Samuel: racconto di un’infanzia francese negli anni Duemila

Sembra che i prodotti audiovisivi di oggi si dividano in due categorie: da un lato dei film nelle sale che costringono fermi ai propri posti per tre ore (come Kinds of Kindness, Dune) oppure reel o storie da un minuto o anche meno, spesso neanche guardati fino in fondo perché parte di un’intensa sessione di scrolling. Insomma, un momento duro per la nostra soglia di attenzione. Tuttavia esistono ancora dei formati che permettono di raggiungere una sorta di via di mezzo: è il caso di Samuel, una serie animata francese di 21 episodi, ognuno di non più di cinque minuti, per un totale di un’ora e venti circa, visibile gratuitamente sul canale YouTube Courts Toujours, appartenente alla rete televisiva franco-tedesca arte.

I personaggi non sono molti, e anche l’azione è abbastanza ridotta: infatti sin dall’inizio facciamo la conoscenza di Samuel, ragazzino francese di dieci anni che ci rivela, attraverso le pagine del suo diario, il suo amore per Julie, e ci rende partecipi di quei piccoli-grandi avvenimenti della vita di classe, tra scambi di sguardi, tensioni, conversazioni su MSN, gite, intervalli in cortile, lezioni di coro. Ciò che conta non è tanto cosa succede, ma i pensieri e le riflessioni di Samuel a riguardo. Anche se piccolo, le sue emozioni sono grandi, come la sua sensibilità e il suo buon cuore. Il tratto della disegnatrice, nonché creatrice e interprete, Émilie Tronche, è minimalista, essenziale, bidimensionale: ci ritroviamo di fronte scene in bianco e nero, con ambientazioni accennate da qualche tratto ma profondamente evocative, come per la fisionomia dei personaggi. Come scrive Radiofrance, «è come se sfogliassimo una graphic novel dotato di una colonna sonora geniale».

La colonna sonora, disponibile su Spotify, è infatti un aspetto notevole della serie: si va dagli ABBA ai Tokio Hotel, e i personaggi si lasciano andare spesso e volentieri a passi di danza, in sequenze irresistibili e in scene di gruppo splendidamente realizzate, come quella del coro o del saggio di danza.

Ma ancora più soprendente è la capacità degli episodi di trattare con tatto e delicatezza una fase della vita importante e universale, come il passaggio dalle elementari alle medie, la preadolescenza, il cambio di compagni, il timido emergere di uno spirito di affermazione, ma soprattutto le prime cotte, con quel sentimento ingenuamente assoluto che si inizia a chiamare amore, da quello platonico a quello meramente estetico. Si incontra anche il tema della competizione, dell’esclusione, della gelosia, del lutto e dell’amicizia, che assume molte forme e spesso ha confini ambigui. Tutto in questa serie emana una profonda simpatia, tenerezza e nostalgia.

La serie è apparsa a marzo sul canale Youtube Court Toujours, e rimarrà disponibile fino al 20 aprile 2026. Chi ha una conoscenza anche solo passiva del francese non avrà problemi a seguire, anche se il ritmo delle conversazioni è piuttosto veloce e vengono utilizzate espressioni anche informali, altrimenti i sottotitoli automaticamente tradotti sono piuttosto soddisfacenti. Poi nei cartoni animati certe scene ed emozioni riescono a superare le barriere linguistiche, come la danza e la musica, linguaggi universali.

Insomma, Samuel è una serie di conforto, che riaccende la nostalgia, anche verso ricordi che magari non abbiamo avuto ma che avremmo potuto sperimentare o abbiamo testimoniato attorno a noi, e che fa ritornare a un’epoca che ora ci appare priva di preoccupazioni rispetto al presente, ma che mentre la vivevamo sembrava ricca di stravolgimenti e di ostacoli.

Una scena con Samuel e Bérénice, sua compagna di classe; crediti: arte.tv
https://www.arte.tv/digitalproductions/fr/samuel/
Trailer della serie; https://youtu.be/oDFeObGjtuU

Anna Gribaudo

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