I pregiudizi e le vere credenze del Vudù

Il Vudù è una religione che si sente nominare molto spesso, e gran parte delle volte le viene data un’interpretazione prettamente maligna. Molto spesso nelle serie tv, nei film e nei libri viene descritta questa pratica come se fosse una stregoneria più che una religione vera e propria, infatti quando si pensa al Vudù la prima cosa che viene in mente è l’immagine della bambola di pezza nella quale si infilzano degli spilli per fare del male a qualcuno per il quale si serba del rancore. Ma il Vudù ha radici molto più profonde e una storia molto antica. Si tratta di una religione che affonda le sue origini in alcune zone dell’Africa, espandendosi in un secondo momento in America Centrale a causa delle deportazioni degli schiavi nelle Americhe durante il periodo coloniale. Infatti molti schiavi praticavano questa religione, che però si contrapponeva fortemente alla volontà di diffondere il cattolicesimo da parte dei coloni e questo portò alla creazione di molte superstizioni legate al Vudù e al pensiero comune che si tratti di un’insieme di pratiche di magia nera. Ma quali sono le vere credenze di questa religione?

Innanzitutto si crede nell’esistenza di una divinità superiore con la quale non si può interagire direttamente, e in quella dei loa, degli spiriti collettivi ai quali vengono attribuiti dei fenomeni specifici: ad esempio esiste il loa Papa Legba, divinità preposta ad aprire la strada verso altri mondi, alla comunicazione con il divino, che vigila dunque sulle strade, i crocevia e i passaggi. Erzulie invece è considerata la “signora dell’amore” poiché è il loa che rappresenta la femminilità, la fertilità, la famiglia. Ci sono diverse congregazioni che praticano il Vudù e che hanno spesso degli alti sacerdoti o delle alte sacerdotesse che si occupano della gestione dei riti che avvengono all’interno dei templi, appositamente costruiti poiché considerati posti sicuri in cui l’uomo può entrare in contatto con il divino. I riti nei quali si evocano i loa richiedono i veve, veri e propri sacrifici di animali (spesso dei galletti) che servono ad attirare gli spiriti.

I loa possono anche manifestarsi possedendo alcuni dei partecipanti nel momento in cui si invocano e parlare attraverso di loro: quando questo succede la persona posseduta viene detta Zombi perché il suo corpo è in vita, ma dentro di lei vi è un’anima morta. Il concetto di anima infatti è molto importante nella religione Vudù poiché si pensa che ci siano due anime: una è fortemente legata al corpo e lo lascia solamente nel momento della morte, l’altra, al contrario, riesce a lasciare il corpo più spesso, anche quando si dorme, per questo si crede che sia più soggetta a influenze esterne e maligne.

Ci sono diversi gruppi che praticano tutt’oggi il Vudù, uno dei più grandi si trova nel Benin, dove figura come una delle religioni ufficiali, ma è molto diffuso anche nel Togo e ad Haiti: inoltre è arrivato anche in Louisiana, soprattutto intorno alle aree di New Orleans, quando molti abitanti fuggirono da Haiti a causa della rivoluzione del 1791, scoppiata dopo l’abolizione della schiavitù. Questi ultimi praticavano il Vudù haitiano e crearono una comunità significativa nel territorio che li aveva ospitati, dando vita a quello che oggi viene chiamato Vudù Louisiano. Al tempo però questa religione era mal vista e si cercò di limitarne la pratica attraverso diverse leggi che ponevano forti restrizioni sui luoghi in cui si potevano compiere riti religiosi. Per questo motivo diventò una pratica clandestina che molti additavano come culto del diavolo o stregoneria, ma nei secoli l’uso di rituali legati al Vudù diminuì e a metà del Novecento diventò un motivo di attrazione turistica. Il Vudù è tutt’ora praticato in Luisiana, ma ha subito diverse influenze da altre religioni e credenze afroamericane.

Nonostante siano passati molti anni da quando il Vudù era praticato in segreto a causa della forte discriminazione, ancora oggi in alcune aree praticare questa religione può essere visto come simbolo di malvagità: un esempio è il massacro avvenuto a inizio dicembre 2024 ad Haiti, più precisamente nella città di Port-au-Prince, dove un capobanda ha commissionato l’uccisione di più di 150 persone tra leader e anziani che praticavano apertamente il Vudù (religione ufficiale ad Haiti) poiché era convinto che fossero stati loro, attraverso dei riti, a far ammalare gravemente suo figlio. Questo gesto è stato condannato dalle Nazioni Unite come un’orribile violenza, e viene naturale pensare che sia stata dettata in primo luogo dal pregiudizio che nei secoli si è radicato nell’immaginario comune. Per quanto il Vudù possa sembrare una pratica avvolta in un affascinante velo di occulto e stregoneria, come viene spesso presentato nei film horror Hollywoodiani, nella realtà è una religione che subisce il pregiudizio stratificato in anni di discriminazioni e quel fascino tenebroso narrato al cinema si  trasforma in un pericolo per chiunque decida di praticarla.

Alice Chiara Nesta

Fonti:

https://www.ilpost.it/2017/09/10/voodoo-vodun-vudu/

https://www.repubblica.it/esteri/2024/12/10/news/haiti_vudu_massacro-423871342/

Lascia un commento