Glitter, spade e Hallyu: ecco “KPop Demon Hunters”

È approdato su Netflix questo 20 giugno il debutto alla regia della coreano-americana Maggie Kang, KPop Demon Hunters. Protagonista è il fittizio girl group sudcoreano HUNTR/X (pronunciato “Huntrix”) composto dalle Idols Rumi, Mira e Zoey. Sono popstar a tutti gli effetti, con una seconda vita segreta: cacciatrici di demoni, eredi di un ruolo che viene tramandato di generazione in generazione. Il loro compito è mantenere la Honmoon, la barriera magica che separa il mondo dei demoni da quello umano, usando la loro voce per rafforzarla.

Ormai vicine al chiudere la Honmoon per sempre, il Re dei Demoni Gwi-Ma, avvertito il pericolo, approva il piano del demone Jinu per sconfiggere definitivamente le cacciatrici: rubare i loro fan e divorarne le anime, fingendo – insieme ad altri demoni – di essere un boy group rivale, i Saja Boys. Sia Rumi che Jinu, però, nascondono un segreto.

Trailer ufficiale in italiano (via MovieDigger su YouTube)

Il film è stato prodotto dalla Sony Pictures Animation, studio di animazione molto rispettato dagli appassionati negli ultimi anni per aver lavorato ai film della serie Spider-Verse. Questi ultimi sono stati, a detta di molti appassionati, l’inizio – con Spider-Man: Into The Spider-Verse del 2019 – di una rivoluzione stilistica nel mondo dell’animazione.

Hit degli ultimi anni, come la serie di Arcane e il film della Dreamworks Il Gatto con gli Stivali: L’Ultimo Desiderio, hanno uno stile che fonde l’animazione 3D con dettagli, effetti e colori animati a mano, uno stile che è stato popolarizzato proprio con gli Spider-Verse. Anche se KPop Demon Hunters è stilisticamente improntato sul 3D, rimane una apprezzatissima sfumatura cartoon nelle espressioni e nei movimenti dei personaggi, in modo analogo a Red (2022) dello studio Pixar. In effetti, l’animazione del film potrebbe essere considerata una delle punte di diamante, con coreografie (sia di danza che di combattimento) ben strutturate e uno stile di disegno ispirato sia al folklore della Corea storica sia alle vivaci metropoli dello Stato asiatico oggi, con riferimenti alla cultura della Corea del Sud in ogni dettaglio: dal background ai dialoghi, fino a riferimenti ai K-dramas.

KPop Demon Hunters è, prima di tutto, un involontario esercizio di Hallyu. Il K-pop non è presentato come industria, quanto come un puro genere musicale che, in quanto tale, ha il profondo potere di connettere le Idol ai propri fan e viceversa. Tutto è patinato, glamour e romanticizzato all’ennesima potenza: i vestiti, le coreografie, lo stile di vita, il proprio fandom… Il K-pop presentato nel film è fantastico quanto la seconda vita da cacciatrici di demoni delle Huntrix.

Ad esempio, il gruppo scrive le proprie canzoni, quando ciò è estremamente raro nell’industria e spesso riservato solo ad alcuni Idol – stessa cosa per le coreografie e lo styling. Non abbiamo menzione di come Mira e Zoey siano entrate in Huntrix, ma i gruppi K-pop spesso vengono assemblati dalle etichette discografiche dopo essersi allenati in veri e propri campi di addestramento per Idol – incluse nell’esperienza ci sono spesso stanchezza cronica, competitività tossica e pressione psicologica. Questi sintomi di un’industria che è stata comparata agli Hunger Games continuano anche dopo il cosiddetto debut (debutto) del gruppo, con diete restrittive, allenamenti continui, pressioni dai fan sui social media… Quindi sì, quando a inizio film Rumi decide di interrompere il meritato riposo delle sue co-stars dopo un tour mondiale, soprattutto con tono comico, non è una scena facilmente digeribile, se si sa cosa c’è dietro – anche se nella logica interna del film sono vicinissime allo scacciare i demoni dal mondo umano per sempre.

Netflix Drops a First Look at K-Pop Demon Hunters — Stardust Magazine
Le HUNTR/X. Da sx: Zoey, Rumi e Mira. (Fonte: https://www.thestardustmag.com/geek/netflix-drops-a-first-look-at-k-pop-demon-hunters)

Insomma, non c’è menzione delle problematiche più conosciute dell’industria, e questo è più una osservazione che un problema vero e proprio. Può essere un difetto se le proprie aspettative sono quelle di un film eccezionalmente maturo, che analizzi ogni singolo aspetto dell’insieme di sfaccettature che caratterizza l’industria K-pop. Eppure, anche a livello di tono, il titolo rappresenta esattamente quello che vedrà lo spettatore: delle Idol che cacciano demoni del folklore coreano – e questo lo fa più che bene.

Il film è divertente, ben ritmato e la trama è semplice, ma lascia trapelare degli spunti molto interessanti di worldbuilding non esplorati solo per questione di tempo. A parte una trama amorosa un po’ cliché, i personaggi sono decentemente scritti – e, forse, un’analogia per l’industria K-pop potrebbe nascondersi nei personaggi della mentore Celine e il Re dei Demoni Gwi-Ma. Menzione speciale per i Saja Boys, che, a detta della regista, sono ispirati ai boy group di prima generazione del K-Pop, basati ognuno su un archetipo “rubacuori” dell’industria, utilizzato nel film invece a puro scopo comico.

Il finale, anche se molto veloce, funziona, ed è sempre un buon rimando del potere che la musica può avere sull’anima. La musica è un altro pezzo forte, con i brani delle Huntrix e dei Saja Boys così ben prodotti, che potrebbero passare per vere canzoni K-pop al di fuori del film. Inoltre, se siete degli “Once”, il brano Takedown è stato ri-registrato da Jeongyeon, Jihyo e Chaeyoung del girl group Twice, ed è parte della soundtrack insieme al loro singolo del 2024 Strategy.

KPop Demon Hunters': Trailer, Release Date, Cast News - Netflix Tudum
I Saja Boys. Da sx: Romance Saja, Mystery Saja, Jinu, Abby Saja e Baby Saja. (Fonte: https://www.netflix.com/tudum/articles/kpop-demon-hunters-release-date-cast-news)

Se siete già dentro la korean wave, o siete fan del K-pop, allora KPop Demon Hunters e le Huntrix vi ruberanno sicuramente il cuore. Se non siete esperti, è comunque un film ben fatto e sicuramente di intrattenimento, con una soundtrack che vi rimarrà in testa. E, alla fine, è sempre cosa buona supportare nuovi progetti animati in questa epoca di remake live-action e Intelligenza Artificiale.

Gaia Sposari

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