Il termine “trad wife”, abbreviazione che sta per traditional wife, ovvero “moglie tradizionale”, fa riferimento a un fenomeno che sta recentemente dilagando sui social, in particolare su piattaforme come Instagram e TikTok.
Di che cosa si tratta? Chi sono le trad wives?
Le trad wives sono donne che seguono uno stile di vita ispirato ai valori “tradizionali” del matrimonio. Queste mogli si dedicano completamente alla famiglia, al marito, ai figli e alla casa.
Di recente, il fenomeno è diventato più noto perché alcune trad wives hanno iniziato a condividere sui social la loro vita. Una quotidianità fatta di attività domestiche, dall’accudimento dei figli alla preparazione del cibo e in alcuni casi anche la cura del bestiame e la coltivazione dell’orto di casa. Nei video le mogli si mostrano appagate e felici nel portare avanti queste attività, sostenendo l’idea che questa scelta di vita porti una maggiore serenità e un matrimonio lieto. Questi contenuti attraggono un vasto pubblico, alimentando la diffusione del fenomeno.
Quali sono le motivazioni?
Le ragioni per cui alcune donne scelgono di diventare trad wives sono complesse e variano da caso a caso. Da un lato, alcune donne affermano di essere stanche delle pressioni della vita moderna, in cui devono conciliare carriera e famiglia, e vedono nel ruolo tradizionale della moglie una via di fuga dal cosiddetto “esaurimento femminile“. Per loro, abbracciare il ruolo di casalinga non è una forma di sottomissione, ma una scelta consapevole e deliberata per una vita più semplice e soddisfacente.
Dall’altro lato, vi è una forte componente ideologica in questo movimento. Alcune trad wives si oppongono attivamente ai progressi del femminismo e vedono il ritorno ai ruoli tradizionali come un modo per ripristinare l’ordine sociale naturale, spesso facendo eco a retoriche conservatrici o religiose.
Costrizione o scelta?
Una delle principali questioni sollevate da questo fenomeno riguarda la possibilità che queste donne siano costrette dalle circostanze sociali, culturali o religiose a vivere secondo questo modello.
A questo proposito è assai noto il caso di “BallerinaFarm”, nome del profilo social di Hannah, ex ballerina della celebre scuola Juilliard di New York. La donna, dopo aver conosciuto e sposato il ricco Daniel Neeleman, si è trasferita in una fattoria nello Utah, dove ha abbracciato appieno la vita da trad wife.
La sua storia ha però suscitato numerosi interrogativi e polemiche, in quanto, nonostante il racconto di una vita idilliaca in mezzo alla natura e alla famiglia, sorgono numerosi dubbi sulla veridicità di questa narrazione.
L’opinione pubblica ha ipotizzato che lo stile di vita di Hannah potrebbe non essere una scelta totalmente libera, ma piuttosto il risultato imposizioni di stampo tradizionale da parte del marito. Un articolo pubblicato dal quotidiano britannico “The Sunday Times” ha rivelato episodi in cui Hannah ha manifestato stanchezza, ricordando che il suo sogno iniziale era diventare una ballerina a New York, non una casalinga e madre a tempo pieno in una fattoria.
D’altra parte, ci sono donne che affermano di aver scelto liberamente questo stile di vita, trovando in esso una forma di realizzazione personale. È il caso di Aria Lewis, giovane ventitreenne che ha affermato che essere una trad wife è sempre stato il sogno della sua vita. Aria si sente legata a un’estetica vintage e spesso indossa abiti ispirati agli anni ’40, un periodo che considera affascinante. La sua filosofia di vita si basa sulla religione e sull’idea che i ruoli di uomini e donne dovrebbero essere ben definiti, come avveniva nel passato.
Quel che si deve sempre tener conto è che queste mogli sono anche influencer, quindi non saremo mai al cento per cento sicuri di quale sia la verità dietro ai loro atteggiamenti e scelte. I punti di vista su questo fenomeno sono divergenti e riflettono le tensioni tra modernità e tradizione. C’è chi critica questo movimento, vedendolo come una regressione e una minaccia ai diritti conquistati dalle donne. Altri, invece, difendono il diritto delle donne di scegliere il proprio percorso di vita, anche se questo include il ritorno a ruoli “tradizionali”.
Chiara D’Amico
