa nel DNA e si dedica a studi artistici e accademici legati alla pittura e alla scultura: background molto utile per la carriera da lei successivamente intrapresa, quella di designer. Non ha una giornata lavorativa tipo, poiché è in grado di creare ovunque i suoi capi, che sono pezzi unici cuciti a mano. Molto legata alla città di Torino, che ha visto nascere il suo brand, ci confessa: “Torino è la città in cui la mia moda ha preso forma, ma considero il mio prodotto lontano dalla visione torinese, credo di produrre per passione e istinto con ciò che amo e passo attraverso stili e modalità differenti”.

Photo credit: Daniela Bosco, Soho Upcycling

Per la prima volta alla Torino Fashion Week, il brand Taty Infinity sfila con quello che possiamo considerare “l’haute couture per tutte”: abiti da sposa abilmente cuciti a mano, in ogni minimo dettaglio. Tatiana Pankratof, fondatrice e designer del marchio, attualmente lavora in Italia, ma ha una storia internazionale e affascinante. Nata in Moldavia, inizia a disegnare e a cucire vestiti sin da piccolissima, inizialmente per le bambole e poi, sempre giovanissima (a 11 anni), realizza i suoi primi abiti. Prosegue i suoi studi tra Moldavia, Romania e Spagna, intraprende le prime esperienze lavorative e nel 2016 apre il suo laboratorio Taty Infinity, per poi finalmente stabilirsi in Italia.

Photo credit: Erik Castello ph

Elegante, sobrio ma creativo è invece l’atelier torinese di Marzia Boaglio. Si definisce una “story art designer”: ha iniziato il suo lavoro con gli intarsi in legno, con le pareti decorate, passando poi agli intarsi in marmo. L’uso della vernice nelle sue opere le ha permesso di giocare molto di più con i colori: le ha fatto pensare che la sua arte potesse estendersi a tutto, a qualunque superficie (ad esempio cuscini o tende). Da lì l’idea di realizzare foulard in seta: pezzi unici disegnati e ideati da lei e cuciti da artigiani italiani, professionisti di Como. Alla sfilata della Torino Fashion Week si è vista la versatilità di questo accessorio, un pezzo unico indossabile in mille modi diversi: come top, oppure su cappelli o borse. La decisione di partecipare alla settimana della moda torinese è arrivata a sorpresa: si è iscritta a CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato) e da lì ha ricevuto questa opportunità. Le piaceva il concetto di integrare e unire il mondo dell’arte al mondo della moda, da sempre in dialogo. A proposito della sfilata, sottolinea: “Devo dire che è stata una sfida durissima e bellissima, perché ogni volta che mi trovo di fronte a qualcosa che non so affrontare, lo affronto e il risultato mi piace, sento di riuscire ad aver appreso di più, ad avere più esperienza e sicurezza anche in quello che faccio e in quello che posso fare”.

Photo credit foto di copertina: Erik Castello ph

Photo credit: Erik Castello ph

Alessandra Picciariello

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