Lorde: lo specchio di una generazione (pt.1)

Parte prima: il fulgore dell’adolescenza

All my life I’ve been obsessed with adolescence, drunk on it. Even when I was little, I knew that teenagers sparkled. I knew they knew something children didn’t know, and adults ended up forgetting.1

Pure heroine: l’adolescenza narrata in prima persona (plurale)

L’adolescenza è il periodo della vita più romanticizzato dai media che consumiamo: per fare un esempio, serie tv come Euphoria narrano gli anni liceali come un periodo di trasgressione ed eccessi, in una narrazione talmente esagerata e irrealistica da apparire quasi ridicola. Troppo spesso il punto di vista sull’adolescenza trasmesso dai media è viziato: non sono degli adolescenti a raccontare di loro stessi, sono degli adulti a farlo. Non è il caso di Pure Heroine (2013), primo album di Lorde, che appare come una preziosa capsula del tempo che ci ricorda cosa voleva dire, davvero, avere sedici anni. Infatti, Lorde era nel pieno della sua adolescenza quando scrisse e registrò questi brani, che trasmettono pienamente quella che lei definisce come teenage angst. Pure Heroine è un album comunitario e interpersonale, in quanto Lorde racconta il punto di vista del suo gruppo di coetanei parlando sempre in prima persona plurale.

Copertina dell’album
Crediti: Wikipedia,https://en.wikipedia.org/wiki/Pure_Heroine

Dentro l’album

L’amicizia è un punto cardine della vita di ogni adolescente; tuttavia, i rapporti umani – soprattutto in questa età particolare – sono fragili e complicati, pertanto l’amicizia rischia sempre di trapassare nel suo contrario: la solitudine. È di questo che parla A World Alone, un brano che è una scoperta della propria individualità, ma è anche la celebrazione di un’amicizia speciale, descritta come l’unica amicizia genuina in mezzo a tanti rapporti di facciata. Questo brano ci ricorda che la solitudine può essere altrettanto un dono, si può “danzare in questo mondo da soli”, ed è anzi preferibile al circondarsi di rapporti vuoti ed insignificanti.

You’re my best friend, and we’re dancing in a world alone

World alone, we’re all alone2

Anche uno dei brani più popolari dell’album, Ribs, è incentrato sull’amicizia. In questa canzone vi è un continuo rimando nostalgico a un’infanzia ormai passata e il ricordo di ciò che è stato si alterna alla paura di crescere, di diventare grandi; sembra che l’età adulta porti inevitabilmente con sé solitudine e incertezza. Ciononostante, permane un faro luminoso in questo scenario altrimenti buio: un’amicizia genuina, tale da riportarci – per un momento – alla spensieratezza infantile.

And I’ve never felt more alone
It feels so scary getting old

You’re the only friend I need (you’re the only friend I need)
Sharing beds like little kids (sharing beds like little kids)
And laughing ‘til our ribs get tough (laughing ‘till our ribs get tough)3

400 Lux ci riporta ai pomeriggi vuoti della nostra adolescenza, dove tutto era pura potenzialità e bastava poco a stravolgere la noia. Salire in auto e guidare verso un’altra città non era possibile, bisognava accontentarsi di ciò che c’era nella propria zona, le cui strade sono state il teatro del nostro dramma adolescenziale. Monotono, forse, ma rassicurante.

I love these roads where the houses don’t change (and I like you)
Where we can talk like there’s something to say (and I like you4)

Melodrama: la fine del primo amore

Melodrama, pubblicato nel 2017, è il secondo album di Lorde. Il leitmotiv del disco è la fine dell’amore e il percorso di riscoperta di sé stessi senza l’altra persona. Il “noi” del primo album è diventato un “io”, le esperienze raccontate sono sempre più personali e profonde. Ella, ormai ventunenne, si sta affacciando all’età adulta.

Copertina dell’album, opera di Sam Mckinniss
Crediti: Wikipedia, https://en.wikipedia.org/wiki/Melodrama_%28Lorde_album%29

Dentro l’album

In Green Light, racconta del periodo post-rottura: nonostante i nuovi stimoli, permane in ogni luogo un’eco della persona che ha da poco smesso di far parte della sua vita. Sembra aver accettato la rottura, ma dentro di sé aspetta solo un segnale positivo per poter tornare e perdonare tutto. Si sente persa, una parte di lei pensa di non poter andare avanti senza la persona che l’ha lasciata.

But I hear sounds in my mind
Brand new sounds in my mind
But honey I’ll be seein’ you ‘ever I go
But honey I’ll be seein’ you down every road
I’m waiting for it, that green light, I want it5

È in Writer in the Dark che parla del secret power che ha scoperto, inaspettatamente, di avere: riesce a trovare un modo di vivere ed esistere anche senza l’altro. Qua viene ulteriormente esplorato il sentimento di dipendenza emotiva: sarebbe disposta a lottare disperatamente, pur davanti all’evidenza di un sentimento ormai finito. Lorde parla anche di sua madre, la poetessa Sonja Yelich, in cui la cantante si rispecchia; la loro è la sensibilità speciale di chi riesce a creare immagini con le parole.

I am my mother’s child, I’ll love you ‘til my breathing stops
I’ll love you ‘til you call the cops on me
But in our darkest hours, I stumbled on a secret power
I’ll find a way to be without you, babe6

Il percorso di riappropriazione della propria vita e individualità è faticoso, Lorde ha un modo incredibilmente crudo e reale di descriverlo. In Liability racconta di come abbia lentamente cominciato, forse per la prima volta, ad amare sé stessa: ora danza metaforicamente nelle proprie braccia, cullandosi.

I do my best to meet her demands, play at romance, we slow dance
In the living room, but all that a stranger would see
Is one girl swaying alone, stroking her cheek7

In Supercut si parla ancora una volta della difficoltà a lasciare andare i rapporti finiti. Lorde racconta in musica di avere ancora una tendenza a romanticizzare la propria relazione passata: la sua mente tenta di ornare con dei nastri un rapporto sbagliato, ma questi nastri finiranno per soffocarla. 

The visions never stop
These ribbons wrap me up8

Melodrama è un’opera che riesce a sondare in profondità la miscellanea di sentimenti e di pensieri che nascono quando un amore finisce. La scrittura di Lorde è potente, viscerale, sinestetica, riuscendo, con naturalezza straordinaria, a creare immagini immediate e potenti per comunicare sensazioni complesse e sfuggenti.

Nella seconda parte dell’articolo analizzeremo il terzo album di Lorde, Solar Power (2021), e il suo ultimo lavoro, Virgin (2025), i cui i brani scandagliano la complessità della prima età adulta, con l’efficacia e l’intensità tipica della sua musica.

Ludovica Portuesi

Fonti

https://it.wikipedia.org/wiki/Lorde

  1. Lettera all’adolescenza https://www.reddit.com/r/lorde/comments/18rc7gg/lorde_letter_to_adolescence/?tl=it ↩︎
  2. “A World Alone” https://genius.com/Lorde-a-world-alone-lyrics ↩︎
  3. “Ribs”https://genius.com/Lorde-ribs-lyrics ↩︎
  4. “400 Lux”https://genius.com/Lorde-400-lux-lyrics ↩︎
  5. “Green Light”https://genius.com/Lorde-green-light-lyrics ↩︎
  6. “Writer in the Dark”https://genius.com/Lorde-writer-in-the-dark-lyrics ↩︎
  7. “Liability”https://genius.com/Lorde-writer-in-the-dark-lyrics ↩︎
  8. “Supercut” https://genius.com/Lorde-supercut-lyrics ↩︎

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