Il 21 marzo ricorre la Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie e nelle strade di Trapani si sono riunite in corteo 50 mila persone provenienti da tutta Italia.
Nel suo libro L’amore non basta, don Luigi Ciotti ha spiegato la scelta simbolica della data: il primo giorno di primavera.
“Avevamo scelto il primo giorno di primavera proprio per dare il senso di un impegno di lungo periodo. È a primavera che si gettano i semi, anche i semi di speranza, sapendo che andranno poi coltivati, con fatica, perizia e passione, perché diano frutto”.
La manifestazione organizzata dall’associazione Libera, la quale celebra quest’anno trent’anni di lotta alle mafie, si è conclusa con le parole del suo fondatore, lo stesso Don Ciotti. Il suo intervento si è svolto dopo la lettura dei nomi delle vittime delle mafie, che ha raggiunto il numero 1101.
“L’Italia è un paese non ancora del tutto libero: il processo di liberazione non è ancora terminato. Gli avversari di cui dobbiamo liberarci oggi si chiamano corruzione, mafia, disuguaglianze, povertà e abuso di potere”.
Sono molteplici i punti che don Ciotti ha affrontato nel suo discorso, tutti molto attuali e rilevanti: ha parlato del Manifesto di Ventotene, dei referendum di giugno, ha toccato tematiche quali le diseguaglianze, la povertà e la pace. Ha inoltre ringraziato le ONG che vengono punite per salvare innumerevoli vite dal mare e lanciato un appello per la pace in Ucraina. Sono state spese tante parole per chi, nella nostra società odierna, viene considerato ultimo: è stata ribadita l’importanza della funzione rieducativa e del reinserimento in società dei detenuti. “Il carcere dev’essere una risposta civile, mai una vendetta” ha affermato don Ciotti.
“Quello di Ventotene è il nostro manifesto, abbiamo bisogno di attivisti della democrazia”, risponde così il presidente di Libera alle domande dei giornalisti riguardo alle ultime dichiarazioni della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Viene lanciato un grido disperato. Don Ciotti crede che siano possibili dei cambiamenti, ma per vederli attuati dobbiamo metterci in campo in prima persona. Considera i soggetti più pericolosi coloro che delegano e i “professionisti della lamentela”: chi si lamenta senza concludere nulla.
Durante la manifestazione, l’associazione Libera ha avuto occasione di sostenere apertamente e di ribadire l’importanza dei cinque referendum che chiameranno milioni di italiani alle cabine di voto durante le giornate dell’8 e del 9 giugno.
“Il diritto alla verità non può andare in prescrizione. L’80% non conosce la verità. […] Chiedono il diritto alla verità, chiedono anche che le vittime uccise prima del ‘61 siano riconosciute.” È assurdo che ci sia una data di demarcazione per le vittime delle mafie, è importante ricordare tutti indipendentemente dalla data e dalla “notorietà” del nome.
Ma è assolutamente necessario che la memoria non si limiti a una “semplice” lettura di una lista, purtroppo troppo lunga, di 1101 nomi. “Il miglior modo di ricordare chi non c’è più è quello di impegnarci di più tutti. […] La vera memoria deve tradursi tutti i giorni in responsabilità ed impegno.” Il nostro impegno va dimostrato quotidianamente, altrimenti si corre il grave rischio di rendere la memoria una mera celebrazione.
Agnese De Gaetano
Fonti
- https://lavialibera.it/it-schede-2222-21_marzo_luigi_ciotti_trapani_giornata_vittime_mafie_2025
- https://napolitan.it/2025/03/20/146139/perche-il-21-marzo-si-ricordano-le-vittime-delle-mafie-la-storia-il-significato-della-ricorrenza/#:~:text=LA%20SCELTA%20DEL%2021%20MARZO&text=A%20differenza%20di%20queste%20giornate,il%20primo%20giorno%20di%20primavera.
- https://www.youtube.com/watch?v=uMp5hJj3NR4&ab_channel=LaRepubblica
- https://www.youtube.com/watch?v=G59U2gzlxow&ab_channel=PrimaPaginaTV
Fonte immagine: https://trapani.gds.it/foto/salute/2025/03/21/le-foto-del-corteo-di-libera-a-trapani-34536f52-f00b-455c-ad2d-f268e1dbf8b8/2
