C’era una volta… un tortellino che diventò it-bag

Il tortellino non è solo un tipo di pasta tipico dell’Emilia-Romagna, ma anche la forma di una delle borse più interessanti del momento, la Tortellino bag (appunto), lanciata dal designer Federico Cina. Nato a Sarsina nel 1994, lo stilista romagnolo debutta nel 2019 con la sua prima sfilata ad AltaRoma, per poi approdare nel 2022 all’interno del calendario della Milano Fashion Week. Numerosi sono i riconoscimenti ottenuti negli ultimi anni, tra cui il posizionamento come finalista al LVMH Prize del 2021. Nella sua formazione, Federico sente l’esigenza di allontanarsi da casa, ma dopo aver vissuto esperienze in giro per il mondo, sente il bisogno di tornare alle sue origini. Da qui nasce uno dei punti cardine del DNA del suo brand, ovvero il racconto del territorio, della Romagna a lui tanto cara, insieme al quale coesiste, però, il respiro internazionale dei suoi capi, caratterizzati da tagli puliti e moderni.   

In occasione dell’ultima Milano Fashion Week (moda uomo edition) abbiamo incontrato lo stilista, con cui abbiamo parlato della sua borsa dalla forma insolita, ormai consacrata come una vera e propria it-bag. Ci ha anche “confessato”, molto emozionato e con grande delicatezza, che la collezione appena presentata (la Fall Winter 2025/26) è stata dedicata ai suoi nonni Assunta e Giacomo, entrambi mancati nel 2024, ai quali ha reso omaggio con abiti legati alla loro quotidianità, indossati da modelli impegnati in performance rappresentanti scene di vita semplici e vere, proprio come le due persone che hanno ispirato il designer.

Credits: Palmyra Giannakidi

Attraverso le sue creazioni, spesso Cina si ispira alla sua infanzia e alla sua terra ed è così che la figura della sua tanto amata nonna ritorna nell’idea di realizzare la Tortellino bag, dedicata a lei e alle tradizioni romagnole.

«Quando e come è nata esattamente la Tortellino bag?» – gli chiediamo, dunque. Risponde lui: «È uscita a gennaio 2024, ma è stata pensata nel settembre/ottobre 2023, perché sentivo l’esigenza di un accessorio identificativo, che in ogni brand, secondo me, ci deve essere. È stato un processo lungo, perché ho aperto il brand nel 2019, a livello commerciale ho iniziato a fare le prime vendite nel 2021 e sentivo che arrivava il momento di fare un accessorio. Siccome ho sempre parlato della Romagna, della mia terra, ho dedicato la borsa a mia nonna, con la quale ho passato la mia infanzia e la mia vita. Lei stava sempre in cucina, quindi mi ha insegnato anche a fare i tortellini».

Ci è sembrato quindi naturale chiedergli: «Per quanto riguarda il processo di produzione delle borse, vengono ripiegate come un vero e proprio tortellino?» e così ci ha risposto: «Sì, le dimensioni piccola e media sono realizzate come un tortellino, perché la dimensione ci permette di avere un unico pezzo ripiegato e quindi richiuso; invece per le dimensioni più grandi, per questioni di produzione, dato che le pelli hanno una certa dimensione, il quadrato del tortellino è da dividere a metà».

«Quali sono state le reazioni del pubblico e della stampa? Ti aspettavi tutto questo successo?» – siamo infine curiosi di sapere. «Assolutamente no. E non lo dico così, tanto per dire. È una borsa che mi piace tanto, era un esperimento, ci credevo, però comunque sapevo che poteva diventare una cosa un po’ borderline: o la ami o la odi. Quindi, quando sono usciti molti articoli sulla borsa ed è stata considerata come una it-bag è stato molto sorprendente, nel senso che per la prima volta mi sono veramente sorpreso di qualcosa che avevo fatto genuinamente, senza pensare che quella borsa dovesse essere una it-bag, e invece lo è diventata da sola».

La Tortellino bag: un chiaro esempio di come modernità, creatività e tradizione possano coesistere in armonia, nella cornice di un solo prodotto.

Alessandra Picciariello

Fonte foto di copertina: Instagram @federicocinaofficial

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