Alla scoperta di “Pensieri e Pixel: Una Riflessione Filosofica sull’Informatica e il Suo Impatto Sociale”

L’informatica e la tecnologia sono elementi sempre più essenziali e fondamentali della vita di ogni giorno. Le implicazione che hanno sulla nostra vita sono molteplici, ma spesso vengono ignorate. L’informatica sociale si occupa proprio di studiare e analizzare proprio tutte queste implicazioni.

Per comprendere meglio di che cosa si tratti abbiamo intervistato Lorenzo Luigi Forina, autore del libro Pensieri e Pixel: Una riflessione filosofica sull’Informatica e il suo impatto sociale, un’opera che cerca di esplorare i diversi aspetti della vita sociale influenzati dall’informatica negli ultimi anni.

Prima di parlare del libro iniziamo con una breve presentazione

Sono Forina. Lorenzo Luigi, classe 1996. E sono un laureato in “Innovazione sociale, comunicazione, nuove tecnologie”.

Nella mia vita ho fatto tante cose: ho seguito diversi corsi di formazione e ho fatto il servizio civile, che mi ha permesso anche di scrivere il mio libro.

Che cosa ti ha spinto a scegliere questo argomento ?

Dopo la laurea ho avuto alcune esperienze lavorative, per esempio come programmatore, ma ho capito che non era la strada giusta per me. Ho quindi scelto di uscire dalla mia “comfort zone” e cercare qualcosa di più stimolante. Mi sono imbattuto in molti annunci legati all’informatica sociale, un ambito che mi ha subito interessato. Si tratta di realtà come l’ENGIM, il Forma-re-te, il CNOS-FAP e altri enti di formazione che si occupano di insegnare l’informatica con un approccio orientato al sociale.

Da lì ho iniziato a partecipare a workshop e convegni e mi sono chiesto: perché non scrivere un libro su tutto questo? Molti pensano che l’informatica sia solo programmare, ma non è così, l’informatica offre infinite possibilità: puoi diventare social media manager, lavorare in segreteria, che può sembrare un compito semplice, ma in realtà richiede capacità di relazione e una buona conoscenza informatica di base, o occuparti di tantissime altre attività collegate al digitale.

Mi è venuto spontaneo pensare: perché non scrivere un libro per raccontare tutte le cose che ho visto e che, secondo me, spesso vengono ignorate o passano inosservate?

Una delle parti più interessanti del tuo libro sono sicuramente i molti esempi che fai al suo interno. Come mai questa scelta?

Non volevo che il mio libro fosse un classico manuale: per carità, sono interessanti, ma spesso contengono pochi esempi e rischiano di risultare difficili da seguire.

Il mio obiettivo era un altro: creare qualcosa di più vicino a una chiacchierata tra amici, come quelle che si fanno al bar. Preferisco sempre un tono informale, perché credo che così sia più facile capirsi. Quando uso degli esempi, lo faccio per spiegare esattamente ciò che intendo e rendere i concetti più chiari.
Ho riportato il caso reale di un’esperienza che ho vissuto, ovviamente cambiando i nomi per tutelare la privacy. Si tratta di fatti realmente accaduti, e potrei citarne molti altri che non ho incluso nel libro

Nel tuo libro dai anche ampio spazio ai videogiochi, in particolare alla saga di Assassin’s Creed. Che cosa rende questi titoli così tanto fondamentali anche in ambito educativo?

Assassin’s Creed si basa su eventi realmente accaduti, pur essendo un’opera di finzione. La narrazione fa riferimento a episodi storici come la crociata segreta dei Templari, il Rinascimento italiano, lo scandalo dei Borgia, l’Impero bizantino, Solimano il Magnifico, la Rivoluzione americana e quella francese.
Molti pensano ancora che i videogiochi non servano o che siano inutili, ma è uno stereotipo. Certo, non tutti i videogiochi hanno uno scopo didattico, ma alcuni possono essere strumenti potenti di apprendimento. Minecraft, ad esempio, sviluppa moltissimo la creatività e il pensiero logico.

Come ti immagini

Nei prossimi dieci anni sono sicuro che la tecnologia progredirà.

Potrebbero davvero emergere cose che oggi nemmeno immaginiamo, quindi è fondamentale essere pronti al cambiamento. Muteranno molti aspetti della vita: il modo di comunicare, l’apprendimento, Per esempio, ci saranno molte più università online che in presenza. La gente sta spingendo sempre di più verso l’online: lezioni ed esami da casa sono più convenienti, non devi nemmeno spendere soldi per un affitto.
La cosa che consiglio sempre a tutti è di essere preparati, a prescindere da chi tu sia. La tecnologia cambia costantemente. Quella di ieri è già obsoleta oggi, e quella di oggi sarà superata domani.

Non possiamo prevedere esattamente come si evolverà, ma una cosa è certa: la tecnologia cambierà sempre, velocemente e in modo profondo

Alessandro Santoni

Fonte immagine in evidenza: https://images.unsplash.com/photo-1504639725590-34d0984388bd?q=80&w=1974&auto=format&fit=crop&ixlib=rb-4.0.3&ixid=M3wxMjA3fDB8MHxwaG90by1wYWdlfHx8fGVufDB8fHx8fA%3D%3D

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